tag:blogger.com,1999:blog-69860657679211331982024-03-18T14:52:04.993+01:00luce sepoltaLuigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.comBlogger357125tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-20539837395783973932024-02-01T15:36:00.000+01:002024-02-02T09:38:30.990+01:00La libertà dei figli<p style="background-color: white; font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; font-size: 16px; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"></em></p><h1 class="post-title entry-title" style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; font-weight: 400; line-height: 1.3em; margin: 0px 0px 10px; overflow-wrap: initial; padding: 7px 0px 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Genitori che affollate le partite dei vostri figli, sappiate che papà e mamma Sinner non c’erano alla finale in Australia.</span></h1><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><span style="background-color: black; color: white; font-style: normal;">Alla premiazione dopo la vittoria Sinner ha ringraziato sua madre e suo padre per la libertà che gli hanno concesso. E poi nelle interviste ha sviluppato il concetto.</span></em></span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><span style="font-style: normal;">Li ha ringraziati ma era anche una specie di risarcimento il suo, che sottolinea</span></em><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><span style="font-style: normal;"> il valore di essere lasciati soli a badare alla propria vita, soli ma ovviamente seguiti da lontano.</span></em></span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><span style="font-style: normal;">È anche così che non si smarrisce il filo della partita della vita perché sei stato abituato a cavartela da solo: i</span></em><em style="margin: 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static;"><span style="font-style: normal;">n fondo il successo di Sinner e le sue dichiarazioni potrebbero trasformarsi in un memorandum divulgativo per i genitori che affollano le competizioni dei loro figli. </span></em></span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Potrebbe essere la volta buona per aumentare il divertimento dei bambini e dei ragazzi e offrire loro la possibilità di cavarsela da soli, nel bene e nel male. Spegnere quell’occhio di bue perennemente acceso che quasi sempre crea danni.</span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Se Sinner riuscisse nell’impresa di sfrondare l’oppressiva presenza di mamma e papà alle varie competizioni sportive, andrebbe nominato precocemente senatore a vita.</span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Alla cerimonia chiameremmo Paolino Pulici, ex bandiera del Torino anni Settanta, a lungo impegnato in scuole calcio, che partorì la celebre frase: «Mi dispiace dirlo ma il bambino che preferisco è il bambino orfano».</span></p><p style="font-family: "Roboto Condensed", sans-serif; margin: 1em 0px; max-width: 100%; overflow-wrap: initial; padding: 0px; position: static; text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Massimiliano Gallo, il Napolista</span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-80354217335256998682024-01-22T10:27:00.000+01:002024-01-22T10:27:17.987+01:00voglio un funerale jazz<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ho avuto modo di partecipare ad alcuni funerali in queste settimane. Si trattava di persone anziane per le quali il trapasso era atteso quasi come una liberazione e perciò il clima era abbastanza sereno e pacato.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La cosa che mi trasmette sempre una grande tristezza, invece, è il modo che abbiamo di realizzare il corteo funebre. Sarà perché una delle esperienze più tristi che ricordo è stato partecipare al corteo funebre di mio padre qualche anno fa.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nei piccoli paesini del meridione, infatti, si è soliti formare un corteo funebre che accompagni il feretro dalla casa del defunto alla chiesa del paese, e ricordo questo corteo che attraversa in silenzio le strade del paese seguendo la vettura che trasportava la salma di mio padre: una tristezza senza paragoni.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Molto più entusiasmanti i cortei funebri che si svolgono in certe aree geografiche americane caratterizzate da una profonda cultura musicale jazz o blues, dove il motto che si segue è "<i>cry when you are born e rejoice when you die</i>": piangi quando nasci e gioisci quando muori.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Mi sono andato a cercare, allora, su youtube alcuni di questi cortei funebri musicali e ne ho trovati alcuni che sono un vero spettacolo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">C'è quello della signora Dolores Marsalis, per esempio (madre dei famosi fratelli Winton, Branford e Delfeayo, rispettivamente trombettista, sassofonista e trombonista jazz) svoltosi a New Orleans qualche anno fa, con una nipotina che balla al ritmo dei fiati!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Oppure il corteo funebre del re del blues B.B. King celebrato il 27 maggio del 2015 a Memphis con la voce di Barbara Blue che intona il canto di commiato: assolutamente da vedere!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Tutto questo per dire cosa?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ma per dire che al mio funerale morirò dalla voglia (letteralmente) di avere un corteo jazz, con musica, canti e balli!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Chiedo troppo???</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p><p>
<iframe width="500" height="400" src="https://www.youtube.com/embed/I3qKntEq9po?si=IaeN-dFPcOy3_NLy" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-41700963930847972662023-11-20T17:09:00.003+01:002023-11-20T19:43:28.490+01:00L'idolatria dell'amore umano<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Guai alle persone per le quali
un amore umano diventa l'unica ragione della vita: non esiste errore più
pericoloso ed ineluttabile.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">I femminicidi non c'entrano
nulla con la violenza di genere o il maschilismo patriarcale, pertanto è
assolutamente inutile fare delle leggi che tengano gli uomini lontani
dalle donne.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L'istinto ad uccidere del
maschio nasce dall'idolatria dell'amore senza Dio, che fa precipitare gli
uomini in un inferno istintuale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Quando il cielo si svuota di
Dio, la terra si riempie di idoli, allora ognuno si crea il proprio dio, come
fine ultimo della propria vita, e questo dio, che spesso viene identificato con
un "amore" umano, che sia un uomo o una donna o un figlio, finisce
per renderlo schiavo, creando una dipendenza simile a quella che genera l'uso
di droghe: allora la crisi di astinenza rende persino capaci di uccidere pur di
procurarsi una dose di quell' "amore" su cui si è investita l'intera
esistenza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Abbiamo creato un mondo in cui
l'amore è basato unicamente sul sentimentalismo più banale e sulla
"prestazione" che si è in grado di fornire, un rapporto a tempo
determinato che dura fino a quando qualche prestazione si è capaci di
fornirla: un amore perciò che non ha nulla a che vedere con l'amore autentico
che invece richiede di amare l'altro per ciò che è non per quello che riesce a
darmi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La società contemporanea,
avendo perso Dio, è per questo soffocata dall'idolatria, come rilevava
acutamente anche un pensatore laico come Pasolini: "<i>Come
polli d’allevamento, gli italiani hanno subito assorbito la
nuova ideologia irreligiosa del
potere: tale è la forza di attrazione e di convinzione della nuova qualità
di vita che il potere promette, e tale è, insieme, la forza degli strumenti di
comunicazione (specie la televisione) di cui il potere dispone. Come polli
d’allevamento, gli italiani hanno accettato la nuova sacralità, non
nominata, della merce e del suo
consumo<b>.</b> In questo contesto, i nostri vecchi argomenti di
laici, illuministi, razionalisti, non solo sono spuntati e inutili, ma,
anzi, fanno il gioco del potere<b>.</b> Dire
che la vita non è sacra è fare un immenso favore ai potenti".</i><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Questa
desacralizzazione della vita, iniziata con la legittimazione dell'aborto, che
ha condotto all'utero in affitto e presto condurrà all'eutanasia, arriva a
sacralizzare qualunque cosa mi arrechi un minimo di benessere, necessariamente
