Caro Solovine,
come sempre, mi ha fatto un gran piacere ricevere Sue notizie.
Per quanto riguarda le modifiche che mi ha proposto, sono pienamente d'accordo.Quanto a Carl Seelig, è persona dabbene. Ma, ahimé, prende un po' troppo sul serio il compito che si è assunto e in questo modo dà semplicemente fastidio a tutti.
Giudichi Lei ciò che è bene dirgli e passi pure sotto silenzio il resto (è sconveniente essere esibiti, dinanzi a un pubblico che si suppone neutrale, nella propria nudità). Prenda le Sue decisioni e me le comunichi. Non voglio infatti neanche direttamente immischiarmi in questa storia. Ad ogni modo in merito ad alcune richieste concrete gli ho già dato risposta.
E veniamo al punto interessante.
Lei trova strano che io consideri la comprensibilità della natura (per quanto siamo autorizzati a parlare di comprensibilità), come un miracolo o un eterno mistero.
Ebbene, ciò che ci dovremmo aspettare, a priori, è proprio un mondo caotico del tutto inaccessibile al pensiero.
Ci si potrebbe (di più, ci si dovrebbe) aspettare che il mondo sia governato da leggi soltanto nella misura in cui interveniamo con la nostra intelligenza ordinatrice: sarebbe un ordine simile a quello alfabetico, del dizionario, laddove il tipo d’ordine creato ad esempio dalla teoria della gravitazione di Newton ha tutt’altro carattere.
Anche se gli assiomi della teoria sono imposti dall'uomo, il successo di una tale costruzione presuppone un alto grado d’ordine del mondo oggettivo, e cioè un qualcosa che, a priori, non si è per nulla autorizzati ad attendersi.
È questo il “miracolo” che vieppiù si rafforza con lo sviluppo delle nostre conoscenze.
È qui che si trova il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, felici solo perché hanno la coscienza di avere, con pieno successo, spogliato il mondo non solo da Dio, ma anche dei miracoli.
Il fatto curioso è che noi dobbiamo accontentarci di riconoscere "il miracolo" senza che ci sia una via legittima per andare oltre.
Dico questo perché Lei non creda che io – fiaccato dall'età – sia ormai facile preda dei preti.
Noi qui, tutti bene: anche Margot che, grazie all'operazione, ha ripreso vigore. Ho trovato, nella derivazione della teoria del campo non simmetrico, un complemento importante che determina a priori le equazioni generali del campo nello stesso modo in cui il semplice principio di relatività determinava le equazioni della gravitazione.
Cari saluti a tutti voi,
p.s. Non vado più in Europa, per non essere inutilmente al centro di pagliacciate. E poi, siamo talmente pressati da ogni parte, oggi, che non vi è proprio la necessità di rincorrere gli eventi.
Lettera di Einstein a Maurice Solovine (1952)
grazie Mirta: buona serata anche a te!!!
RispondiEliminaAbrazos
un racconto davvero bello, tutto ok?
RispondiEliminatutto ok Stefy, a parte il diluvio universale che stamane alle 5 si è abbattutto su Verona: per fortuna mi sono svegliato in tempo per chiudere le finestre; poi ho passato il resto della mattinata ad asciugare l'acqua che aveva allagato due stanze!!!
EliminaMa l'estate sta per arrivare non è vero???
Un sorriso
Le proposte dei tuoi post sono sempre frutto di una ricerca intelligente. La lettera rivela un Einstein così umano, così piacevolmente "semplice" (nel senso di una persona che scrive una lettera a un amico - anche se dotta - come uno qualunque), pur se i suoi ragionamenti e le sue deduzioni sono sempre complessi e comprensibili con grande concentrazione e difficoltà.
RispondiEliminaanche a me ha sorpreso questa lettera Ambra: non immaginavo uno scienziato così umano e diretto!!!
EliminaSpero che la tua estate stia trascorrendo serenamente: piogge permettendo!!!
Buone vacanze, caro Luigi! I tuoi post sono sempre molto interessanti. Peccato che i professori non capirono mai che Einstein era veramente un genio.
RispondiEliminabuone vacanze anche a te Erika!!!
EliminaA presto
Un ebreo eccezionale, come tanti altri.
RispondiEliminaPeccato che che ai posti di comando ci stiano i fanatici.
Bel blog!
Cristiana
benvenuta Cristiana e grazie dell'apprezzamento!!!
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