Quando una persona decide di congedarsi dalla vita, nel cuore del mondo si apre una ferita che sanguina.
Ti ho incontrata una sola volta e non sono più riuscito a dimenticare l'espressione del tuo viso gentile:
gentile e dolce, gentile e triste.
Quel giorno avrei voluto conoscerti meglio e magari dirti tante cose, ma non sono riuscito a dire quasi niente: solo stupide frasi di circostanza.
Adesso tutti si chiedono perchè l'hai fatto; i parenti, gli amici, i colleghi, i tuoi amati pazienti si domandano come hanno potuto non cogliere mai un segnale di malessere nei tuoi occhi, anche solo uno sguardo che rivelasse il dolore che portavi in fondo al cuore.
Anch'io mi sento terribilmente in colpa per l'involontaria indifferenza con cui ti ho trattata quel giorno.
Vorrei tornare indietro adesso; Dio come lo vorrei.
Non sai quanto vorrei essere stato là un attimo prima che succedesse.
Ma non posso e la mia croce adesso è accettare che sono incapace di aiutare le persone che Dio mi mette davanti: sono solo uno strumento inutile.
Si, è vero; ti avevo incontrata una sola volta e, in fondo, non ti conoscevo.
Allora perchè sento nel mio corpo questa ferita che sanguina!!!
E' che talvolta ci facciamo belli pronunciando parole profonde e ricercate senza sapere neanche bene cosa significano; ci riempiamo la bocca ripetendo fino allo sfinimento che siamo tutti parte dello stesso corpo, ma compendiamo davvero cosa vuol dire soltanto quando ci staccano un pezzo di carne dal cuore e la ferita comincia a sanguinare.
Solo allora cominciamo a capire qualcosa.
Io non ti conoscevo, è vero, ma nel momento esatto in cui ho saputo che non c'eri più ho sentito un pezzo del cuore staccarsi e sanguinare.
Siamo realmente tutti parte di uno stesso corpo, come rami intrecciati nel cuore della terra.
E quando un ramo si stacca tutto il corpo soffre e il dolore che proviamo può essere atroce.