fugace e futile: così anche l'amore viene ridotto a merce da consumare.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-right: 76.5pt; tab-stops: 13.0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il problema, pertanto, non si risolverà mai con delle leggi restrittive della libertà personale, ma soltanto restituendo all'amore e alla vita il valore sacro che meritano. </span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-947293423073517192023-10-03T10:36:00.001+02:002023-10-03T10:36:24.106+02:00L'eleganza del riccio<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Qualche giorno fa osservavo in controluce l'interno del guscio di un riccio di mare: non assomiglia alla cupola di una cattedrale gotica?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Qualcuno mi ha fatto notare che piuttosto la cupola della cattedrale somiglia al guscio del riccio: ed è vero; spesso gli artisti non fanno altro che imitare le meraviglie della natura.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRvY_p9K8MmWR-AtHpj40p6x5relNEHCfOFsedga5xMCr2ZjxRQIojHh9dGLEItIW4Xb0kyeaqtfWLkY0aPMJia3QNd12odOBlzM2sRFlzG9zpM-T8tSLlur27-62lqyMp2tHlUhWew2OinV08ug7zoEFll2an8eSmzR6PUr37N0J6g7Kim-75PIdZnKk/s2048/riccio.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" height="600" data-original-height="2048" data-original-width="1536" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRvY_p9K8MmWR-AtHpj40p6x5relNEHCfOFsedga5xMCr2ZjxRQIojHh9dGLEItIW4Xb0kyeaqtfWLkY0aPMJia3QNd12odOBlzM2sRFlzG9zpM-T8tSLlur27-62lqyMp2tHlUhWew2OinV08ug7zoEFll2an8eSmzR6PUr37N0J6g7Kim-75PIdZnKk/s600/riccio.jpg"/></a></div>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-22522780552520115282023-09-19T10:59:00.003+02:002023-09-19T11:26:08.479+02:00la stella del mattino<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Chi si sveglia all'alba in questi giorni di settembre ha il privilegio di ammirare uno degli spettacoli più suggestivi del cielo preautunnale: la stella del mattino. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La si può contemplare ad oriente piuttosto bassa sull'orizzonte prima del sorgere del sole e questo è il motivo per il quale Stella del mattino è anche uno dei nomi con cui viene chiamata la Madonna, perché con la sua luce dolce e tenue precede e prepara il sole di giustizia che è Cristo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">In realtà non si tratta di una stella ma del pianeta Venere che, grazie alle notti gradualmente più lunghe, fa in tempo a staccarsi dall'orizzonte di diversi gradi prima che il sole sorga, e in virtù del suo splendore crescente (restituisce il 70% della luce del sole che riceve) si può ammirare anche al crepuscolo nel cielo di dicembre, mentre sarà vicinissima ad una sottile luna calante la mattina del 25 settembre a partire dalle ore 5.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il 22 settembre, infatti, finisce ufficialmente l'estate con l'equinozio d'autunno: le notti tornano ad essere più lunghe del giorno; mentre ad inizio del mese il sole sorge alle 6,35 e tramonta alle 19,44, il 30 settembre sorgerà alle 7,06 e tramonterà alle 18,54, per cui la durata del giorno diminuirà di circa un'ora e 20.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La luce più splendente nel cielo, dunque, sarà proprio quella di Venere all'alba, la quale, appunto in virtù del suo grande fascino, fu identificata con la dea della bellezza e riconosciuta come divinità da molti popoli antichi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non perdetevi questo spettacolo, allora, perché è tra i più sorprendenti che la natura ci offre.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR_UFZpKvi0H6mUBM7GdFELKvRrmmRQwpTl2BMoJQ6xNIKMO-yLaNFMG6xUmoPlX5pOe7KX0HOeh3UY0r9GuYjwRKcfU47hHCLzF4F--vWmIkQPADmqejlFQlbCnHQr0qbRoM-c1744uAsA29JCfXBvOUWhAwbbVshgadVqw2-fGMH8k7oNnDO3lDJsME/s500/venere-500x333.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR_UFZpKvi0H6mUBM7GdFELKvRrmmRQwpTl2BMoJQ6xNIKMO-yLaNFMG6xUmoPlX5pOe7KX0HOeh3UY0r9GuYjwRKcfU47hHCLzF4F--vWmIkQPADmqejlFQlbCnHQr0qbRoM-c1744uAsA29JCfXBvOUWhAwbbVshgadVqw2-fGMH8k7oNnDO3lDJsME/s600/venere-500x333.jpg" width="600" /></a></div>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com23tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-30262037640185147402023-07-26T19:31:00.002+02:002023-07-26T19:31:41.415+02:00cosa ti manca per essere felice?<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Mi sono imbattuto "per caso" nel libro d'esordio di Simona Atzori: "Cosa ti manca per essere felice?" e sono rimasto folgorato.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Conoscevo Simona per averla vista qualche volta in televisione ma non avevo idea del percorso che aveva affrontato per diventare quella meravigliosa espressione della grazia che è.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è?" è la domanda chiave della sua vita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ed è la stessa domanda che mi sono fatto io spesso anche in <a href="https://lucesepolta.blogspot.com/2016/04/altrove.html">questo</a> luogo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Le braccia di questa ragazza sono rimaste in cielo, come ha scritto un grande giornalista, eppure lei si è sempre sentita completa così com'è.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Io sono stata disegnata così", aggiunge Simona, ed è proprio con i suoi apparenti limiti che è diventata ballerina, pittrice e sensibilissima autrice di best sellers.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Un coreografo famoso ha detto che Simona è una grande danzatrice perché non si concentra su ciò che non ha, ma le interessa ciò che ha.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Io non c'ero una volta. Io ci sono adesso e la mia non è una favola, è uno spettacolo di vita. Non c'è nulla che non possa essere fatto, basta trovare il modo giusto per farlo. Se avessi avuto paura sarei andata all'indietro. Se mi fossi preoccupata mi sarei bloccata, non mi sarei buttata, avrei immaginato foschi scenari e mi sarei ritirata. Invece ho immaginato. Adesso sono felice, smodatamente, spudoratamente felice. Ed è una gioia raccontarla questa mia felicità".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Aggiungerei che è una felicità contagiosa, perché stimola chiunque entri in contatto con lei a non lamentarsi di fronte ai piccoli o grandi limiti che apparentemente ci impediscono di crescere.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Ringrazio Dio non solo per la vita in generale, ma per avermi 'disegnata' esattamente così. Il mio ringraziamento quotidiano è tentare di rendere questa mia esistenza un capolavoro".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Per coloro che non l'avessero mai vista all'opera allego un video di un suo intervento al TedX di Verona qualche anno fa, di una forza straordinaria, che si guadagnò, come spesso accade con lei, la standing ovation da parte del pubblico presente.</span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><iframe width="500" height="400" src="https://www.youtube.com/embed/xdqQsWmbTBg" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-87981511037941201382023-06-14T15:43:00.001+02:002023-06-14T15:43:59.252+02:00Antonia<p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space-collapse: preserve;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Qualche settimana fa abbiamo avuto l'onore di avere ospite a cena una protagonista assoluta della letteratura italiana contemporanea: Antonia Arslan.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space-collapse: preserve;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Il suo romanzo più famoso è senza dubbio "La masseria delle allodole", pubblicato nel 2004 dando voce ai ricordi del nonno sul genocidio del popolo armeno ad opera dei turchi.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space-collapse: preserve;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Il libro ha riscosso un tale successo che è stato tradotto in tutto il mondo e ne è stato tratto un film girato dai fratelli Taviani.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; white-space-collapse: preserve;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Il pregio maggiore dell'opera letteraria di questa scrittrice consiste, a mio parere, nella capacità di esprimere in un linguaggio teneramente poetico eventi particolarmente drammatici come quelli che hanno caratterizzato le vicende del popolo armeno.</span></span></p><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Nell'accoglierla in casa le ho confidato di essere un suo grande ammiratore e le ho mostrato una foto che conservavo gelosamente da alcuni anni: la ritrae in uno dei momenti più belli della sua vita, quello del matrimonio.</span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">L'avevo ritagliata da un giornale sul quale era comparsa in occasione del transito al cielo del marito di Antonia; le ho rivelato allora che il suo sguardo in quella immagine mi aveva colpito molto per la sua intensità, al punto da indurmi a ritagliarla e conservarla.</span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Ha apprezzato molto la sorpresa e mi ha <span style="animation-name: none !important; font-family: inherit; transition-property: none !important;"><a style="animation-name: none !important; cursor: pointer; font-family: inherit; transition-property: none !important;" tabindex="-1"></a></span>ringraziato con affetto sincero e quasi commosso.</span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB-Ma7gKG5U5EGptKkdxRKgMZTNY7p_jy8p_yQ25JzqIz1lidyeU-kvQ9NGZvNPwdX9t8MqGvNEaukI5RxTUCkzOJiCdpa1oTrxzC5Yxc8OPwcmiutrQQ6umRxpiHsc_tVNBp_qnnSHPrXv0byk65GCGWoL0OMBvnnPO8ng32PwgCBO8T555pZB2yi/s2048/Antonia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2020" data-original-width="2048" height="629" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB-Ma7gKG5U5EGptKkdxRKgMZTNY7p_jy8p_yQ25JzqIz1lidyeU-kvQ9NGZvNPwdX9t8MqGvNEaukI5RxTUCkzOJiCdpa1oTrxzC5Yxc8OPwcmiutrQQ6umRxpiHsc_tVNBp_qnnSHPrXv0byk65GCGWoL0OMBvnnPO8ng32PwgCBO8T555pZB2yi/w644-h629/Antonia.jpg" width="644" /></a></div><br /><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div><div dir="auto" style="animation-name: none !important; font-family: "Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif; text-align: justify; transition-property: none !important; white-space-collapse: preserve;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-1700305532715840272023-05-30T11:09:00.001+02:002023-05-30T11:09:28.040+02:00l'essenza di Dio<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="text-align: justify;">Andrè Frossard è stato uno
