lunedì 30 settembre 2013

Antidepressivi

1. Andando e tornando dal lavoro fare sempre una strada diversa dalla precedente;
2. Approfittare della pausa pranzo per fare lunghe passeggiate attraverso la periferia della città;
3. Fermarsi qualche minuto a guardare i bambini che giocano nel giardino dell'asilo;
4. Prendere il gelato allo zabaglione e biscotto della nonna nella gelateria di Piazzetta Santo Spirito;
5. Ascoltare "Paris" dei Supertramp;
6. Guardare un film con Emma Thompson;
7. Ascoltare la signora di colore seduta sul marciapiede che ogni mattina risponde "grazie" al mio "buongiorno", nonostante non le abbia dato neanche una moneta;
8. Andare a correre sulle colline e scoprire un sentiero che non avevo mai fatto prima;
9. Incontrare una persona che non vedi da 20 anni che ti dice che non sei cambiato affatto;
10. Continuare a leggere le vignette dei Peanuts, e divertirti ancora malgrado le conosci ormai a memoria;
11. Mangiare gli spaghetti al pomodoro fresco come li fanno alla "BellaNapoli" di via Marconi;
12. Ripetere almeno tre volte al giorno, per almeno dieci anni, la seguente frase: "il peggio è passato"!!!


martedì 10 settembre 2013

Siamo nati e non moriremo più

«Il Signore ha sempre qualcosa di diverso per noi. Non tutto va come noi pensiamo. Avevo visto con la dottoressa, attraverso l'ecografia, che la scatola cranica della nostra bambina non si era formata. Anche se lei si muoveva perfettamente, per lei non c'erano possibilità. Io non me la sentivo proprio di andare contro di lei, mi sentivo di sostenerla come potevo, e non di sostituirmi alla sua vita. Ora non sapevo come dirlo a mio marito. Ho passato una notte terribile, e ho detto: «Signore, mi vuoi donare questa cosa, ma perché non me lo hai fatto scoprire insieme a mio marito? Perché mi chiedi di dirglielo?». E ancora: «A quel punto ho pensato alla Madonna, che anche a lei il Signore aveva donato un figlio e gli aveva chiesto di annunciarlo a suo marito. Anche a lei il Signore aveva donato un figlio che non era per lei, che sarebbe morto e lei avrebbe dovuto vedere morire sotto la croce. Questa cosa mi ha fatto riflettere sul fatto che forse non potevo pretendere di capire tutto e subito, e forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere. Ma già avviene il primo miracolo: il momento in cui lo dico a Enrico è stato un momento indimenticabile. Mi ha abbracciato e mi ha detto: «E' nostra figlia e la terremo così com'è». Nonostante tutto è stata una gravidanza stupenda, in cui abbiamo potuto apprezzare ogni singolo giorno, ogni piccolo calcio di Maria è stato un dono. Il figlio dona la vita alla madre... Il parto è stato naturale, veloce e indolore. Il momento in cui l'ho vista è un momento che non dimenticherò mai. Ho capito che eravamo legati per la vita. L'abbiamo battezzata, ed è stato il dono più grande che il Signore potesse farci».




“Siamo nati e non moriremo mai più” è il libro, edito da Porziuncola, che racconta la storia di Chiara Corbella Petrillo. Una storia davvero incredibile che nell’arco di poche settimane ha conquistato migliaia di lettori.
Davanti alla fede gigantesca di questa giovane coppia la mia mi è apparsa improvvisamente minuscola. Chiara si sposa con Enrico nel 2008 e rimane subito incinta di Maria; alla bimba però viene diagnosticata un’anencefalia.
Senza alcun tentennamento il papà e la mamma l’hanno accolta e accompagnata prima nella nascita terrena e poi, dopo 30 minuti, alla nascita al cielo. Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza, ma anche in questo caso l’ecografia non è per niente rassicurante. Il bimbo, questa volta un maschietto, appare privo di gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra la giovane coppia sceglie di portare a termine la gravidanza. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia evidenzia delle ulteriori malformazioni viscerali incompatibili con la vita. Anche in questo caso i due coniugi hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta (anche in questo caso) poco dopo la nascita terrena.
Dopo queste due croci ecco finalmente arrivare un bambino sano: Francesco. Molti avrebbero, comprensibilmente, desistito dal riprovarci, ma Chiara ed Enrico anche questa volta non tentennano neanche un po’.
Mentre le ecografie confermano la salute del bimbo, però, al quinto mese ecco apparire improvvisa ed inaspettata una nuova croce:
a Chiara viene diagnosticata una brutta lesione alla lingua e, fatto un primo intervento, i medici le dicono che si tratta di un carcinoma.
Nonostante questo, Chiara decide di difendere questa vita a tutti i costi, portando avanti la gravidanza e, solo dopo il parto, sottoporsi ad interventi di chemioterapia.
Affronta anche questa prova con il sorriso sulle labbra, unito ad un sereno ed umanamente incomprensibile affidamento alla Provvidenza, accettando la volontà di Colui che non fa nulla per caso.
Chiara è volata in cielo il 13 giugno 2012, aveva 28 anni.
Ebbene, davanti ad una storia del genere a me umanamente verrebbe di incazzarmi di brutto con il Padreterno e loro invece che fanno?
Cantano!
Durante il funerale tutti, Enrico compreso, cantano rendendo lode al Signore!
Perché, come diceva spesso Chiara, “Siamo nati e non moriremo mai più”.





venerdì 6 settembre 2013

Nuovi giorni

Ed anche il trasloco della casa è finito.
E' stato impegnativo, molto impegnativo; ma ormai è fatto, a parte i libri negli scatoloni che devono essere ancora tirati fuori.
Nuova casa, nuova vita, diceva qualcuno.
Io con ogni probabilità continuerò a fare più o meno le stesse cose di prima, affacciandomi però da finestre diverse e contemplando panorami diversi.
In fondo la vita è un po' questo: continuare a fare più o meno sempre le stesse cose mentre il mondo attorno a te cambia senza che neanche ce ne rendiamo conto.
Che altro dire di questa estate?
Ci sono stati tanti arrivederci e qualche addio.
Sono diventato più responsabile (stento a crederlo anch'io) e quasi più docile e paziente con me stesso, tanto da riuscire a pubblicare anche una foto che mi ritrae "al naturale" mentre cerco di raggiungere il Rosa dalla val Sesia (è l'unica foto appena sopportabile).
Siate indulgenti perciò e non infierite troppo: io non me la prenderò in ogni caso, ricordando la pazienza che avete sempre avuto con me, sopportando i miei silenzi e ancor più le mie parole, spesso insopportabili. 



Ho cercato una canzone che si adattasse a questo post: pensavo a "Nuovi giorni" di Fortis, che mi è sempre piaciuta molto, ma non ne ho trovato una versione decente. Ho scelto allora questa, che centra forse di più perchè la nuova casa si trova accanto al duomo e quando ci ho messo piede per la prima volta venivo proprio da Milano.
Buon ascolto e bentrovati