Qualche giorno fa ho incontrato un caro amico che sta soffrendo molto per la fine del suo amore e non ho potuto fare a meno di ripensare agli anni dei miei studi universitari, quando ho vissuto anch'io la fine del primo, vero, grande amore della mia vita.
Ho sperimentato allora l’angoscia dell’oblio infinito e definitivo, così bene descritta in un celebre libro sulla biologia contemporanea: «L'uomo finalmente sa di essere solo nell'immensità indifferente dell'universo da cui è emerso per caso. Il suo dovere, come il suo destino, non è scritto in nessun luogo».
Con il tempo ho capito, poi, che quella sensazione di vuoto dipende da uno stato d’animo per fortuna passeggero poiché, con il passare del tempo, poco a poco la vita ricomincia a riempirsi di senso.
L’ ”oblio infinito e definitivo” non è infatti una realtà oggettiva, dal momento che mano a mano che crescevo scoprivo sempre più chiaramente che niente nella vita succede per caso e che la potatura dei nostri rami superflui determina sempre una maturazione evidente della nostra personalità.
Non esiste, comunque, esperienza più bella nella vita che quella della piena comunione tra due anime innamorate. È come se tutta la propria esistenza, passato, presente e futuro, ricevesse luce e senso da quella comunione sorprendente.
Il mondo intero acquista significato e bellezza, colorandosi di tinte straordinarie ed incredibilmente variegate. Al centro di questo universo rinnovato, poi, risplende l’anima radiosa degli innamorati che riscalda tutto l’ambiente che li circonda.
Il fascino che un’anima innamorata è in grado di esercitare sulle persone durante un tale momento è irresistibile: quando sei innamorato sembra che tutte le persone ti inseguano, poiché nei tuoi occhi risplende una luce che affascina tutto il mondo circostante; quando torni ad essere solo, invece, pare che non ci sia più nessuno che ti noti, prova lampante del fatto che nelle relazioni personali l’interiorità è molto più importante del dato esteriore.
Non esiste, però, neanche niente di più effimero di una tale condizione.
Un attimo prima ti senti al centro del mondo; un attimo dopo sprofondi nell’abisso della disperazione.
Hai l’impressione, allora, di essere diventato una parte minuscola ed insignificante nell’abisso di un inutile universo. Scoprirsi improvvisamente abbandonati dall’intera creazione rappresenta il momento più difficile nella vita di una persona. Si cerca, allora, di rimanere vivi almeno nei pensieri della persona amata, ma l’implacabile destino non dà scampo: è necessario morire per rinascere.
Guai alle persone per le quali un amore umano diventa l’unica ragione della loro vita. Non esiste errore più pericoloso ed ineluttabile, poiché nella quasi totalità dei casi esso è praticamente inevitabile.
L’amore umano è stato creato per ricordare agli uomini che fino a quando saranno sulla terra il desiderio di felicità che alberga nel loro cuore non potrà ricevere mai pieno compimento.
Caro Luigi,
RispondiEliminaHai descritto benissimo come ci si sente alla fine di un amore e come ci si sente al momento dell'innamoramento. Non sono affatto d'accordo sul fatto che l'amore umano è destinato a finire ed a farci sentire vuoti, spersi e confusi. Ammetto che spesso finisce così ma non sempre. L'amore umano è divino nel momento in cui unisce due anime che portano con sé i loro corpi (non il contrario). Sant'Agostino parlava della divinità dell'anima come di una parte integrante di Dio ed è la stessa cosa che penso anch'io. Proprio per quello l'amore tra due persone consapevoli ed affini può diventare immortale.
hai ragione Enrica: l'amore umano è partecipazione dell'Amore divino e quindi troverà il proprio compimento soltanto in cielo, quando sarà completamente purificato dal possesso...
RispondiEliminaIo che non credo, rimango con i piedi su questa Terra, e dico invece che l'amore (anzi, meglio: la magica condizione dell'innamoramento), come tutte le cose che ci circondano (noi compresi) è sempre destinato a finire. Anche quando non c'è separazione, anche quando, per consolarci, ci diciamo che si è trasformato in qualcosa di più bello e profondo. Niente di più falso: l'amore (se è davvero amore) resta intatto, ma depauperato della sua componente più magica: la passione.
