Mi si è spezzato il cuore.
Lo stavo sfilando dal petto
– come ogni giorno –
per appoggiarlo sul cristallo
tra inutili ninnoli
– che non so buttare –
e fiocchi di polvere
regalo dei giorni.
È caduto di testa
– ha davvero una testa il cuore? –
con un tonfo crudele e
si è aperta una crepa sottile.
– guscio d’uovo cascato dal nido –
Ne goccia fuori un rivolo
– non albume nè sangue –
di parole trasparenti
tutte le ho perdute, tutte.
– sono state mai davvero mie? –
Ho sparso segatura a manciate
– quanto aiuta il giusto emostatico –
ed ora la pira collosa
– parole coagulate in fretta –
inzacchera il pavimento.
Ogni sinonimo è fuso al suo contrario
– non è possibile rimediare –
soltanto una parola si è salvata
– la mia preferita –
impigliata all’orlo della ferita.
Vischiosa, lucente e orfana
– goccia di miele su fico maturo –
è restata appesa un istante
– un battito, una sistole –
prima di tuffarsi sul cumulo
delle sorelle perdute.
L’ho guardata liquefarsi
in una chiazza opaca
– sacrificio senza rimpianti –
di lei non riverbera che il ritmo del silenzio.
– e ora? –
I cocci del cuore sono nell’umido
– sembrano bucce di mela –
il pavimento non conserva
memorie appiccicate
– tracce invisibili al luminol –
il buco in petto è colmo di ovatta.
– passa ancora vento freddo –
Allo sterno ho appeso l’orologio del nonno
– l’ho caricato con l’osso della fortuna –
la cassa ammaccata scandisce
il silenzio – fragoroso – delle ore
e la musica – muta – dei giorni.
– È ora? –
dal blog
https://lamelasbacata.wordpress.com/2019/10/30/cardiopoiesis/
palpiti di pura e delicata poesia: erano anni che non mi emozionavo leggendo riflessioni liriche contemporanee.
Spero con tutto il cuore che la straordinaria capacità che possiede questa donna di tradurre la sua anima in espressioni poetiche così tenere e profonde possa arrivare a quanti più cuori è possibile!!!
Sinceramente grato