scrittore francese diventato famoso in tutto il mondo per il libro in cui
racconta come avvenne la sua conversione: "Dio esiste, io l'ho incontrato</span><span style="text-align: justify;">".</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Andrè era ateo: cresciuto in
una famiglia mai sfiorata dal problema di Dio, non provava alcuna curiosità per
la religione e
nutriva una certa avversione per i preti<span class="MsoHyperlink">: suo
padre era uno dei fondatori del partito Comunista francese, del quale fu segretario generale.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L'8 luglio 1935 si trovava a Parigi per
accompagnare un amico; ad un certo punto questi entrò in una chiesa, mentre Frossard preferì attendere fuori. L'amico tardava,
così Andrè stanco di aspettare entrò in chiesa e si fermò davanti al Santissimo Sacramento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">In quel momento visse
un'esperienza straordinaria. Dopo aver sentito le parole "<i>Vita
spirituale</i>" come sussurrate da una Presenza invisibile, vide "<i>l'evidenza
di Dio"</i>, intuendo
come nell'universo ci sia un ordine, alla cui sommità c'è Dio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Uscito dalla chiesa e ritrovando
l'amico gli disse: "<i>Sono cattolico, apostolico, romano...</i><i> Dio esiste ed è tutto vero</i>".<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Anni dopo descrisse più
precisamente cosa aveva visto in quella chiesa: “l'infinito che si contrae in una inconcepibile umiltà".</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Personalmente trovo che questa sia l'immagine più vera che ci è stata trasmessa sull'essenza di Dio.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-13808209663829807992023-04-18T10:29:00.000+02:002023-04-18T10:29:13.158+02:00il senso di solitudine<p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: inherit; white-space: pre-wrap;"><span style="color: #fff2cc; font-size: x-large;">Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine che assedia la sua anima: la sessualità, il conformismo e l’attività creativa, scrive il padre della psicanalisi. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: inherit; white-space: pre-wrap;"><span style="color: #fff2cc; font-size: x-large;">"Nel primo caso in risultato è un sempre crescente senso d’isolamento, poiché l’atto sessuale, senza amore, non riempie mai il baratro che divide due creature umane, se non in modo assolutamente momentaneo.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: #fff2cc; font-size: x-large;"><span style="font-family: inherit; white-space: pre-wrap;">La soluzione più frequente scelta dall’uomo è l’unione col gruppo. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la </span><span style="animation-name: none !important; font-family: inherit; transition-property: none !important; white-space: pre-wrap;"><a style="animation-name: none !important; cursor: pointer; font-family: inherit; transition-property: none !important;" tabindex="-1"></a></span><span style="font-family: inherit; white-space: pre-wrap;">sensazione di essere diverso. Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine. L’unione ottenuta mediante il conformismo, non è intensa né profonda; è superficiale e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: #fff2cc; font-size: x-large;"><span style="font-family: inherit; white-space: pre-wrap;">Un terzo modo per raggiungere l’unione è l’attività creativa: sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione. Questo, tuttavia, vale solo per il lavoro produttivo, per il lavoro nel quale io progetto, produco, vedo il risultato della mia fatica. Ma nel moderno processo del lavoro, il dipendente, anello di una catena senza fine, è un’appendice della macchina o dell’organizzazione burocratica". </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: #fff2cc; font-size: x-large;"><span style="font-family: inherit; text-align: left; white-space: pre-wrap;">Erich Fromm, L’arte di amare. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="background-color: black; color: #fff2cc;"><span style="font-family: inherit; text-align: left; white-space: pre-wrap;">Agostino commenterebbe così: solo Dio basta!!! </span></span><span style="background-color: black; color: #fff2cc; font-family: inherit; text-align: left; white-space: pre-wrap;">Il desiderio di infinito presente nel nostro cuore può essere colmato soltanto da un Essere infinito.</span></span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-50694533493904104202023-03-24T11:45:00.003+01:002023-03-24T12:13:25.929+01:00Non tenere per se il dono<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">C'è un termine che non gode di molta simpatia nella mentalità contemporanea: per molti versi è la parola più rifiutata dalla sensibilità moderna.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La parola è sacrificio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La repulsione dell'uomo moderno verso il concetto di sacrificio nasce da una errata interpretazione del termine stesso, che viene letto sempre come sinonimo di rinuncia, privazione, perdita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L'interpretazione corretta, invece, è molto più semplice e rassicurante: offerta di un dono a qualcuno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Me lo ha chiarito ieri un amico molto caro, con queste splendide parole:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Sacrificare vuol dire non tenere il dono per sè.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Tutto è dono di Dio, gratuito, dato per la nostra gioia e la sua gloria.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nulla ci è dovuto.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Lo scopo, la funzione di questo dono è imparare a imitare Dio nel donare: la gioia sta nel donare.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Sacrificare non è rinunciare ma donare, donare gratuitamente il dono.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Restituire e non tenere per sè il dono, non soffrire per la sua mancanza.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Se saremo fedeli a questo sacrificio, il Signore ci promette la sua gioia qui sulla terra e per la vita eterna.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Donare infatti è dare vita, essere fecondo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Tenere per sè è diventare sterili, disperdere il dono.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Come da una fonte il nostro calice è stato riempito a metà: più riverseremo nei calici degli altri, più il nostro si riempie fino a traboccare; più ce lo teniamo e più si prosciugherà".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Grazie Alvise</span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-882861745124945172023-02-06T14:49:00.004+01:002023-02-06T14:49:49.830+01:00pescatori (inadeguati) di uomini<p><span style="font-size: x-large;"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Mi incoraggia molto considerare la vocazione dei primi dodici.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Quei primi apostoli, per i quali ho grande devozione e
affetto, se li giudichiamo secondo i criteri umani erano ben poca cosa.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Non erano colti, e neppure molto intelligenti, almeno per ciò
che si riferisce alla comprensione delle realtà soprannaturali. Perfino gli
esempi e i paragoni più semplici risultavano loro incomprensibili e dovevano
ricorrere al Maestro: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Signore,
spiegaci la parabola</i>. Quando Gesù con una metafora allude al lievito dei
farisei, credono che li stia rimproverando per non aver comprato del pane.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Sono poveri e ignoranti. Tuttavia non sono né semplici né
schietti. Pur nella loro ristrettezza di vedute, sono ambiziosi. Li troviamo
più volte a discutere su chi sarà il maggiore quando Gesù — secondo la loro
mentalità — avrà instaurato sulla terra il regno definitivo di Israele.
Discutono e si accalorano nel momento sublime in cui Gesù sta per immolarsi per
l'umanità: nel raccoglimento del cenacolo.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Di fede ne hanno poca. Gesù stesso lo afferma. Eppure lo
hanno visto risuscitare i morti, guarire ogni genere di malattia, moltiplicare
il pane e i pesci, placare le tempeste, scacciare i demoni.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Questi uomini di poca fede eccellevano forse nell'amare Gesù?