RispondiEliminaè che spesso identifichiamo l'amore con tutto ciò che riguarda il cuore, inteso come la sede degli affetti e delle passioni; mentre in realtà è un sentimento molto più complesso e comprende anche l'intelligenza e la volontà.
RispondiEliminaSpero proprio che tu possa scoprire presto l'Amore di Dio allora!
Non ho capito bene cosa intendi dire, ma provo a risponderti ugualmente, magari a sproposito. In questo caso porta pazienza... :)
RispondiEliminaL'amore (sia quello di coppia che quello verso gli altri) è un sentimento, quindi appartiene alla sfera emozionale di una persona, per definizione dunque non può mai coinvolgere intelligenza e volontà, che appartengono invece alla sfera razionale.
In poche parole non si può decidere di amare; l'amore si può solo provare o non provare, ripeto, a prescindere da chi sia il destinatario.
Si può invece decidere per esempio di proseguire un rapporto con una persona che si ama, anche se la passione non c'è più. Oppure si può decidere di dedicare la propria vita al prossimo, indipendentemente dal fatto che questo prossimo lo amiamo o no. Si può anche decidere di aderire ad una religione, ma questo non è sufficiente a farci amare quel dio, e viceversa. Non bisogna confondere amore con scelte di vita. Questo, secondo me, se proviamo a ragionare secondo logica. Se invece partiamo da dogmi o da presupposti di fede, allora, sempre secondo me, non ci può essere dialettica con chi non li condivide allo stesso modo. Ciao e buona serata. :)
Anch'io un tempo ero convinto che l'amore riguardasse solo la sfera emozionale, ma poi ho scoperto che non è proprio così Dona: nessuna scelta che l'uomo compie può essere ridotta soltanto ad una componente della personalità; essa coinvolge sempre tutto l'uomo, fatto di corpo, anima, passioni, intelligenza e volontà.
RispondiEliminaAnche l'amore in realtà presuppone sempre una scelta iniziale, seppur spesso non ce ne rendiamo pienamente conto.
Non ci innamoriamo di chiunque solletica la nostra sensibilità: scegliamo le persone di cui possiamo innamorarci tra quelle che rientrano in un determinato schema mentale e solo allora la mente dà il via libera al cuore.
Lo so che a volte abbiamo l'impressione che l'innamoramento sia soltanto irrazionale e travolga tutte le nostre convinzioni razionali, ma a ben vedere non è quasi mai così che funziona l'uomo, tranne particolari eccezioni ovviamente!
Sono d'accordissimo sul fatto che le scelte coinvolgano tutte le sfere della persona, non sono invece assolutamente d'accordo quando affermi che l'innamoramento sia una scelta. L'innamoramento è uno stato d'animo: quando siamo attratti irrestibilmente verso un'altra persona non sappiamo mai il perchè. Ricondurrei piuttosto la cosa a meccanismi biologici che ancora non conosciamo bene (compatibilità mediata da feromoni, p. es.), ma non certo alla volontà. La razionalità entra in campo soltanto dopo, cioè al momento di scegliere se instaurare o no un rapporto con la persona di cui ci siamo già innamorati. Mi spiace, ma io la penso così.
RispondiEliminaDirei che sei stato molto esaustivo nell'esprimere l'innamoramento e di conseguenza la sua fine...
RispondiEliminaPenso cmq che se l'amore è vero... come si suol dire... con la A maiuscola... anche se per così dire finisce per qualsiasi motivo... non morirà mai... continuerà a vivere alimentandosi della nostra anima...
Ciao Luigi un abbraccio affettuoso per lasciarti una buona serata!!!
l'Amore non muore mai, Paola, hai proprio ragione: parafrasando uno scrittore che và molto di moda direi che siamo fatti della stessa materia sua...
RispondiEliminabuona serata anche a te!
Io all'amore ho rinunciato. Lo vivo solo nei miei racconti, nel suono liquido delle mie parole.
RispondiEliminaUn sorriso. Antonia.
vedrai che la vita ti sorprenderà ancora...
