Stanotte ho saputo che c’eri: una goccia di vita scappata dal nulla.
Me
ne stavo con gli occhi spalancati nel buio e d’un tratto, in quel buio,
s’è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri. Esistevi.
È stato come
sentirsi colpire in petto da una fucilata.
Mi si è fermato il cuore.
E
quando ha ripreso a battere con tonfi sordi, cannonate di sbalordimento,
mi sono accorta di precipitare in un pozzo dove tutto era incerto e
terrorizzante.
Ora eccomi qui, chiusa a chiave dentro una paura che mi
bagna il volto, i capelli, i pensieri. E in essa mi perdo.
Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri.
Non è paura di Dio. Io non credo in Dio.
Non è paura del dolore. Io non temo il dolore.
E' paura di te.
Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato.
Mi sono sempre posta l'atroce domanda: e se nascere non ti piacesse?
E se un giorno tu me lo rimproverassi gridando "chi ti ha chiesto di mettermi al mondo?"
La vita è una tale fatica bambino.
Come faccio a sapere che non sarebbe giusto buttarti via, come faccio a intuire che non vuoi essere restituito al silenzio?
Non puoi mica parlarmi.
La tua goccia di vita è soltanto un nodo di cellule appena iniziate.
Eppure darei tanto perchè tu potessi aiutarmi con un cenno, un indizio.
Molte donne si chiedono: mettere al mondo un figlio, perché?
Perchè abbia fame, perchè abbia freddo, perchè venga tradito ed offeso, perchè muoia ammazzato alla guerra o da una malattia?
E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.
Forse hanno ragione loro.
Ma il niente è da preferirsi al soffrire?
Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
E se allargo questo alla vita, al dilemma nascere o non nascere, finisco con l'esclamare che nascere è meglio di non nascere.
Anche quando sono infelice, penso che mi dispiacerebbe non essere nata perché nulla è peggiore del nulla. Oriana Fallaci
Doveroso omaggio alla più grande scrittrice del novecento.Cerca di capire: non è paura degli altri. Io non mi curo degli altri.
Non è paura di Dio. Io non credo in Dio.
Non è paura del dolore. Io non temo il dolore.
E' paura di te.
Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho molto aspettato.
Mi sono sempre posta l'atroce domanda: e se nascere non ti piacesse?
E se un giorno tu me lo rimproverassi gridando "chi ti ha chiesto di mettermi al mondo?"
La vita è una tale fatica bambino.
Come faccio a sapere che non sarebbe giusto buttarti via, come faccio a intuire che non vuoi essere restituito al silenzio?
Non puoi mica parlarmi.
La tua goccia di vita è soltanto un nodo di cellule appena iniziate.
Eppure darei tanto perchè tu potessi aiutarmi con un cenno, un indizio.
Molte donne si chiedono: mettere al mondo un figlio, perché?
Perchè abbia fame, perchè abbia freddo, perchè venga tradito ed offeso, perchè muoia ammazzato alla guerra o da una malattia?
E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra.
Forse hanno ragione loro.
Ma il niente è da preferirsi al soffrire?
Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
E se allargo questo alla vita, al dilemma nascere o non nascere, finisco con l'esclamare che nascere è meglio di non nascere.
Anche quando sono infelice, penso che mi dispiacerebbe non essere nata perché nulla è peggiore del nulla. Oriana Fallaci
Ho letto questo libro tanti tanti anni fa e sono rimasta commossa...
RispondiEliminaGrazie per avermelo ricordato.
Buona giornata!
in effetti è commuovente la spietata sincerità di questa donna Titti!!!
EliminaGrazie a te per la sensibilità
Questo tema, controverso, arduo, può essere affrontato in vari modi.
RispondiEliminaQuello letterario, se dettato dal sentimento, dall'amore, e un pochino anche da una inevitabile angoscia,ha il pregio dell'immediatezza emotiva e del "super partes".
nel caso di specie, caro Costantino, credo sia stato dettato anche da un certo rimpianto e da una buona dose di rimorsi: questo libro è un inno alla vita, anche se tragico e soffertissimo!!!