Lo amavano, senza dubbio, almeno a parole. Però nel momento della prova fuggono
tutti, tranne Giovanni che amava veramente, con le opere.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Erano questi i discepoli scelti dal Signore: tali apparivano prima che, ripieni di Spirito Santo, diventassero colonne della Chiesa.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">Sono uomini comuni, con i loro difetti, le loro debolezze, la parola più lunga delle opere. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">E tuttavia Gesù li chiama per farne dei pescatori di uomini.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-size: x-large;">San Josemaria Escrivà, E’ Gesù che passa: la vocazione
cristiana</span><span style="font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-83601698313324103922022-12-14T17:00:00.000+01:002022-12-14T17:00:06.885+01:00io sono Giuda<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Come molti di voi sanno, una delle opere più citate in questo blog è l'<b>Evangelo come mi è stato rivelato</b> di Maria Valtorta, di cui parlo diffusamente <a href="https://lucesepolta.blogspot.com/2015/07/il-poema-delluomo-dio.html">qua</a>.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Tra le altre cose scrivevo come nel libro mi avesse particolarmente colpito di Gesù "la pazienza incredibile che impiega nel cercare di fare tutto il possibile per convertire il cuore traviato di Giuda".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Qualche giorno fa ho scoperto, peraltro, che quest'opera ha conquistato anche Andrea Bocelli, come egli stesso racconta <a href="https://www.facebook.com/dominusproductionsrl/videos/262003221512239/">qua</a> a dei sorpresi intervistatori. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Immaginate la mia gioia quando ho saputo che una casa di produzione cinematografica, la Dominus production, ha iniziato a realizzare dei film tratti dal testo della Valtorta.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Guarda caso il primo film, appena uscito, <b>Io sono Giuda</b> riguarda proprio il discepolo traditore e racconta il travagliato rapporto tra Gesù e Giuda, e si apre con queste parole rivolte agli altri discepoli:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"dovete amarlo più di ogni altro: facile è amare un giusto; difficile amare un peccatore quando il male è in lui. Ma non è tutto malvagio in lui: se voi lo amate forse si correggerà. Il Padre mi ha affidato quell'uomo: mi chiederà conto della sua anima e io chiedo a voi di aiutarmi. Imparate più attraverso Giuda che attraverso ogni altra persona. Molti Giuda troverete nel mondo e pochi santi. Egli con i suoi difetti vi mostra l'uomo com'è e io vi mostro l'uomo come può essere. Voi, conoscendo l'uno e l'altro, dovete cambiare il primo nel secondo".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il film è disponibile gratuitamente <a href="https://www.youtube.com/watch?v=UD9HtK2Of1U">qua</a> ed è realizzato da interpreti straordinari che, in quanto attori di teatro, sanno dare particolare profondità ai personaggi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Vi consiglio vivamente di guardarlo appeno avete un po di tempo: non sarà una visone rilassante ma sicuramente vi darà molti spunti di riflessione.</span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-86324077722290728652022-11-08T15:09:00.003+01:002022-11-08T15:09:45.173+01:00la donna che parla alle aquile<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Sono le sei del mattino del 16 luglio 2016. Lo scenario è quello delle Dolomiti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">A 2500 metri d'altezza, mentre l'alba spunta tra le montagne incantate, un gruppo di musicisti si prepara a suonare davanti ad uno sparuto gruppo di pubblico eroico.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">C'è anche una donna che si accinge a cantare: non è italiana; proviene dalle lontane terre del nord.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il suo nome è Mari Boine: è norvegese di etnia Sami, comunità lappone che vive in una regione isolata dal mondo civilizzato.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il brano che segue si chiama "Brother Eagle" ed ascoltandolo vi accorgerete che chiamare cantante questa donna è molto riduttivo perché i suoni che sbocciano dalla sua bocca vanno al di là della musica come siamo abituati ad ascoltarla: la sua voce sembra abbracciare l'intero universo ed è capace di trasportarci in spazi del tutto inesplorati.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non ve la perdete</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p>
<iframe width="500" height="400" src="https://www.youtube.com/embed/p6IyVzmetPg" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-24657862986394483172022-10-04T15:59:00.003+02:002022-10-07T09:44:30.441+02:00la speranza del mondo<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><span style="text-align: justify;">Se non fosse per le cure di Maria, per le preghiere di
Maria, la razza umana non sarebbe più.</span></span></p><p><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L’avrei cancellata perché veramente il vostro vivere ha toccato il profondo del
Male e la Giustizia è ferita, e la Pazienza è colmata, e la punizione è pronta;
ma c’è Maria che vi ripara con il suo manto, e se io posso, con un volger di
sguardo, far prostrare il Paradiso e tremare gli astri, non posso nulla contro
mia Madre.</span></span></p><p class="MsoNormal"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Sono il suo Dio, ma sono sempre il suo Bambino.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Su quel Cuore mi sono riposato nel primo sonno d’infante e nell’ultimo della
morte, e di quel Cuore so tutti i segreti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">So, dunque, che punirvi sarebbe dare un trafiggente dolore alla Madre del
genere umano, alla Madre vera, che sempre spera potervi condurre al Figlio suo.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Sono il suo Dio ma Ella è mia Madre ed Io perfetto in tutto, vi sono Maestro
anche in questo: nell’amore per la Madre.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">A chi ancora crede, nel mondo, Io dico: “La salvezza del mondo è in Maria”.</span></div>
<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">rivelazione a Maria Valtorta, Diari</span></div><div style="font-size: xx-large; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; font-size: xx-large; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizsvl6ItcUlmxYg90izUiYWtiexv8q-5NIXVfCfHiOZ407eE6CPVTmhOOeBYLaFSGvkqsStaEm0PI32ZOGVDYi-eis6PgUEqujIMkQeI74ix4yXI9GhY8uhph1VN5CfWVos8kLCRNVEICCWM9qgQ37kTepuTf5GKzZ8LusT-gmXDUyu40gvZUOabGa/s1350/mantegna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizsvl6ItcUlmxYg90izUiYWtiexv8q-5NIXVfCfHiOZ407eE6CPVTmhOOeBYLaFSGvkqsStaEm0PI32ZOGVDYi-eis6PgUEqujIMkQeI74ix4yXI9GhY8uhph1VN5CfWVos8kLCRNVEICCWM9qgQ37kTepuTf5GKzZ8LusT-gmXDUyu40gvZUOabGa/w512-h640/mantegna.jpg" width="512" /></a></div><o:p></o:p><p></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-88153732513559011742022-09-15T16:35:00.004+02:002022-09-16T09:44:26.137+02:00il mistero della luce<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non posso negare, e il titolo di questo blog ne è la conferma, che esiste un fenomeno naturale da cui sono profondamente attratto ed incuriosito: quello della luce.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">E' stato per me sorprendente scoprire che gli stessi esperti sul tema "brancolano nel buio più fitto", tanto da giungere alla conclusione che la natura della luce è uno dei misteri più impenetrabili della storia della scienza.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Alcuni scienziati hanno sostenuto che la luce sia composta da particelle, altri di onde elettromagnetiche; recentemente qualcuno ha ipotizzato che sia entrambe le cose, ma in materia ci sono poche certezze.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Eppure la luce costituisce un elemento vitale per ogni specie vivente, dalle piante (che ne "bevono" in abbondanza altrimenti muoiono) agli esseri umani, il cui umore è tanto condizionato dalla luminosità delle giornate.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L'intensità e la purezza della luce dipendono poi da tante circostanze: stagioni, condizioni atmosferiche, umidità, al punto che ci sono momenti in cui risplende con una tale limpidezza che sembra fare nuove tutte le cose, quasi ricreandole.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Anche dal punto di vista teologico, la luce è molto legata al concetto di vita e di creazione: Dio stesso è rappresentato spesso come luce e tutti quelli che hanno avuto esperienze di premorte, oltre ai santi mistici che ne hanno avuto diretta visione, lo hanno descritto come una luce intensissima che non da fastidio agli occhi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Immaginate la mia sorpresa quando ho scoperto che anche il miracolo della vita umana inizia con un lampo di luce al momento del concepimento.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Questo lampo di luce è stato fotografato da alcuni scienziati americani con uno scatto che immortala l'istante del concepimento, quando il gamete maschile penetra nell'ovocita femminile e inizia una nuova vita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Quest'attimo, colto da una sofisticata tecnologia, ha rivelato che al principio della vita corrisponde una esplosione di luce.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Luce e vita procedono insieme da sempre nel corso della storia e Dio voglia che questa sorgente non abbia mai ad esaurirsi finché ci saranno esseri viventi sulla terra.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg14AtYQewfoVnAWPe9k__LJ2LR5MhBShaAYHBvDvmRbxlcJtigwZLbL9mvXM4VuMnnZIRfGdRCUsaScXLURQtUk5CyNWcXuswW0SjCVfxm-yjIlBx9CKwjeSBFSowiASYFeFxbATdcK430N-VkBZaRsuBtCKW5IVYSQgPZY83jUaoNDGpXRN_CLZgJ/s565/conception.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="353" data-original-width="565" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg14AtYQewfoVnAWPe9k__LJ2LR5MhBShaAYHBvDvmRbxlcJtigwZLbL9mvXM4VuMnnZIRfGdRCUsaScXLURQtUk5CyNWcXuswW0SjCVfxm-yjIlBx9CKwjeSBFSowiASYFeFxbATdcK430N-VkBZaRsuBtCKW5IVYSQgPZY83jUaoNDGpXRN_CLZgJ/w666-h400/conception.png" width="666" /></a></span></div><p></p><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"> </p><p style="text-align: justify;"><br /></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-28726412585054844422022-06-11T17:50:00.003+02:002022-06-17T11:23:27.651+02:00Resistenza e perdono<p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;">Sono
a Parigi, vorrei incontrarla”.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">L'uomo
parlava tedesco. Riconobbi subito la sua voce: l'avevo sentito
l'ultima volta quarant'anni prima, nel febbraio del 1944.</span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Non
avevo alcun dubbio: era lui, un medico tedesco della Gestapo che mi
aveva tenuta imprigionata per quattro mesi durante la seconda guerra
mondiale.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">I
suoi crudeli trattamenti mi avevano quasi uccisa, rinchiudendo il mio
corpo in una rete di dolore dentro la quale, ancora oggi, sono
prigioniera.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">E
adesso il mio aguzzino era alla mia porta.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Cosa
voleva da me?</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Le
sofferenze che mi hanno accompagnato in questi anni hanno messo a
dura prova la mia resistenza fisica e mentale: è stata la fede in
Cristo risorto che mi ha aiutata a resistere durante i momenti di
buio e a ricostruire una vita della quale non ero più pienamente
padrona, quella fede in Cristo che mi imponeva di amare i nemici e di
credere al perdono, come partecipazione al compimento della croce.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Dopo
quarant'anni non avevo smesso di pregare per quell'uomo. Avevo paura
che morisse con il cuore abitato dall'odio e mi auguravo che
incontrasse Colui che l'aveva creato per amore.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Ho
un cancro” esordì, “l'ho appena saputo. Sono condannato, mi
restano sei mesi di vita.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Non
ho mai dimenticato ciò che lei disse ai miei altri prigionieri
riguardo alla morte. </span></span></span>
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Sono
sempre rimasto stupito per il clima di speranza che lei aveva
instaurato.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Ora
ho paura della morte. Vorrei capire meglio.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"></p><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Times New Roman", serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Cosa
posso fare adesso? Come posso riparare il male commesso?</span></span></div><span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><div style="background-color: black; text-align: justify;">"Con
l'amore", gli dissi. "La sola risposta al male è l'amore".</div></span><p></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">"Perdono.
