giovedì 19 aprile 2012

io bacio ancora le ferite

"Il fatto è che per noi donne lo sguardo dell’altro è tremendamente importante, e perderlo incredibilmente devastante. Questa fragilità, minata dal peccato originale, può indurci a essere dipendenti, a svenderci, a perderci. Può farci essere gelose di tutte le altre femmine che si aggirano nel nostro campo di azione, competitive, perfide, invidiose. Se tentiamo di rispondere con le sole nostre forze al bisogno di pienezza non ci riusciremo mai.

Ma questa fragilità può anche essere una grazia. E’ segno della nostra chiamata ineludibile all’amore, il vuoto di cui è eco è un vuoto che ci fa pronte ad accogliere. La donna, il cui modello è Maria, è la prima a dire eccomi, la prima a correre al sepolcro, la prima a bagnare di lacrime i piedi del Signore. L’importante è sapere che non c’è uomo al mondo che possa colmare questo vuoto."

(costanzamiriano@wordpress.com)

domenica 1 aprile 2012

un puledro d'asina

Pensate un po’ alle caratteristiche di un somaro, ora che ne restano così pochi. Non pensate all'animale vecchio e cocciuto, che sfoga i suoi rancori tirando calci a tradimento, ma all'asinello giovane, dalle orecchie tese come antenne, austero nel cibo, tenace nel lavoro, che trotta lieto e sicuro.
Vi sono centinaia di animali più belli, più abili, più imponenti.
Ma Cristo, per presentarsi come re al popolo che lo acclamava, ha scelto lui.
Perché Gesù non sa che farsene dell'astuzia calcolatrice, della crudeltà dei cuori aridi, della bellezza appariscente ma vuota.
Il Signore apprezza la gioia di un cuore giovane, il passo semplice, la voce non manierata, gli occhi limpidi, l'orecchio attento alla sua parola d'amore. Così regna nell'anima.
Se Gesù, per regnare nella mia, nella tua anima, ponesse come condizione di trovare in noi un luogo perfetto, avremmo buon motivo per disperarci.
E invece, non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo Re viene, seduto sopra un puledro d'asina (Gv 12, 15).
Vedete? Gesù accetta di avere per trono un povero animale.
Non so se capita anche a voi, ma io non mi sento umiliato nel riconoscermi dinanzi al Signore come un somarello: Sono come un somarello di fronte a te, ma sono sempre con te, perché tu mi hai preso con la tua destra (cfr Sal 72, 22-23), tu mi conduci per la cavezza.

Josemaria Escrivà: es Cristo che pasa, n. 181