EliminaRicordo queste parole e l'effetto dirompente che esse avevano avuto su di me. Una grande donna. Attraverso quel suo stupendo monologo riconoscevo i dubbi, le ansie, i timori, le emozioni, la paure scatenate da quella luce che si accende dentro di te. Diventavo consapevole dell'inquietudine e delle incertezze che si accompagnano a una vita che germoglia e che già ami appassionatamente prima ancora che prenda forma nascendo, l'angoscia di non sapere se il futuro gli sarà o no benevolo. La maternità scatena una gamma di emozioni profonde e contrastanti, che la Fallaci ha saputo rendere con passione e forza inaudite. E quei sentimenti così sofferti ritorneranno quando altri dubbi ti assilleranno, quando ti chiederai se hai fatto sempre il meglio per quel figlio che non ha chiesto di essere tuo figlio.
RispondiEliminadevo confessare che io sono innamorato del suo modo di scrivere: fu amore a prima vista che sbocciò quando da ragazzo lessi il mio primo libro "serio"; si trattava di "un uomo" ed ebbe su di me l'effetto di un ciclone che, al terminare, mi lasciò completamente disorientato. Mi ero talmente immedesimato nella storia che quando finì ci volle qualche settimana per abituarmi alla sua assenza.
EliminaLettera a un bambino mai nato l'ho letto, però, soltanto adesso e mi ha commosso, nonostante contenga moltissime considerazioni e certezze che reputo completamente errate e fuorvianti. Nonostante tutto credo che sia un libro che ha tanto da insegnare, soprattutto agli uomini, che forse ignorano cosa significhi per una donna concepire, far crescere e mettere al mondo un figlio.
Anch'io ho scoperto da poco Oriana Fallaci: la considero una grande scrittrice e una grande donna. Buona settimana!
RispondiEliminagrazie Mari: buon fine settimana!!!
EliminaDavvero commovente in questa lettera la descrizione di una grande giornalista e scrittrice, come lo era Oriana Fallaci! Un bel ricordo, grazie.
RispondiEliminaCiao Luigi.
sono contento che ti sia piaciuta Stefano!!!
EliminaBuona serata
l'avevo letto al liceo e mi ricordo che mi era piaciuto tanto, vorrei riprenderlo in mano ora con un'altra maturità.
RispondiEliminaNon sarebbe un grande impegno perché, se non ricordo male, era un libricino vero? Solo che io adoravo letteralmente la Fallaci ma con la rabbia e l'orgoglio mi ha deluso così tanto che non ce l'ho più fatta a leggere nulla di suo. Il suo libro Un cappello pieno di ciliegie è da molto tempo nella mia lista dei desideri, ma poi... prima o poi io e oriana faremo pace!
è un libricino di cento pagine che si legge in poche ore Fede!!!
EliminaTi capisco molto bene: è una scrittrice che non lascia mai indifferenti, nel bene e nel male; tuttavia, al termine della sua vita pare che si sia avvicinata alla fede ed abbia fatto pace con Dio!!!
E' una possibilità che si dà a una persona. E' uno degli atti più forti e pazzeschi che si possano fare in una vita. Anch'io sento moltissimo il peso della responsabilità verso la creatura che ho scelto di mettere al mondo... ma se penso a me, sono contenta di essere nata, perciò spero sia lo stesso per lei!!
RispondiEliminaanch'io lo spero e direi che, conoscendoti, sarai tu a trasmetterle la gioia di vivere!!!
EliminaBuona serata
grazie Mirta!!!
RispondiEliminaBuona serata
Le parole di una donna forte che nell'incertezza ha saputo comprendere il senso di ciò che sarebbe successo.
RispondiEliminaDavvero bella questa tua proposta.
Hai una forte sensibilità e questo mi piace molto di te.
Ciao e buon inizio settimana, smack!
cara Pia, ti ringrazio per l'apprezzamento; devo però ammettere che mi ritengo fortunato ad avere tante persone come te che hanno una sensibilità molto più profonda della mia e mi aiutano ad essere ancora più attento all'universo femminile!!!
EliminaUn abbraccio
Mi fa piacere che tu sia stato colpito dalle ansie, preoccupazioni, timori, gioie che ci assalgono quando aspettiamo un figlio. Sono momenti particolari che si ricordano anche a distanza di anni perchè siamo veramente fortunate, noi donne, ad avere avuto da Dio questo dono.Un abbraccio da Bari.
RispondiEliminaUn abbraccio a te cara Erika, nella speranza di rivederti presto!!!
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