Le chiedo perdono” Mi disse.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Non
si perdona in astratto, bisogna guardare in faccia il proprio
carnefice e implorare per lui una misericordia che l’uomo non è
capace di offrire.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Non
è stato facile perdonare, anche se per tanti anni Maiti pensava di
essere pronta a farlo, però lei ci riesce, forse proprio perché era
tanto tempo che ci si stava preparando:</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">“<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Istintivamente,
presi il suo viso tra le mani e lo baciai sulla fronte.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">In
quel momento seppi che l'avevo veramente perdonato.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">La
sola risposta al male è l'amore, gli aveva detto la sua vittima.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Lui
lo ha fatto, gli ultimi sei mesi di vita sono stati un’offerta di
sé agli altri. </span></span></span>
</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Di
ritorno alla sua città aveva riunito parenti e amici e confessato
loro il suo passato.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">I
suoi ultimi mesi furono effettivamente offerti agli altri.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="font-style: normal;"><span style="background-color: black; font-weight: normal;">Maiti
non aveva mai smesso di pregare per lui e dopo la sua morte non
dubitò che ormai condivideva anche lui la gioia dei figli di Dio: il
mistero della redenzione si era compiuto.</span></span></span></span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"></p><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">Solo
dieci anni dopo il loro incontro la donna ha deciso di raccontare la
sua storia in un libro scritto insieme a Guillaume Tabard,
giornalista di </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><i>Le
Figaro, </i></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">che
è stato tradotto anche in italiano con il titolo </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><i>Maïti.
Resistenza e perdono</i></span><span style="font-family: "Times New Roman", serif;">
(Itaca edizioni).</span></span></div><span style="color: white; font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><div style="background-color: black; text-align: justify;">E'
una storia che vi scuoterà nel profondo ma vale la pena leggerla.</div><div style="background-color: black; text-align: justify;"><br /></div><
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrgZ-H0aaNWxTr5ifRUn8BS7fRURuaWOIQDIS0HsMxT1lFs1HYHd_yBzBsNhs7nlfYmA-oACUgq8hrxidcFxBDE7wp2OXpiu2MGSK99PQgyGIRc51irybJLRxsyhs0-Lk1UEiugdp9flyXwBOpKOkQTErSxgRI47ykJEgm4g7FWqLE-cBmTs68ScUA/s449/Maiti-5-4.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="449" data-original-width="300" height="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrgZ-H0aaNWxTr5ifRUn8BS7fRURuaWOIQDIS0HsMxT1lFs1HYHd_yBzBsNhs7nlfYmA-oACUgq8hrxidcFxBDE7wp2OXpiu2MGSK99PQgyGIRc51irybJLRxsyhs0-Lk1UEiugdp9flyXwBOpKOkQTErSxgRI47ykJEgm4g7FWqLE-cBmTs68ScUA/s600/Maiti-5-4.jpg" /></a></div></span>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-32056329845493982902022-05-04T11:12:00.000+02:002022-05-04T11:12:52.809+02:00il mio nome è dolore<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRwXsduRKFjpQCcX5e5vnaFF7THrmyBD1Sm9ygS5YurOV_fFIErBOTIwuCprThnnmuFf2XFMePsT052wZ_GYFpj9p8f4RWq1lXtqXrnTDHYRCoMEUFIEwsKcxtIw9SOJHgT9dyko_j7sr3dujViP66TJ--zpr0x-I4xA9K4KiplsSrBBKqJmIiVlTV/s600/41jInaNaCBL._AC_UL600_SR600,600_.jpg" style="display: block; padding: 1em 0; text-align: center; "><img alt="" border="0" width="600" data-original-height="600" data-original-width="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRwXsduRKFjpQCcX5e5vnaFF7THrmyBD1Sm9ygS5YurOV_fFIErBOTIwuCprThnnmuFf2XFMePsT052wZ_GYFpj9p8f4RWq1lXtqXrnTDHYRCoMEUFIEwsKcxtIw9SOJHgT9dyko_j7sr3dujViP66TJ--zpr0x-I4xA9K4KiplsSrBBKqJmIiVlTV/s600/41jInaNaCBL._AC_UL600_SR600,600_.jpg"/></a></div><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">“Quando verrai alla mia tomba, tu bussa e io ti risponderò"; lo ha lasciato scritto nel testamento spirituale per dire che lui anche da morto ci sarebbe sempre stato per chi avesse chiesto il suo aiuto.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">La gente ha preso il consiglio alla lettera, viene qui e bussa davvero.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><span style="font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;">Entrando nella seicentesca chiesa di San Giuseppe dei Vecchi a Napoli si resta colpiti dal flusso di persone e dagli ex voto, m</span><span style="font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;">a è soprattutto una semplice sepoltura posta lungo la navata ad attirare l’attenzione.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: white; font-size: x-large;">È la tomba di don Dolindo Ruotolo (Napoli 1882-1970) punto di riferimento, in vita, per migliaia di persone, la cui devozione si sta diffondendo sempre di più nel mondo man mano che aumentano le grazie ricevute.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: white; font-size: x-large;">In questa chiesa la gente viene per bussare, e anch'io ci sono andato l'estate scorsa: mi sono inginocchiato davanti alla tomba e ho bussato!</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Con stupore mi sono accorto che la lastra di marmo si muoveva: si vede che a furia di bussare si sono allentate le viti che la tengono chiusa; altro motivo di meraviglia è stata la presenza nella chiesa di un nutrito gruppo di fedeli polacchi in pellegrinaggio a Napoli. Pare che in Polonia don Dolindo stia facendo molti miracoli.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Leggendo la sua storia si rimane stupefatti per la gigantesca statura spirituale di questo santo che pochi ancora conoscono e di cui lo stesso Padre Pio, suo contemporaneo, aveva grandissima stima.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; text-align: left;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Si sta diffondendo in questi anni soprattutto l'atto di abbandono che don Dolindo (che significa dolore) ha composto su ispirazione divina, di cui riporto solo la parte conclusiva:</span></span></p><p style="font-family: Arial; margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi:</span></p><p style="font-family: Arial; margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"> "Gesù, pensaci tu". </span></p><p style="font-family: Arial; margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">E distràiti, perché la tua mente è acuta... e per te è difficile vedere il male. Confida in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa' così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Io ci penserò ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell'immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di' con tutta l'anima: "Gesù pensaci tu". Non temere ci penso io. E tu benedirai il mio nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. Non c'è novena più efficace di questa: </span></p><p style="font-family: Arial; margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; text-align: center;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">O Gesù m'abbandono in Te, pensaci tu!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Source Sans Pro", Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: xx-large; text-align: left;"><br /></span></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-81326560301904235122022-04-22T14:48:00.005+02:002022-04-22T14:52:43.724+02:00Lo beve quel prosecco?