Quando ci si imbatte in un post bello come questo non si può non condividerlo e io lo faccio volentieri; avrei potuto scriverlo io identico, a parte la fede calcistica ovviamente.
"Io sono nata cristiana. Mi hanno battezzata, mandata (senza insistere) al catechismo. Religione a scuola obbligatoria.
"Io sono nata cristiana. Mi hanno battezzata, mandata (senza insistere) al catechismo. Religione a scuola obbligatoria.
Io
però non sono cristiana perchè sono nata cristiana. Entrata
nell'adolescenza ho iniziato a fare ciò che ogni adulto fa, o dovrebbe
fare, cioè a valutare criticamente. Siccome chi mi aveva fatto cristiana
non traeva dal cristianesimo nulla di rilevante per la propria
esistenza, ho deciso che fosse evidentemente superfluo, e sono andata a
cercare qualcos'altro di interessante.
Non c'era molto.
Mi pareva che tutti gli adulti che vedevo andassero dove li portava il cuore, che non era evidentemente dotato di GPS. Vagavano.
Poi però ho trovato delle persone interessanti. Non vagavano, camminavano. Costruivano.
Erano
cristiani, e per loro sono diventata cristiana. Per essere capace di
camminare e costruire. Non semplicemente perchè ero nata.
Sono
nata anche del Toro. Per motivi di soppravvivenza, perchè se avessi
provato a tifare juventus mio padre, che in fatto di pedagogia aveva
poche regole ma chiare*, mi avrebbe affogato nella vasca da bagno.
Cresciuta, ho riflettuto sulle ragioni eco-etico-socio-culturali della
fede calcistica paterna, trovandole degne di rispetto, ma non
particolarmente cogenti per la mia vita personale. Quindi non faccio il
tifo per nessuna squadra, riservando una distratta simpatia al Toro, e
poichè mi ricordano frequentemente la sua esistenza, alla Fiorentina.
Non
riesco semplicemente a capire come si possa essere di una
"cosaqualsiasi" solo perchè ci si è nati. Capisco che nascendoci abbia
sempre una certa precedenza rispetto all'idea contraria o diversa, ma
non comprendo come si possa aderire senza ragioni. Ragioni che si
possono discutere, e quindi cambiare.
Quell'appartenenza
cieca che vedo in molti alla propria parte politica mi sconcerta. Quel
giudicare innnanzitutto in base a "da che parte stai". Quell'avere due
pesi e due misure, per cui se rubano gli altri è gravissimo, se rubano i
miei è comprensibile, se sparano gli altri sono assassini, se sparano i
miei sono giustificabili. Quel dare per scontato che uno sia corrotto e
malvagio, solo perchè non è dei nostri. E, peggio ancora, che i nostri
non sono mai corrotti.
Con
il bel risultato che quando cerco di capire qualcosa in politica, gli
antiberlusconiani sono sicuri che io sia berlusconiana, e i pidiellini
che io sia comunista.
Io sono allergica alla politica perchè mi crea crisi di identità."
* in realtà una sola: tutto, tranne un figlio juventino.
dal blog http://nihilalieno.wordpress.com/
Davvero un bel post, e per certi versi, anche a me e al mio sentire si confà moltissimo. Anch'io sono nata cristiana, ma lo sono diventata molto più intensamente crescendo e ponendomi certe domande...e lo stesso posso dire per molte altre cose.... È sempre necessario arrivare ad una convinzione attraverso certi processi più o meno interni..
RispondiEliminaGrazie Luigi, un caro,saluto e buon fine settimana
la fede è un incontro personale Paola e nessuno può farlo al nostro posto!!!
EliminaUn abbraccio
Io non sono credente, ma questo post rivela la serietà, il senso critico e l'intelligenza di una persona illuminata. E' bello essere così, non importa da che parte stai.
RispondiEliminaCiao Luigi, buon weekend.
Hai colto l'essenziale Ambra, come sempre!!!
EliminaBuon fine settimana anche a te
Ciao Luigi, mi permetto un parziale dissenso.
RispondiEliminaOk decidere "da che parte stare" in seguito a ragionamento e non all'appartenenza ad un clan.
Un pensiero scettico, dubbioso, scientifico magari, sempre in cerca di conferme è sempre buona cosa.
Ma.
Ma ovviamente ci devono essere dei limiti, altrimenti hanno ragione tutti.
I creazionisti piuttosto che i vegani o gli adepti di Scientology.
"solo gli sciocchi non cambiano mai idea" però (a mio avviso) dei paletti bisogna piantarli.
Un abbraccio!
:-)
Caro Stefano: ci tengo a tranquillizarti; l'autrice del post è una che i paletti sa dove collocarli e li ha piantati tutti al posto giusto!!!
EliminaCon lei la ragione bisogna guadagnarsela a forza di solide argomentazioni!
Un abbraccio anche a te
Certo che non so se commentare il lato calcistico o quello della fede, ma, visto che da 30 anni, il calcio non mi attira più, preferisco la prima parte del post da te riportato. Io mi sono allontanato dalla chiesa a 12 anni, per motivi del tutto personali e non sono osservante, ma devo dire che ho conosciuto delle persone del tipo di quelle descritte, che, forse, mi avrebbero fatto cambiare parere. Ma ho continuato sulla mia strada. Ciao Luigi, buona domenica.
RispondiEliminaIn questo campo non è mai troppo tardi Elio!!!
RispondiEliminaFinchè c'è vita...
Un sorriso
Proprio un post interessante,scritto da una persona decisa nelle sue idee,che con grande senso critico ,ha cercato e valutato ,i pensieri della sua anima di Donna cristiana .
RispondiEliminaIo L'ammiro.
Caro Luigi ,ti auguro un buon inizio di settimana.Un
Un abbraccio Bianca
Sono contento che ti sia piaciuto Bianca!!!
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te
Grazie di questa condivisione, bellissime riflessioni! L'esempio calcistico calza a pennello!
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