giovedì 24 febbraio 2011

il canarino fragile

Un canarino è venuto a cantare sulla mia finestra stamattina.
Era di colore giallo brillante ed aveva uno sguardo smarrito.
Ripenso con un pò di malinconia alla storia del canarino nelle miniere, quando gli operai scendevano nel sottosuolo portandosi dietro una gabbietta con un canarino che veniva deposta vicino al luogo di lavoro; se il canarino smetteva di cantare e moriva improvvisamente, significava che c'era stata una fuoruscita di gas e che bisognava immediatamente abbandonare il cunicolo di scavo.
I minatori potevano così mettersi in salvo.
Si usavano i canarini per il loro colore ben visibile anche nel buio della polvere e per l’inconfondibile canto mai interrotto se non quando l’uccellino, che possiede un apparato respiratorio molto fragile, sta per lasciarci le penne.
Ho sempre avuto una certa sensibilità a percepire alcuni eventi prima che accadano.

venerdì 18 febbraio 2011

anime

Ieri un raggio di sole ha inondato la mia anima...
mi sono domandato cosa avevo fatto per meritarlo
e non ho trovato risposta...
beate le anime che dimenticano il bene compiuto
perchè riceveranno la grazia di dimenticare anche il male subito...
Se chiudo gli occhi e penso a cosa conta di più nella mia vita, non posso fare a meno di pensare a delle persone, tante o poche ma quelle persone!
Non permetterò che i tesori sui quali riposa il mio cuore siano cose...

venerdì 11 febbraio 2011

abbiate pazienza con me...

C'è un detto napoletano che recita: “fattelle cu cchi è meglio e' te e pagane e' spese”, che tradotto in italiano suona pressappoco
così: “frequenta chi è migliore di te e sopportane le conseguenze”.
Spesso le conseguenze sono molto dolorose, poiché oltre alle percosse che arrivano dall'altra parte, quella rappresentata da chi è peggiore di te e non accetta il tuo “tradimento”, bisogna sopportare anche quei sentimenti di inadeguatezza che provengono da dentro di te, e che ti fanno soffrire perché non ti senti mai all'altezza del livello al quale è giunto chi è migliore di te; ed allora vorresti gridare: “aspettatemi, datemi il tempo di crescere. Abbiate pazienza con me”!