sabato 1 marzo 2025

Luce misteriosa nello spazio

Qualche anno fa da una stazione spaziale gravitante sull'Europa è stato fotografato un lampo di luce blu che insisteva sulle regioni balcaniche più orientali: dalla foto si vede molto bene anche l'Italia con il suo scheletro di luci artificiali che l'attraversa.

La spiegazione che hanno dato gli scienziati è che potrebbe trattarsi di un fenomeno astronomico chiamato "evento luminoso transitorio", e cioè una specie di fulmine che colpisce l'atmosfera superiore: le cause di questo fenomeno però sembrano ancora avvolte nel mistero.

Si tratterebbe di un evento molto raro a cui una parte degli studiosi non sembra dare molto credito, pur consapevole del fatto che esistono già molti eventi simili classificati con i nomi più curiosi: Sprites (Stratosferic Perturbations Resulting from Intense Thunderstorm Eletrification); Elves (Emission of Light and Very low frequency perturbations due to Electromagnetic pulse Sources); Trolls (Transient Red Optical Luminous Lineaments) ed altri, chiamati Pixies e Ghosts.

Ma perchè non pensare che si tratti di segnali inviati da civiltà più avanzate della nostra? Io sono profondamente convinto dell'esistenza di innumerevoli mondi abitati da creature sconosciute nell'immensità dell'universo.

Al riguardo, mi ha sempre colpito una rivelazione fatta a Maria Valtorta, che ci tengo a riportare:

22 agosto 1943: “Sarei un ben piccolo e limitato Dio Creatore se non avessi creato che la Terra come mondo abitato! Con un palpito del mio volere ho suscitato mondi e mondi dal nulla e li ho proiettati, pulviscolo luminoso, nell’immensità del firmamento. La Terra, di cui siete tanto orgogliosi e tanto feroci, non è che uno dei pulviscoli rotanti nell’infinito, e non il più grande. Certo però è il più corrotto. Vite e vite pullulano nei milioni di mondi che sono la gioia del vostro sguardo nelle notti serene, e la perfezione di Dio vi apparirà quando potrete vedere, con la vista intellettuale dello spirito ricongiunto a Dio, le meraviglie di quei mondi".

venerdì 21 febbraio 2025

l'albero delle noci

Ho apprezzato molto a Sanremo la canzone di Brunori Sas e mi è piaciuto ancora di più il video ufficiale pubblicato subito dopo, nel quale si vede tutta la famiglia del cantautore, e alcuni amici, che mettono in scena una improbabile rappresentazione del sistema solare, con al centro la bambina che fa la parte del sole.

Ma perché l'albero delle noci?

In molte zone della Calabria era tradizione che il padre piantasse un albero di noce alla nascita di un figlio. Questo gesto aveva un significato simbolico profondo:

Prosperità e futuro: il noce cresce lentamente ma diventa imponente e longevo, rappresentando la crescita e la solidità del bambino.
Eredità: l’albero era visto come un bene da tramandare, sia per i frutti che per il legno pregiato con cui si fabbricavano i mobili per il matrimonio del nuovo nato.
Protezione e legame familiare: si credeva che il noce accompagnasse la vita della persona a cui era dedicato.
Era un’usanza diffusa nelle campagne calabresi e in altre regioni del Sud Italia, legata al rispetto per la natura e ai cicli della vita.
Spero tanto che questa bellissima tradizione non si sia persa: sarebbe davvero un peccato!

giovedì 23 gennaio 2025

In memoria di Oliviero Toscani

Ieri mia madre mi ha detto: “Ho avuto un solo uomo, tuo padre”.

All’improvviso si sono sgretolati anni e anni di liberazione sessuale, di convincimenti libertari, di mentalità radicale. Tutto quel che avevo creduto una conquista civile si è ridimensionato di fronte a quella semplice affermazione:
“Ho avuto un solo uomo, tuo padre”.
Sono stato messo di fronte alla debolezza di ciò che credevo essere la modernità, con la forza di chi afferma un principio antico, senza la consapevolezza di essere, lei sì, la vera rivoluzionaria.
Mi sono domandato: sono più avanti io che ho vissuto e teorizzato il rifiuto del matrimonio, l’amore libero e i rapporti aperti o lei che per una vita intera è rimasta fedele ad un solo uomo?
Senza essere Gesù Cristo mi sono sentito il figlio di Dio e mia madre mi è apparsa come la Madonna: in modo naturale, come se fosse la più ovvia delle cose, lei ha impostato tutta la sua vita su concetti che oggi ci appaiono sorpassati, ridicoli: la felicità, l’onestà, il rispetto, l’amore.
Mentre penso che non c’è mai stata in lei ombra di rivendicazioni nei confronti del potere maschile mi rendo conto che non esiste nessuno più autonomo di lei.
Nessun senso di inferiorità l’ha mai sfiorata, perché le fondamenta della sua indipendenza erano state scavate nei terreni profondi della dirittura morale, della lealtà, della giustizia, dell’onore e non sulla superficie di ciò che si è abituati a considerare politicamente corretto.
Il rispetto e la timidezza con cui guardava mio padre e l’educazione che mi ha dato a rispettarlo non avevano niente a che vedere con le rivendicazioni dei piatti da lavare.
Mia madre non si è mai sentita inferiore perché ci serviva in tavola un piatto cucinato per il piacere di accontentarci e di farci piacere; o perché lavava e stirava per farci uscire “sempre in ordine”. Sono consapevole che sto esaltando il silenzio e quella che le femministe hanno drasticamente definito sottomissione.
Ma non posso fare a meno di interrogarmi sui veri e falsi traguardi dell’emancipazione, su ciò che appartiene ai convincimenti profondi e su ciò che non è altro che sterile battibecco.
Nella ricerca dei valori che dovrebbero educarci a un’etica meno degradata di quella improntata al principio del così fan tutti, mia madre è un esempio di anticonformismo e di liberazione: lei è davvero affrancata dagli stereotipi e dai bisogni indotti della società massificata.
Per conquistare obiettivi importanti e sicuramente oggi irrinunciabili siamo stati costretti ad abdicare alla nostra integrità.
Noi abbiamo perso la “verginità”, non lei.

Oliviero Toscani