martedì 10 settembre 2013

Siamo nati e non moriremo più

«Il Signore ha sempre qualcosa di diverso per noi. Non tutto va come noi pensiamo. Avevo visto con la dottoressa, attraverso l'ecografia, che la scatola cranica della nostra bambina non si era formata. Anche se lei si muoveva perfettamente, per lei non c'erano possibilità. Io non me la sentivo proprio di andare contro di lei, mi sentivo di sostenerla come potevo, e non di sostituirmi alla sua vita. Ora non sapevo come dirlo a mio marito. Ho passato una notte terribile, e ho detto: «Signore, mi vuoi donare questa cosa, ma perché non me lo hai fatto scoprire insieme a mio marito? Perché mi chiedi di dirglielo?». E ancora: «A quel punto ho pensato alla Madonna, che anche a lei il Signore aveva donato un figlio e gli aveva chiesto di annunciarlo a suo marito. Anche a lei il Signore aveva donato un figlio che non era per lei, che sarebbe morto e lei avrebbe dovuto vedere morire sotto la croce. Questa cosa mi ha fatto riflettere sul fatto che forse non potevo pretendere di capire tutto e subito, e forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere. Ma già avviene il primo miracolo: il momento in cui lo dico a Enrico è stato un momento indimenticabile. Mi ha abbracciato e mi ha detto: «E' nostra figlia e la terremo così com'è». Nonostante tutto è stata una gravidanza stupenda, in cui abbiamo potuto apprezzare ogni singolo giorno, ogni piccolo calcio di Maria è stato un dono. Il figlio dona la vita alla madre... Il parto è stato naturale, veloce e indolore. Il momento in cui l'ho vista è un momento che non dimenticherò mai. Ho capito che eravamo legati per la vita. L'abbiamo battezzata, ed è stato il dono più grande che il Signore potesse farci».




“Siamo nati e non moriremo mai più” è il libro, edito da Porziuncola, che racconta la storia di Chiara Corbella Petrillo. Una storia davvero incredibile che nell’arco di poche settimane ha conquistato migliaia di lettori.
Davanti alla fede gigantesca di questa giovane coppia la mia mi è apparsa improvvisamente minuscola. Chiara si sposa con Enrico nel 2008 e rimane subito incinta di Maria; alla bimba però viene diagnosticata un’anencefalia.
Senza alcun tentennamento il papà e la mamma l’hanno accolta e accompagnata prima nella nascita terrena e poi, dopo 30 minuti, alla nascita al cielo. Qualche mese dopo, ecco un’altra gravidanza, ma anche in questo caso l’ecografia non è per niente rassicurante. Il bimbo, questa volta un maschietto, appare privo di gambe. Senza paura e con il sorriso sulle labbra la giovane coppia sceglie di portare a termine la gravidanza. Purtroppo, però, verso il settimo mese, l’ecografia evidenzia delle ulteriori malformazioni viscerali incompatibili con la vita. Anche in questo caso i due coniugi hanno voluto accompagnare il piccolo Davide fino al giorno della sua nascita in cielo avvenuta (anche in questo caso) poco dopo la nascita terrena.
Dopo queste due croci ecco finalmente arrivare un bambino sano: Francesco. Molti avrebbero, comprensibilmente, desistito dal riprovarci, ma Chiara ed Enrico anche questa volta non tentennano neanche un po’.
Mentre le ecografie confermano la salute del bimbo, però, al quinto mese ecco apparire improvvisa ed inaspettata una nuova croce:
a Chiara viene diagnosticata una brutta lesione alla lingua e, fatto un primo intervento, i medici le dicono che si tratta di un carcinoma.
Nonostante questo, Chiara decide di difendere questa vita a tutti i costi, portando avanti la gravidanza e, solo dopo il parto, sottoporsi ad interventi di chemioterapia.
Affronta anche questa prova con il sorriso sulle labbra, unito ad un sereno ed umanamente incomprensibile affidamento alla Provvidenza, accettando la volontà di Colui che non fa nulla per caso.
Chiara è volata in cielo il 13 giugno 2012, aveva 28 anni.
Ebbene, davanti ad una storia del genere a me umanamente verrebbe di incazzarmi di brutto con il Padreterno e loro invece che fanno?
Cantano!
Durante il funerale tutti, Enrico compreso, cantano rendendo lode al Signore!
Perché, come diceva spesso Chiara, “Siamo nati e non moriremo mai più”.