<p><span style="font-size: x-large; text-align: justify;">Vive in mezzo alla campagna in un piccolo paesino dell'Oltrepò Pavese.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La sua missione è fare dell'umorismo intelligente e poco corretto politicamente.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Si chiama Arianna Porcelli Safonov ed è una delle più brillanti attrici emergenti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Pubblica brevi monologhi su youtube che riguardano i più disparati temi di attualità affrontati con arguzia e ironia.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Al momento trovo una sola controindicazione alla loro visione: creano dipendenza.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ve ne propongo solo uno, quello che più mi è piaciuto, nel quale dice tutto quello che avrei voluto dire io sull'argomento.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Buona visione</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></p><iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/icQ-oBF-iU4" title="YouTube video player" width="500"></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-1466618502496329662022-01-19T17:29:00.001+01:002022-01-19T17:29:48.267+01:00il figlio velato<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">E' considerato uno degli scultori più importanti al mondo, malgrado la giovane età.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">E' italiano e recentemente ha deciso di stabilire il suo studio a Napoli, nel quartiere Sanità, all'interno di una delle tante chiese ormai chiuse al pubblico, quella di sant'Aspreno ai Crociferi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il suo nome è Jago, al secolo Jacopo Cardillo da Frosinone.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Una delle sue opere più celebrate si chiama il figlio velato ed ha tratto ispirazione dal più famoso capolavoro collocato nella cappella di San Severo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Riproduce un bimbo disteso per terra, il volto leggermente di profilo, gli occhi che si intravedono chiusi nonostante il velo leggero copra tutto il corpo, lasciando scoperta solo una mano, inerme.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nell'intenzione dell'artista l'opera rappresenta l'immagine dell'infanzia vilipesa ed oltraggiata dall'egoismo del mondo contemporaneo: icona di tutti i bambini vittime innocenti della crudeltà umana.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Jago è anche un grande comunicatore: basta vedere uno dei tanti video in cui si racconta per comprendere che la sua arte è espressione di un pensiero profondo e innovativo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Personalmente la sua opera che apprezzo di più è Muscolo Minerale, che riproduce un cuore all'interno di un blocco di marmo da lui raccolto sulla sponda di un fiume, quando, all'inizio della sua carriera, non avendo mezzi economici per comprare il marmo, si riforniva degli scarti abbandonati sul greto del fiume.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Mi sembra bellissimo il contrasto tra il blocco di marmo grezzo ed il cuore finemente scolpito all'interno: immagine perfetta di come anche i materiali più infimi (compresi quelli umani) possano nascondere al loro interno meraviglie insospettate.</span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi2W0CDRmAqgW481r0PpH-aR6qsanpiCwhnaTxexqyDc2TASVu1nP7yPGgetJlaFaO2crrryePRoK1I-l4-IOz9jrsbTxcsk2kzNl7ohPez7vTX9GqkNdiiGYel6LdugauXyheDMUJeckRA5Z4Eom2fA76Y9sXmB4YbB1lhFL7PEicP5X2jkEeazKyB=s660" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="660" data-original-width="660" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi2W0CDRmAqgW481r0PpH-aR6qsanpiCwhnaTxexqyDc2TASVu1nP7yPGgetJlaFaO2crrryePRoK1I-l4-IOz9jrsbTxcsk2kzNl7ohPez7vTX9GqkNdiiGYel6LdugauXyheDMUJeckRA5Z4Eom2fA76Y9sXmB4YbB1lhFL7PEicP5X2jkEeazKyB=w640-h640" width="640" /></a></div><br /><span style="font-size: x-large;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhRRDtPYwAMR1fTtLDSHhc899C7qjbmXo6Yp65GgXZdkVNij1IOFO6qm32NecgUc2CC5GIBWflwO7CsXZ60mK2F6wdUQs9wldonATHN_TxjZtBZzFCii07nGUXxgJbNO_zFbyqaULeZ8I_WADjBab5Zu_wqOREEWM6XrpVTN7DXo7TMe5bdxrm6mo-z=s798" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="798" data-original-width="640" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhRRDtPYwAMR1fTtLDSHhc899C7qjbmXo6Yp65GgXZdkVNij1IOFO6qm32NecgUc2CC5GIBWflwO7CsXZ60mK2F6wdUQs9wldonATHN_TxjZtBZzFCii07nGUXxgJbNO_zFbyqaULeZ8I_WADjBab5Zu_wqOREEWM6XrpVTN7DXo7TMe5bdxrm6mo-z=w514-h640" width="514" /></a></div><br /><p></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com29tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-46959142531511011442021-12-28T11:10:00.001+01:002021-12-28T11:26:01.588+01:00la strage degli innocenti<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">C'è un solo nemico che dobbiamo temere e questo nemico si chiama superbia.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non esiste cosa più pericolosa al mondo, perché ci fa perdere il contatto con la realtà. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ogni volta che perdiamo contatto con ciò che realmente siamo e con la realtà che ci circonda generiamo disastri.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La strage degli innocenti che oggi ricordiamo, e che si ripete ogni volta che i potenti della terra perdono il contatto con la realtà, nasce da questo delirio di onnipotenza.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non si spiega diversamente la folle idea concepita da Erode che si è ripresentata in ogni epoca della storia: arrivare ad uccidere Dio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Come si può concepire un'idea simile?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Se quel bambino nato in una grotta della Palestina fosse stato un bambino qualunque allora era inutile tanto spargimento di sangue innocente.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ma se quel fanciullo apparentemente così indifeso era realmente il Dio bambino come poteva Erode pensare di ucciderlo?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Uno dei personaggi più significativi di tutta la sacra scrittura è sconosciuto ai più e risponde al nome di Gamaliele; era un grande Rabbi di Israele, maestro di san Paolo, e pur non avendo aderito subito al cristianesimo possedeva una dote che gli altri farisei ignoravano: il buon senso, che gli consentiva di non perdere mai il contatto con la realtà.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ebbene, questo personaggio pronuncia una sola frase nel Nuovo Testamento, ma è una frase decisiva.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Quando, dopo la morte e resurrezione di Cristo, il Sinedrio arresta e processa gli Apostoli colpevoli di continuare a diffondere la dottrina cristiana, Gamaliele interviene e pronuncia poche e semplici parole che dovrebbero essere ascoltate da tutti gli Erodi contemporanei:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria è di origine umana verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli. Non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio"; Atti degli Apostoli, 5, 38-39.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Se queste poche parole fossero realmente comprese in questa continua lotta tra il bene e il male a cui dobbiamo partecipare ogni giorno, quante tragedie inutili anche oggi si potrebbero davvero evitare.
