"Gli uomini sono segnati dal peccato originale.
La vita è il tempo che abbiamo (solo quello!) per la nostra conversione, e per gli sposati il luogo della conversione è esattamente il loro rapporto.
Uomini e donne sono diversi, come è osservabile a occhio nudo.
Noi donne abbiamo un enorme potere: quello di indirizzare l’uomo, verso il bene, come Maria, o verso il male, come Eva.
“Dio affida l’umanità alla donna”, scrive Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem.
Questo talento educativo, che Dio ci ha dato per prenderci cura dell’essere umano, a volte tendiamo a usarlo per controllare, manipolare, formattare l’uomo.
Lui da parte sua tende a essere egoista o sfuggente, a tenersi sempre qualcosa per sé senza dare tutto, e per imporsi a volte usa la prepotenza, in certi casi estremi la violenza.
Se la donna lavora su di sé, la sua dolcezza e l’umiltà riescono a non mettere in moto il mister Hyde che spesso dorme nei maschi, e che è etologico, perfino zoologico.
La bontà della donna, in alcuni casi, tira fuori il meglio dell’uomo.
Se la cosa riesce è un salto di civiltà".
Ricordate Costanza Miriano ed il suo libro "Sposati e sii sottomessa"?
Ne avevamo parlato anche in questo blog, sottolineando il tentativo da parte dell'autrice di promuovere un nuovo femminismo.
Ebbene, con il titolo "Casate y sé sumisa" il libro è uscito recentemente anche in Spagna e quella parola contenuta nel titolo ha fatto andare su tutte le furie le donne spagnole, tanto che addirittura tre partiti politici, PP, PSOE e IU, cioè Izquierda Unida, ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, e contro il libro sta dilagando una petizione che avrebbe superato rapidamente le sessantamila firme; come se non bastasse, il consiglio comunale di Granada avrebbe chiesto alla Procura di intervenire per vietarne la vendita, imputando all'autrice il reato di istigazione alla violenza sulle donne. Istigazione che ovviamente nel libro non è neppure vagamente adombrata.
Il capo di imputazione, l’unico, sarebbe l’uso della parola sottomessa, peraltro copiata da san Paolo.
L'autrice ha replicato sul suo blog, con vari post, e l'ultimo, di cui ho riportato uno stralcio all'inizio, lo trovate
qua;
Il titolo è emblematico: "lassù qualcuno ci ama".
Caro Luigi, in un tempo come questo, in cui l'uso delle parole diventa arte laboriosa e delicata quanto quella di un certosino, qualunque frase un possa dire o scrivere, sarà di scandalo a qualcun altro. Abbiamo interiorizzato, forse costruito, un concetto di libertà che ne è l'esatto contrario, in molte occasioni.
RispondiEliminaIl titolo di un post, la didascalia di un'immagine, non solo ne sono corredo, ne sono anche il sunto. Dipende sempre da quale spirito anima le parole, come, ad esempio,obiettivo dell'autore sia quello di stuzzicare la curiosità del lettore. O talvolta quello di far riflettere,magari provocando.
Ecco, io credo, ma è una mia opinione personale, che il fine non giustifichi i mezzi. Chissà perchè, sento sia molto vero, per me, questo.
E tale sensazione mi spinge a diffidare, quasi a tenermi alla larga, da provocazioni o stuzzichii di curiosità. Un messaggio, qualsiasi esso sia, necessita, sì, di "veicolo" ma, prima ancora, di autenticità profonda senza necessariamente servirsi di escamotages. Se è gravido di verità, non ne ha bisogno. Almeno, così sento buono e bello, per me.
Qui piove, molto.
Mi manchi.
Non ti ho risposto, di proposito: vorrei trovare un momento opportuno per dedicarmi a te, cosa un po' complicata, gli ultimi tempi.
Sucessione di molteplici eventi, a proposito di genitorialità, di femminilità, di fragilità umane, di comucabili/incomunicabilità ...
Oggi, nel mio consueto appuntamento col caffè (ricordi?) ho starnutito, risultato? caffè ovunque. Ma ho sorriso. Tanto.
A presto Luigi !
Cara Milly,
Eliminaanche qui ha piovuto, quasi ininterrottamente.
Ho gioito anche di questo, perché il nemico è dentro, non fuori;
e l'unico modo per combatterlo è accettare tutto come un dono.
Tutto è grazia.
Tu per me sei un dono prezioso;
perciò non preoccuparti del tempo: il semplice fatto che esisti mi conforta molto.
Ti abbraccio
Sono strani i movimenti pubblici che determinano il successo o l'insuccesso di un libro, di un film. A volte basati su equivoci, come mi pare sia il caso di questo libro. Non l'ho letto purtroppo, quindi la mia è solo un'osservazione superficiale e non verificata.
RispondiEliminaSono sicuro che a te piacerebbe molto questo libro Ambra: la sua idea di fondo è che la donna è il fondamento dell'umanità, per questo deve essere sottomessa, nel senso di essere alla base della famiglia umana, perché ne è la sostanza fondamentale!!!
EliminaBuona domenica
E' un post molto interessante: certo che indirizzare le donne verso la sottomissione è una frase che può indurre certamente in equivoco, me per prima; poi ho letto la spiegazione che ne dai: la donna intesa come base, come pietra di volta della famiglia. E allora ha senso. Mi fido della tua opinione perchè so con certezza che quando leggi un testo ne capisci l'essenza più profonda!
RispondiEliminaCiao Luigi, un caro saluto.
Grazie della fiducia Anto e in bocca al lupo per la pubblicazione dei tuoi racconti: spero che abbiano il successo che meritano!!!
EliminaCioè, ma...le donne spagnole sanno riconoscere una provocazione o sono così cieche?
RispondiEliminaIo ammiro la Spagna per come si è ribellata al mondo della moda cacciando dalle passerelle tutte le modelle esageratamente magre, quindi comprendo che di sottomissione non ne vogliano sentir parlare...ma per la miseria, leggessero almeno il libro prima di insorgere inutilmente!!!
è che le donne spagnole sono un po' diverse dalle italiane: il loro modo di stare al mondo è condizionato fortemente dalle ideologie di genere che, purtroppo, oggi vanno per la maggiore!!!
EliminaBuona settimana
Che orrore il titolo di questo libro...
RispondiEliminanon lasciarti ingannare dalle apparenze Titti!!!
EliminaA presto
Ritengo che ogni libro non debba essere assoggettato a censura. Libero il lettore di trarne il succo della storia. Preferisco leggere un libro anche se non va nella direzione delle mie idee e, al limite, gettarlo se non mi piace. Ciao Luigi e buona serata.
RispondiEliminaBravo Elio:è proprio così che si dovrebbe fare!!!
EliminaBuona giornata
Sono contro la censura, ma quella parola "sottomessa" è stata spesso un alibi per gli uomini, per avallare la loro violenza e prepotenza gratuite. Un tempo, molti padri-padroni dicevano: "Lo dice Dio". E con questo si comportavano da mostri che nulla avevano di cristiano e oggi lo dicono mostri che hanno del diabolico.
RispondiEliminaè chiaro che l'autrice usa quella parola di San Paolo in maniera provocatoria, per richiamare l'attenzione di un certo tipo di culltura che tende ad annullare ogni differenza di genere, al punto da negare che esista persino una natura specificamente maschile e femminile, e gli attacchi che sta ricevendo in Spagna provengono proprio da questa linea di pensiero che, tuttavia, appare contraddire la stessa natura umana, prima che i principi cristiani.
EliminaUn abbraccio