Certi giorni sappiamo essere felici inconsciamente, quasi ingenuamente verrebbe da dire; ma noi non siamo di quelli che si aspettano il successo dagli avvenimenti, come una ricetta, e non si tratta di grande sacrificio, perché sappiamo bene che il successo non basta a rendere felici.
Bisognerà, un giorno o l'altro, desiderare la conversione che dobbiamo vivere più fortemente di ogni altro; o la decisione di distaccarci, di liberarci dal peso di noi stessi, da questa esigenza sempre frustrata che cerca ovunque un appiglio vano, e desiderare di essere felici di ogni invenzione della vita per quanto riguarda la nostra esistenza, fino alle pesanti fecondità della sofferenza.
La vita soprannaturale fiorirà se l'accetteremo per se stessa: la disperazione è il peccato più grave perché è il rifiuto di trarre profitto dalle apparenti infecondità dell'insuccesso.
Scopriremo poco a poco le sfere più riposte dell'amore.
Non si tratta soltanto della giovinezza ritrovata in una nuova infanzia, quell'atmosfera così distante dagli adulti e dalle loro cattive abitudini.
C'è la ferita della solitudine.
E' necessario che ci siano dei giorni in cui gioiremo e sorrideremo con tutta la freschezza intatta della nostra giovinezza.
E poi, ce ne saranno altri di più mesti, nei quali ci sentiremo molto avanti nella vita.
E allora non sarà più tempo di giocare ai ragazzi.
L'amore umano insegna molte cose riguardo alle vie dell'amore divino.
Emmanuel Mounier, lettere del 1931/34
Bellissima canzone e immagine...
RispondiEliminaE ha ragione questo filosofo, questo posto è molto significativo... grazie.
sono molto legato a questa canzone Titti!!!
EliminaBuona serata
Bellissimo questo post accompagnato da un video altrettanto splendido.
RispondiEliminasono felice che ti piaccia Ambra!!!
EliminaUn abbraccio
Bellissimo video, altrettanto il post.
RispondiEliminaUn caro saluto!!