<iframe width="500" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/Z16HkpRa208" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-38765744635588915502021-11-24T11:15:00.001+01:002021-11-24T11:15:41.000+01:00La casa degli sguardi<p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Era già da un po' di tempo che volevo leggere questo libro di Daniele Mencarelli.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Mi affascinava soprattutto la sua storia, così dolorosa e autentica, storia di una vera e propria resurrezione.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Il libro racconta la sua vicenda umana di giovane poeta segnato da “una malattia invisibile all’altezza del cuore e del cervello", a causa della quale precipita in un buio sempre più profondo, cercando nell’alcool di dimenticare il vuoto che lo assedia.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: "Palatino Linotype", "Book Antiqua", Palatino, serif; font-style: italic;"><span style="color: white; font-size: x-large;">"Non ho Dio tra i miei amici, l’ho cercato spesso, forse nei momenti, nei luoghi sbagliati, ma ne sento la mano, nella bellezza delle cose, negli interrogativi che l’amore mi fa piangere. C’entra anche lui con il mio velocissimo declino. Non so quanti ce ne siano in circolazione, appartengo alla categoria di quelli che lo vedono nella maestà delle cose senza sentirne il calore nel cuore. Una cosa infame".</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Ad un certo punto, pur di alleviare in qualche modo il dolore che la sua situazione arreca alle persone care, si decide a cercare un lavoro: il 3 marzo 1999 firma un contratto con una cooperativa di pulizie per prestare il suo servizio all’ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Inizia così per Daniele un cammino che lo condurrà a ritrovare se stesso, seppur attraverso continue ricadute e rinascite.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="color: white; font-size: x-large;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;">Il punto di svolta è rappresentato dal contatto con il dolore dei bambini che incontra in ospedale, li vede soffrire e morire e questo lo segna profondamente.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">Di fronte a questo dramma si alza potente il suo grido al cielo, a cui rivolge la grande domanda: qual'è il senso di tanto soffrire?</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: Georgia, serif; text-align: start;"><span style="color: white; font-size: x-large;">«Io non sapevo che i bambini morissero, sì, muoiono, ma non così, come quello scandalo di bellezza e infanzia sfinita ai miei piedi».</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; border: 0px; box-shadow: none; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: white; font-size: x-large;">La risposta gli arriva attraverso un incontro, un gesto d’amore che vede all’ospedale: una suora che bacia il viso piagato di un bambino.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: Lato, sans-serif;"><span style="color: white; font-size: x-large;">In quel gesto Daniele coglie che non serve spiegare il perché del dolore, ci vuole qualcuno che lo sappia comprendere e portare: questo cambia la sua vita.</span></span></p><div style="text-align: justify;"><div><span style="background-color: black; font-family: "Palatino Linotype", "Book Antiqua", Palatino, serif; font-style: italic;"><span style="color: white; font-size: x-large;">"Non serve capire, comprendere.</span></span></div><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large; text-align: left;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", "Book Antiqua", Palatino, serif; font-style: italic;"><div style="text-align: justify;">Serve accogliere l’umano con tutta la forza che ci è concessa.</div></span><span style="font-family: "Palatino Linotype", "Book Antiqua", Palatino, serif; font-style: italic;"><div style="text-align: justify;">Arrivare alla bellezza che non conosce disfacimento, nucleo primo e inviolabile.</div></span><span style="font-family: "Palatino Linotype", "Book Antiqua", Palatino, serif; font-style: italic;"><div style="text-align: justify;">Fronteggiare l’orrore per sfondarlo. Ecco il primato d’amore che ho visto negli occhi di quella suora".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div></span></span></div><span style="font-family: Lato, sans-serif;"><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">La casa degli sguardi è un libro da non perdere perché indica il cammino che ogni uomo deve percorrere per trovare il senso della propria vita, e spesso il senso lo troviamo proprio in un incontro più che in mille bei ragionamenti: "<i>basta osservare con cura, farsi portare nella vita degli altri</i>".</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;">Questo libro è imperdibile anche perché è poetico nella sua drammaticità, spietato ma vero e struggente, scritto con parole che incantano. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; color: white; font-size: x-large;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="background-color: black; font-family: Georgia, serif; font-style: italic; text-align: start;"><span style="color: white; font-size: x-large;">"Tutto quello che ha preso la mia vita e l’ha rivoltata è dentro l’ospedale. Un grammo alla volta, arto dopo arto, fino al cuore, il cervello. Quando penso a tutti gli incontri, le esperienze, l’aberrazione e l’incanto dentro ogni singolo istante. E la moltitudine di parole che mi viaggia nella mente. Io sono già rinato. Il primo giorno che ho messo piede al Bambino Gesù".</span></span></div><div style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #333333; font-family: Georgia, serif; font-style: italic; text-align: start;"><span style="font-size: x-large;"><br /></span></span></div><div style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="color: #333333; font-family: Georgia, serif; font-style: italic; text-align: start;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFv0scGXgbhYXKH0fGdp_VgmVt0qBhaImruhJAkQxGHzwiVMlyfmDLKcjHU_UgISZZJXcFUd00LhSgQ0a6KrH5uLuuuT4mSpeenM-LC-MiDD1XJD548RxkLAWAQ4m854yqpzpqZgya4nQ/s499/La-casa-degli-sguardi-Daniele-Mencarelli-Mondadori-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="325" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFv0scGXgbhYXKH0fGdp_VgmVt0qBhaImruhJAkQxGHzwiVMlyfmDLKcjHU_UgISZZJXcFUd00LhSgQ0a6KrH5uLuuuT4mSpeenM-LC-MiDD1XJD548RxkLAWAQ4m854yqpzpqZgya4nQ/w416-h640/La-casa-degli-sguardi-Daniele-Mencarelli-Mondadori-1.jpg" width="416" /></a></div><br /></span></div></span>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-79311281760442995162021-10-27T16:24:00.002+02:002021-10-27T16:27:06.556+02:00In cerca del miracolo<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Cominciamo dal principio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">All'inizio della settimana scorsa uscendo di casa come al solito per andare a lavoro passo davanti a dei cassonetti dell'immondizia sul cui coperchio è appoggiata una scatola piena di dischi formato cd.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Vi ho già parlato della mia passione per la musica <a href="https://lucesepolta.blogspot.com/2012/11/tangerine-dream.html">qua</a> e quindi non potevo certo passare oltre senza dare un'occhiata: dentro la scatola ci sono circa una cinquantina di cd sconosciuti ai più, me compreso, tranne il caso di un cantautore veronese che conosco perché fa il mio stesso mestiere.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Decido di prenderne una decina dopo una veloce selezione, confidando sul mio intuito, dal momento che tutti non riesco a trasportarli.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Qualche giorno dopo comincio ad ascoltarne qualcuno e rimango estasiato: avete presente il disco che avreste voluto scrivere e suonare voi? Esattamente quello!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ne ascolto un secondo e la magia come per incanto si ripete al punto che, trascinato da una curiosità irrefrenabile, ascolto il terzo e non riesco a credere alle mie orecchie!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Mi sorge allora spontanea una domanda: chi è il soggetto che ha voluto disfarsi di tali capolavori? e perché?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ma il bello deve ancora venire.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il terzo disco è di una cantautrice veneta che si chiama Vanessa Tagliabue Yorke che fa prevalentemente musica sperimentale vagamente free jazz, con una passione per la ricerca non solo sonora ma anche letteraria.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il disco si chiama "Controdanza" ed è ispirato alla poetica di un artista olandese attivo negli anni settanta: Bas Jan Ader, scomparso misteriosamente in mare durante una performance che lui stesso intitolò "in cerca del miracolo": Vanessa confessa che ha lavorato a questo album "nel desiderio di comprenderlo, seguirlo e dargli un ultimo appassionato addio sulla soglia di quel punto remotissimo dove nessuno può trovarsi se non in solitudine".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Uomo isolato davanti all'infinito, entro la propria particolare soglia di umanità, profondissima, si dirige deciso e semplice verso il miracolo, usando la sua stessa vita come materia prima della sua opera: ha preso la sua esistenza e l'ha coinvolta dirigendosi al cuore del significato".</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">A questo punto non posso fare a meno di scoprire qualcosa di più su questo misterioso personaggio e vado a vedere alcune delle sue perfomance nel video che segue e mi assale una profonda inquietudine.