mercoledì 26 luglio 2023

cosa ti manca per essere felice?

Mi sono imbattuto "per caso" nel libro d'esordio di Simona Atzori: "Cosa ti manca per essere felice?" e sono rimasto folgorato.

Conoscevo Simona per averla vista qualche volta in televisione ma non avevo idea del percorso che aveva affrontato per diventare quella meravigliosa espressione della grazia che è.

"Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è?" è la domanda chiave della sua vita.

Ed è la stessa domanda che mi sono fatto io spesso anche in questo luogo.

Le braccia di questa ragazza sono rimaste in cielo, come ha scritto un grande giornalista, eppure lei si è sempre sentita completa così com'è.

"Io sono stata disegnata così", aggiunge Simona, ed è proprio con i suoi apparenti limiti che è diventata ballerina, pittrice e sensibilissima autrice di best sellers.

Un coreografo famoso ha detto che Simona è una grande danzatrice perché non si concentra su ciò che non ha, ma le interessa ciò che ha.

"Io non c'ero una volta. Io ci sono adesso e la mia non è una favola, è uno spettacolo di vita. Non c'è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo. Se avessi avuto paura sarei andata all'indietro. Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla questa mia felicità".

Aggiungerei che è una felicità contagiosa, perché stimola chiunque entri in contatto con lei a non lamentarsi di fronte ai piccoli o grandi limiti che apparentemente ci impediscono di crescere.

"Ringrazio Dio non solo per la vita in generale, ma per avermi 'disegnata' esattamente così. Il mio ringraziamento quotidiano è tentare di rendere questa mia esistenza un capolavoro".

Per coloro che non l'avessero mai vista all'opera allego un video di un suo intervento al TedX di Verona qualche anno fa, di una forza straordinaria, che si guadagnò, come spesso accade con lei, la standing ovation da parte del pubblico presente.