Pensate a un bambino di pochi anni, ancora incapace di ogni malizia.
Guardate i suoi occhi limpidi dai quali risplende uno sguardo innocente, pieno di purezza e stupore.
Immaginate che questo bambino riceva improvvisamente uno schiaffo senza un motivo preciso e prima di scoppiare in lacrime alzi gli occhi per guardare chi è che lo percuote, cercando di dare una ragione a tanta violenza.
Ebbene, in tale preciso momento lo sguardo di questo bambino diventa insostenibile per un essere umano che abbia un minimo di compassione.
Provate adesso ad immaginare lo stesso bambino flagellato da crudeli carnefici davanti ai vostri occhi impotenti: sono sicuro che già ai primi colpi sentireste il desiderio di correre ad implorare gli aguzzini di interrompere questa insensata tortura, e chiedereste mille volte di offrire il vostro corpo ai flagellatori pur di non vedere più quel bambino innocente soffrire tale crudeltà, ed impazzireste dal dolore se vi impedissero di farlo, costringendovi ad assistere fino in fondo al terribile strazio.
E pensate se al vostro fianco ci fosse la madre di quel bambino torturato, anch'essa innocente quanto il figlio e costretta ad assistere impotente alla tragedia.
Ecco, adesso conoscete soltanto una infinitesima parte di ciò che è stata la passione di Cristo, dell'uomo che nell'innocenza, nella purezza e nell'amore è sempre stato bambino.
"Come agnello condotto al macello" ce lo descrivono le scritture.
Riuscireste a sopportare la stessa tortura se al posto del Dio bambino ci fosse stato un agnellino?
Non credo proprio.
E allora perchè non proviamo qualche volta a metterci nei suoi panni, o, se questo ci riesce troppo difficile, in quelli della Madre?
Qualcuno ha ancora voglia di giudicare un Dio così?
Luigi...
RispondiElimina...posso solo dirti che ho gli occhi gonfi di lacrime.
Non riesco ad aggiungere altro...perdonami...
Un bacio, amico mio.
neanche una lacrima andrà persa carissima Maddy!!!
EliminaUn abbraccio forte forte
Angoscianti queste immagini. Mi fanno star male.
RispondiEliminaogni tanto bisogna contemplarle cara Ambra: ci aiuta a comprendere a che prezzo è stata pagata la nostra libertà!!!
Eliminaimmagini forti,come è forte il dolore di una madre che assiste impotente alle sofferenze di un figlio,come ha fatto Maria
RispondiEliminaun abbraccio
è ben poca cosa la nostra vita per corrispondere a tanto amore amica mia!!!
EliminaUn abbraccio a te
Tu non puoi saperlo, ma con la tua risposta mi hai fatta piangere ancor di più, perchè mi hai dato una risposta che attendevo da Lui... sei stato il Suo tramite x me!
RispondiEliminaGRAZIE!
Un abbraccio infinito...
Posso solo dire che io non mi sento di giudicare, tanto meno Dio, anzi!
RispondiEliminaIo un dolore simile l'ho provato, anche se la fine e il contesto era totalmente diverso.
Ma per una madre che ha un figlio che soffre... il dolore è lo stesso. Ma io, neppure per un attimo me la son presa con nessuno e nessun giudizio è arrivato.
So che io e te la pensiamo in modo diverso... io infatti credo che i dolori che passiamo nella vita siano nostre scelte, prove che dobbiamo superare e superarle con serenità senza prendersela con nessuno.
Per questo non c'è giudizio per nessuno... al massimo c'è un analisi nel chiedersi quale sia la lezione. Ecco perchè di fronte ad una madre e ad un figlio che soffrono non ci sono giudizi, ma solo grandi prove da superare.
Solo se si supereranno le prove il dolore non sarà stato vano...perlomeno secondo me!
Un abbraccio
:-)
in un certo senso è proprio così Sara: il dolore di Cristo e della Madre sono il frutto di una loro libera scelta; se questa scelta non fosse stata libera il loro dolore non avrebbe avuto l'efficacia di salvezza che ha avuto!!!
EliminaUn abbraccio a te
Buonasera Luigi, per caso sono arrivata qui ed ho letto queste tue splendide parole. Non aggiungo altro se non grazie!
RispondiEliminagrazie a te per la visita e per la sensibilità!!!
EliminaA presto
Dal mio punto di vista mettersi nei panni della madre è ancora più difficile che mettersi in quelli del figlio...
RispondiEliminaSolo pensando alla Sua sofferenza, permessa e voluta dal Padre, non si direbbe più "ma Dio perché non vede ?".....nella mia vita ho imparato che ogni cosa accade sempre per un motivo e l'amore grande di Gesù ci insegna ad accettare e ci conforta.
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