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">E' come se l'artista cerchi disperatamente una via d'uscita dalla normalità della vita quotidiana, provocando un evento che rompa la monotonia dei giorni sempre uguali.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nell'ultima impresa parte su una barchetta per un viaggio impossibile, da Cape Cod nel Massachussets alla volta dell'Olanda, dove non arriva mai: il suo corpo non viene mai ritrovato: è stato un suicidio premeditato? ha voluto far perdere le sue tracce o ha atteso veramente un improbabile miracolo?</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Non lo sappiamo: quello che sappiamo è che alcuni vanno alla ricerca di miracoli imbarcandosi in viaggi impossibili da un capo all'altro del mondo; altri escono di casa e lo trovano abbandonato su un cassonetto della spazzatura!!!</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La vita è veramente un mistero </span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="382" src="https://www.youtube.com/embed/yvnr0cq0ALQ" width="521" youtube-src-id="yvnr0cq0ALQ"></iframe></div>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com33tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-44290752845746934432021-09-25T16:22:00.000+02:002021-09-25T16:22:22.738+02:00le tele degli angeli<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Marco nasce il 2 agosto del 1982.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ha un grave deficit uditivo ma nessuno se ne accorge perché legge le labbra di quelli che gli parlano.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nonostante riesca a comunicare con gli altri a scuola viene emarginato dai compagni perché non appare "normale" e i professori lo giudicano ritardato mentale.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">All'età di 15 anni sua nonna scopre la sordità del nipote perché un giorno suona il telefono in casa e Marco che ce l'aveva accanto resta impassibile.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">L'anziana donna si convince allora che suo nipote ha un talento nascosto che gli ha consentito di comunicare col mondo esterno senza che nessuno si accorgesse del suo handicap e gli compra un pianoforte iscrivendolo al conservatorio.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Poi la nonna muore e con lei svaniscono anche i sogni del nipote che si perde in un dolore inconsolabile, cominciando ad ingrassare in maniera patologica: 50 chili in un anno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Il 26 luglio del 2006 la svolta della sua vita: alle 23,30 il suo cuore si ferma per 15 lunghi minuti al punto che i medici, malgrado tutti gli sforzi per rianimarlo, si rassegnano alla sua inevitabile dipartita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">In quei minuti però accade qualcosa di misterioso che lui stesso racconta: "mi sono ritrovato un bimbo davanti a me con una clessidra che mi dice che ho 15 minuti per decidere cosa voglio fare; io gli dico che sono un pianista ma lui mi dice che devo essere un pittore e che mi dovrò chiamare Marck Art. Lo guardo e accanto a lui vedo spuntare angeli bellissimi. Quando mi lasciano io riapro gli occhi e rinasco..."</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">La prima cosa che fa è chiedere ai genitori una tavolozza per dipingere e da allora non ha più smesso: "mi guidano gli angeli" afferma, confessando che lui di arte non ha mai capito niente.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Lo scoprono i marchesi Berlingieri, collezionisti di alto profilo, che per lui aprono i saloni di palazzo Mazzarino a Palermo per esporre.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nel 2014 incontra casualmente Vittorio Sgarbi il quale vede le sue opere e rimane folgorato, paragonandolo a Pollock, vertice di un espressionismo astratto di qualità: comincia allora ad essere conosciuto in tutti gli ambienti dell'arte contemporanea che contano.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">"Sono gli angeli che mi dicono cosa creare...li vedo sempre attorno a me", afferma a più riprese.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Che i suoi dipinti piacciano o no ho il presentimento che sentiremo parlare ancora a lungo di Marck Art, al secolo Marco Urso, il pittore degli angeli.</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglzpUuIKjR80IO5kULIt8RBb3CDPazGE2OMEnXSAv8S7Jn2YzY6-NLwF7Jr5-Ea8ZJZbWrbLJbum6-mp0DkUVgUehwTFEQe6Vmw_7oWCPe9FfCkfDtWluUbHAKf5nlzM0PWU3fRtiNyU/s2048/mar.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1228" data-original-width="2048" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjglzpUuIKjR80IO5kULIt8RBb3CDPazGE2OMEnXSAv8S7Jn2YzY6-NLwF7Jr5-Ea8ZJZbWrbLJbum6-mp0DkUVgUehwTFEQe6Vmw_7oWCPe9FfCkfDtWluUbHAKf5nlzM0PWU3fRtiNyU/w640-h384/mar.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsugRbIkEMdxE1F1O3dDxXpxSkYuRk9zvEWTtiQkKfb0fdPnOTBURTSE-1uki7LBiUBN4iDzUu-XYfip43TgF7qB1TpnD_oagvHnpPpNdpGY9iUmWdH-U8w8kn3HWp7s9HTQTYnqJJVWw/s2048/mark+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1950" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsugRbIkEMdxE1F1O3dDxXpxSkYuRk9zvEWTtiQkKfb0fdPnOTBURTSE-1uki7LBiUBN4iDzUu-XYfip43TgF7qB1TpnD_oagvHnpPpNdpGY9iUmWdH-U8w8kn3HWp7s9HTQTYnqJJVWw/w610-h640/mark+2.jpg" width="610" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlbmr97ZvLOwkAjAucEG3LBKLqYnwfn6yErqfJW1RKfUCVTEdKe1NXJ3iEC9OyS77UC_cHKZpcn3L-s9nA2lUtCU3n5xKlIeMFnFFaq-OXQBoMy7q2vDt5EWFumZKI6ntSzAUgNmgwXP8/s2048/marco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1997" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlbmr97ZvLOwkAjAucEG3LBKLqYnwfn6yErqfJW1RKfUCVTEdKe1NXJ3iEC9OyS77UC_cHKZpcn3L-s9nA2lUtCU3n5xKlIeMFnFFaq-OXQBoMy7q2vDt5EWFumZKI6ntSzAUgNmgwXP8/w624-h640/marco.jpg" width="624" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikZs3C2Yd2G-hHghg89X_rn8VaXUft6gQEvzH8KNJ-pcnnDyeXOU33fyXJT09XdW9yEuYVZkKHhC_VpFJ907jlm7cAhys3lJzO_nKm4tRS5yF3ftI45Tr_PU67O3oX1z8Qv135c8n4lVw/s2048/cielo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1946" data-original-width="2048" height="608" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikZs3C2Yd2G-hHghg89X_rn8VaXUft6gQEvzH8KNJ-pcnnDyeXOU33fyXJT09XdW9yEuYVZkKHhC_VpFJ907jlm7cAhys3lJzO_nKm4tRS5yF3ftI45Tr_PU67O3oX1z8Qv135c8n4lVw/w640-h608/cielo.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-81435256845328594402021-09-10T11:52:00.004+02:002021-09-10T11:54:29.605+02:00una mano sugli occhi<span style="font-size: large;">Ogni tanto devo riascoltarla...</span>
<iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="350" src="https://www.youtube.com/embed/FXqyWm1Uhn8" title="YouTube video player" width="500"></iframe>Luigihttp://www.blogger.com/profile/15599319587016659058noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-6986065767921133198.post-28619062932523654382021-08-30T14:22:00.001+02:002021-08-30T14:28:37.794+02:00Mete elevate<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Qualche settimana fa sono passato dalla costiera amalfitana per fare un bagno "come Dio comanda" e ne ho approfittato per rivedere alcune perle di questa terra benedetta dal creatore. </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Arrivato a Ravello, famosa per l'eccezionale panorama su tutto il golfo che offrono i suoi "balconi", ho scoperto "i concerti all'alba" a cui si può assistere alle 5 del mattino dall'alto della terrazza più bella del mondo.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Nell'ambito della rassegna musicale che si svolge tutti gli anni nel mese di agosto a Ravello, infatti, l'evento più suggestivo è questo concerto che si svolge all'alba sulla terrazza di villa Rufolo, al modico prezzo di 50 euro a persona; mi sono chiesto allora quanti potevano essere gli eroi che si sarebbero svegliati alle 4 del mattino disposti a pagare anche un biglietto così salato.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Ho scoperto però che i posti sono sempre tutti esauriti.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Questa circostanza mi ha indotto a fare questa riflessione: quando si offrono mete elevate alla gente, le persone sono disposte a fare qualsiasi sacrificio per raggiungerle, mentre se si chiede poco si ottiene ancora di meno.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: x-large;">Credo che questo discorso valga soprattutto per i giovani: si dice spesso che non sono più disposti al sacrificio come lo erano i giovani di una volta, ma sono convinto che se gli si offrono mete elevate, per il cui raggiungimento vale la pena sacrificarsi, facendo loro gustare tutta la bellezza che comporta la conquista di un bene arduo, la risposta ci stupirà!!!</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtoiI4xezMdnZIfFbFEq_rhWKUXQW_1XiMryF1v2jBWtSA-wGNNOV_IRBVNl4IeGcAUk5TspvY6PX5hJDaZcGYGHQF5HcoYE1nyuxsYRp0NPwDgCeX-gWAxODdXQ0wOIcaGeFpQYNWet4/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1224" data-original-width="1632" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtoiI4xezMdnZIfFbFEq_rhWKUXQW_1XiMryF1v2jBWtSA-wGNNOV_IRBVNl4IeGcAUk5TspvY6PX5hJDaZcGYGHQF5HcoYE1nyuxsYRp0NPwDgCeX-gWAxODdXQ0wOIcaGeFpQYNWet4/w400-h300/image.png" width="400" /></a></div><br /><p></p><p><br /></p><iframe width="500" height="400" src="https://www.youtube.com/embed/ezTJspXS4MI" title="YouTube video player" frameborder="0" allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen></iframe>
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