Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine che assedia la sua anima: la sessualità, il conformismo e l’attività creativa, scrive il padre della psicanalisi.
"Nel primo caso in risultato è un sempre crescente senso d’isolamento, poiché l’atto sessuale, senza amore, non riempie mai il baratro che divide due creature umane, se non in modo assolutamente momentaneo.
La soluzione più frequente scelta dall’uomo è l’unione col gruppo. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la sensazione di essere diverso. Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine. L’unione ottenuta mediante il conformismo, non è intensa né profonda; è superficiale e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine.
Un terzo modo per raggiungere l’unione è l’attività creativa: sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione. Questo, tuttavia, vale solo per il lavoro produttivo, per il lavoro nel quale io progetto, produco, vedo il risultato della mia fatica. Ma nel moderno processo del lavoro, il dipendente, anello di una catena senza fine, è un’appendice della macchina o dell’organizzazione burocratica".
Erich Fromm, L’arte di amare.
Agostino commenterebbe così: solo Dio basta!!! Il desiderio di infinito presente nel nostro cuore può essere colmato soltanto da un Essere infinito.
Il senso di solitudine più profondo di ogni essere umano è assolutamente legittimo. Il mondo è pieno di gente e di cose ma di fatto si nasce e si muore soli. Il percorso sulla Terra va vissuto ciascuno per sé. Qualunque sia il modo in cui si prova a placarlo, saltuariamente tornerà a farsi sentire. Un abbraccio.
RispondiElimina"Ognuno sta solo sul cuore della terra..." scriveva qualcuno: ogni uomo è solo, ma nessun uomo è inutile. Ogni vita ha un senso e trovarlo è lo scopo della nostra esistenza.
EliminaUn abbraccio a te
No no, non parlavo di inutilità.
EliminaParlavo solo ed esclusivamente di solitudine legittima dell'essere umano.
infatti, ma la mia considerazione era semplicemente per dire che la solitudine non deve necessariamente essere senza speranza.
EliminaUn sorriso
Ho qualche sulla creatività che unisce, forse unicizza, e pure la carta della sessualità mi lascia perplesso. Di fatto, come afferma anche Sara, siamo soli. Possiamo accettare o meno la cosa e da lì dipende gran parte del nostro equilibrio, del punto di vista sul mondo. Certo anche Dio finisce per unire, ma solo se finiamo tutti in Paradiso.. e anche qui ci sarebbe da discutere.. ;)
RispondiEliminaun santo contemporaneo ha scritto che la felicità del cielo è per coloro che sono riusciti ad essere felici sulla terra: probabilmente questa felicità dipende proprio dalla capacità di trovare quel senso di cui parlavo prima, ma non è per niente facile!!!
EliminaTutti la sperimentiamo la solitudine, anche in mezzo alle persone. Bisogna imparare a stare soli con se stessi perché volendo o meno è sempre soli che ci si ritrova nella vita, anche con amici e parenti. Ci sono dimensioni interiori che nessuno può raggiungere. In effetti la fede può aiutare, ma il percorso è arduo.
RispondiEliminaè vero Caterina: c'è uno spazio intimo che è destinato a rimanere difficilmente condivisibile, ma che talvolta diventa misteriosamente intellegibile per ragioni che ci sfuggono!!!
EliminaNon conoscevo questa affermazione di Freud, fa riflettere. Secondo me la solitudine non la si deve sfuggire, ma accettare, fa parte di noi. Ricorrere a un modo per volerla allontanare non sembra essere troppo efficace. Personalmente, per me che non ho fede, posso dire però che la creatività fa sì che io non mi senta mai sola nel senso più cupo del termine, perchè qualcosa di piacevole occupa sempre la mia mente e le mie mani.
RispondiEliminaa proposito di creatività pensavo proprio a te quando ho letto questo brano: in effetti il lavoro creativo attutisce molto il senso di solitudine di una persona, specie se ci si diverte anche nel realizzare l'opera creativa!!!