RispondiEliminaCaro Luigi, la fine di un amore è lacerante, ma vale comunque la pena di aver vissuto le emozioni che ti ha dato. Nessuna è così intensa come quando sei innamorata. E, in qualche modo, fino a che dura vivi una dimensione "sovrumana" che ti riempie.
RispondiEliminanon solo Ambra, ma è come se ritornassero quelle emozioni ogni volta che ci ripensi...
RispondiEliminaCiao Luigi!
RispondiEliminaGrazie per il tuo commento!
Hai in blog in cui mi piacerà molto perdermi...
pensieri belli e profondi.
RispondiEliminaReali riflessioni, io seguo il mio cuore usando però anche la ragione.Non è impossibile!!!!!!!!
RispondiEliminaio invece quando mi innamoro mi dimentico di avere una testa (beh forse sto esagerando un po') e infatti ne esco sempre a pezzettini... però a me piace così: volare alto, pur sapendo cosa si rischia quando si cade da una tale altezza!
RispondiEliminacontinua a volare alto Fede, non perderai mai la strada...
RispondiEliminasembra che tu l'abbia scritto per me..
RispondiEliminagrazie
Ogni rapporto con una persona ci insegna qualcosa, anche se finisce male. A volte però quello che ci ha insegnato non è sempre evidente e ci vuole uno sguardo in distanza per coglierlo
RispondiEliminaCiao Luigi. molto bello questo post sull'amore....molto profondo. L'amore è una componente essenziale della nostra vita di essere umani. parlo dll'amore nel senso ampio del termine e che è alla base di tante nostre scelte. L'amore per un'ideale, per il proprio lavoro (dipente dal lavoro, s'intende) per un animele, per la famiglia, per i figli. L'amore...per un altro essere...beh, l'ho lasciato per ultimo. Importante perchè ti completa e che ...nel tempo si trasforma.
RispondiEliminahai proprio ragione Serenella (che bel nome)
RispondiEliminal'amore si trasforma con il tempo, ma rimane sempre amore!!!
Grazie della sensibilità
Se io amo te perchè sei bella, perchè sei ricca, perchè sei buona, perchè sei iscritta all'Azione Cattolica o perchè vai a messa ogni mattina, io non amo te. In questo modo io amo la bellezza, la ricchezza, la bontà, la pietà o il sacrificio ma non amo te. Io amo te senza perchè, tu ami me senza perchè, altrimenti il perchè diviene l'oggetto dell'amore, se finisce il perchè finisce l'amore. (di Enrico Medi)
RispondiEliminaIl nostro è un cuore indeciso, che ha paura di amare perchè ha paura di soffrire.
hai ragione Oscar: spesso non vogliamo accettare proprio il rischio di soffrire...
RispondiEliminamolto bella la citazione
a presto
Che triste conclusione in questo tuo scritto Luigi. Però concordo appieno quando dici che non bisogna vivere esclusivamente per quell'amore. L'errore grave che spesso commettiamo è in un vissuto che ruota attorno alla persona amata, perdendo di vista noi stessi ed i nostri desideri.
RispondiEliminaCosì, accade che , quando l'amore finisce ci ritroviamo vuoti , senza uno scopo. Eppure la Vita ci chiama ogni istante...basta saper alzare la testa e guardarsi attorno. Come scrisse un'altro utente " La Vita ci insegue".
Serena Pasquetta a te.
Dandelìon
Parole profonde,dense di significato,sagge.
RispondiEliminamolto bello leggerti,,,
RispondiEliminagrazie Emanuela: spero di ritrovarti presto!!!
EliminaCiao, son tornata con il mio blog se ti fa piacere passami a trovare! comunque a proposito di fine di un amore... alle volte per un amore si soffre tantissimo e ci si chiede se valga la pena quando l'altra parte forse nemmeno si rende conto del bene che perde.. ciao,Patty
RispondiEliminahai proprio ragione Patty!!!
EliminaA presto allora
Ti Auguro una serenissima Pasqua...
RispondiEliminaBuonanotte
e che sia una vera Pasqua di rinascita anche per te!!! Un abbraccio forte forte
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