"Due sono le necessità dell’uomo: L’amore e il dolore.
L’amore che
v'impedisce di commettere il male, il dolore che ripara il male.
Questa è la scienza da apprendere: saper amare e saper
soffrire.
Io sono venuto a santificare il dolore, soffrendo il Dolore per
voi e fondendo i vostri dolori relativi al Mio dolore infinito. Dando così
merito al dolore.
La via del dolore è la via del Cielo. Seguitela con pace e avrete il mio
Regno.
Non c’è altra via fuor di quella della rassegnazione alla
volontà di Dio, della generosità, della carità verso tutti. Ce ne fosse
stata un’altra Io ve l’avrei indicata.
Sono passato Io per questa
perché è la via giusta.
Se Io con la mia potenza distruggessi il male, quale
che sia, voi giungereste a credervi autori del Bene che in realtà
sarebbe mio dono e non vi ricordereste mai più di Me. Mai più.
Avete
bisogno, poveri figli, del dolore per ricordarvi che avete un Padre.
Come il figliol prodigo che si ricordò di averlo quando ebbe fame.
Io non voglio una risurrezione forzata nei cuori.
Forzerò la morte e mi
renderà le sue prede, perché Io sono il Padrone della vita e della morte, ma sugli spiriti, che non sono materia che senza soffio è priva di
vita, ma sono immortali essenze capaci di risorgere per volontà
propria, Io non forzo la risurrezione.
Do il primo appello e il primo
aiuto, come uno che aprisse un sepolcro dove uno fu chiuso mal vivo e
dove morrebbe se a lungo rimanesse in quelle tenebre asfissianti, e
lascio entrare aria e luce … poi attendo.
Se lo spirito è voglioso di
uscire, esce. Se non vuole così, s’infosca ancor più e sprofonda, ma se
esce! … Oh, se esce, in verità ti dico che nessuno sarà più grande del
risorto di spirito.
Solo l’innocenza assoluta è più grande di questo
morto che torna vivo per forza di proprio amore e per gioia di Dio".
Maria Valtorta, diari.