EliminaDavvero, Luigi? Che bello, ne sono felice!
RispondiEliminaTre modi per cercare di superare il senso di solitudine che assedia l'anima .
RispondiEliminaMi ricordo i miei studi di storia quando spesso venivano citate le città sotto assedio,circondate da nemici per costringerle alla resa.
Che collocazione sto dando all'anima assediata dal senso di solitudine?... è certo che se la solitudine viene considerata il "nemico"...circonda l'anima per costringerla ad arrendersi...ma a chi e a cosa?
L'Anima viene da Dio ed è infinito come siamo riusciti a circuirla nel finito?
Buona giornata
l'anima deve arrendersi di fronte all'evidenza: ha bisogno di essere salvata, non è autosufficiente; se solo comprendesse questo sarebbe già a buon punto!!!
Eliminavedo che hai studiato!!!
RispondiEliminaE' vero che l'anima è creata libera, ma il peccato originale ferisce questa libertà e rende difficile fare il bene: "non faccio il bene che voglio ma il male che non voglio" dice san Paolo. Perciò c'è bisogno della Grazia che ci salva: la felicità può essere solo un dono, non siamo in grado di conquistarcela da soli.
Vedi Luigi,una persona può fare davvero tante cose e studiare potrebbe essere tra queste,ma se in tutto ciò che quella persona fa manca l'ingrediente principale,tutto perderebbe senso,se non sentisse questa forte spinta dentro di Sé che lo motiva,per cui credo fortemente che l'Anima comunica con il nostro cuore attraverso l'amore.
RispondiEliminaRicollegandomi a quel passo di S.Paolo ne ho ricordato un altro di S.Agostino quando dice "Ama e fa ciò che vuoi"...e qui noi umani stiamo dimostrando proprio il meglio equivocando libertà , felicità,amore...ci siamo sentiti autorizzati a dispensare l'amore in tutto ciò che non lo rappresenta confondendo il bene con il male.
Caro Luigi io credo che non esista dono più bello della vita stessa,e la conquista della felicità è il viverla in ogni istante e mostrarne gratitudine..
già ,gratitudine anche verso questo nostro scambio .Ma che te le dico a fare se sento che queste cose le sai bene?Che ne so evidentemente la psicanalisi non fa per me,quando fa analisi su Dio visto che è un illusione come le religioni.Ma evidentemente sarò stata io ad aver studiato male lui:))
Mi riallaccio al post precedente perché lo sento strettamente connesso a questo:
"Donare vita,donare parte di se ,essere fecondo e portatore di bene soprattutto laddove non vegeta pianta per mancanza di acqua.Mi piace vedere gli effetti che riproduce una goccia di acqua che ognuno di noi può donare, più che la rassegnazione di un deserto nel cuore umano che va a ritmo del proprio ego."
Luigi25 marzo 2023 alle ore 09:59
nell'ottica della donazione tutto è mosso dall'Amore e conduce all'Amore: più riusciamo ad amare e a donarci in maniera limpida e disinteressata più riceviamo amore e donazione da parte dell'Amore, diventando sempre più fecondi e felici!!!
c'è una solitudine che nasce dalla nostalgia del cielo che ogni anima sente e che non sarà colmata se non quando saremo faccia a faccia con l'Amore dal quale proveniamo: è lo strumento di cui Dio si serve per farci alzare lo sguardo al cielo, poichè se fossimo già pienamente felici sulla terra smetteremmo di cercarLo con tutte le nostre forze e questo segnerebbe la nostra rovina!!! Mi piace comunque il tuo modo di alleviare il senso di solitudine che avverti nell'anima.
RispondiEliminaA presto
La solitudine è in tutti e con tutti. Credo che però non la si debba temere.
RispondiEliminaPer chi ha fede essa non esiste, perché ci si sente sempre sereni sapendo che comunque sia, soli non saremo mai. 😉
Abbraccio e buona serata Luigi.
un abbraccio a te e buon week-end!!!
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