20 commenti:

  1. Assolutamente no.. perchè incazzarsi con Dio per delle scelte che loro hanno fatto? Non è stato Dio a farle fare quelle gravidanze e nemmeno a farle venire il cancro... ognuno ha la sia missione da compire sulla terra e lei ha fatto quello che ha voluto... Dopo il mio miracolo del perdono a Medjugorie non mi son più arrabbiata con Dio, nemmeno quando pensavo che mio figlio fosse morto, dopotutto non era Dio a guidare come un folle alla sella di una moto!
    Anzi, sapessi quanto mi dispiace quando sento qualcuno inveire contro Dio.. quando in effetti lui non c'entra mai! Se ci piace il libero arbitrio.. lo dobbiamo prendere fino in fondo, che ci piaccia o meno...
    Ti abbraccio di luce!
    :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in realtà Chiara è come la donna cananea di cui parla il Vangelo (Mt.15,21-28), uno dei brani più duri ed apparentemente incomprensibili del nuovo testamento.
      Sembra che Gesù voglia addirittura infierire nei confronti di questa donna, ma lo fa soltanto perchè conosce già la sua fede gigantesca, e la provoca fino a quando questa fede non appare evidente in tutta la sua grandezza, e sia di testimonianza per il mondo!!!
      Un abbraccio anche a te

      Elimina
    2. Vedi Luigi, sono tutti punti di vista. Sì, perchè io non leggo quello che leggi tu. Il passo che dici me lo ricordo bene, tanto che è sottolineato nella bibbia che ho.
      -Si signore , ma anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla mensa dei loro padroni-
      Allora Gesù le disse: O donna grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri.
      E in quel momento la figlia guarì.

      La donna nel vangelo è una madre che chiede un miracolo per la figlia... qua sopra c'è Chiara che ha voluto generare un figlio e perder la sua vita. E' una cosa che ha voluto lei e suo marito... Dio non ha nessuna colpa, li ha lasciti fare grazie a quel bellissimo dono che ci è stato dato, quello del libero arbitrio.

      Non voglio entrare in merito alle loro scelte, posso anche non condividerle, ma essendo le loro è giusto che io le accetti, ma la mia replica, (la prima e questa) è solo riguardo a prendersela con Dio... mi spiace, ma qua non sono per niente d'accordo... Dio nelle loro scelte non centra... e da quello che mi dici sembra quasi che lei non ci sia riuscita per la sua mancanza di fede... io penso invece che lei semplicemente abbia compiuto una sua missione e sia pronta per una altra vita...
      La prossima sarà ancora lei a sceglierla, sperando che si voglia concedere una vita di pace!

      Questo, ovviamente è solo un mio pensiero...
      Un abbraccio stretto a te!

      Elimina
    3. quello che intendevo dire è che la fede di Chiara è stata grande almeno quanto quella della cananea e le prove che il Signore le ha fatto superare erano appunto dirette a farla emergere in tutta la sua bellezza questa fede!!!

      Elimina
  2. Se uno è credente non deve incazzarsi con Dio e se non lo è perché incazzarsi con qualcuno che si crede non esista? Stessa cosa vale per la bestemmia. Buonanotte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. però la fede da sola non basta Elio: abbiamo bisogno anche della grazia per sopportare certe croci, come testimoniano proprio le parole di Chiara quando scopre che la figlia è destinata a morire.
      Certe croci si sopportano soltanto se il Signore ci dona una grazia corrispondente!!!
      A presto

      Elimina
  3. Come te, mi sento "scoperta" , fragilissima, davanti alla richiesta di cotante prove, nonostante la Fede di fondo.
    LA FATICA DI NON CEDERE ALLO SCONFORTO E' UMANAMENTE IMMANE.
    Ma poi viene anche a me un pensiero.
    Forse, "Colui che non fa nulla x caso" e la cui Misericordia è tale da essere insondabile, in un modo o nell'altro ci fa "incappare" in queste straordinarie storie vere x aiutarci, conducendoci per mano, a passare al livello successivo: LA FORZA DELL'ACCETTAZIONE SERENA E INCONDIZIONATA DELLA SUA VOLONTA' , QUALE CHE SIA, TRAMITE QUESTI SUOI CAPOLAVORI UMANI, che non posso non raffrontare nella mia mente e nel mio cuore ai Suoi emissari x antonomasia, gli Angeli...
    Perchè Lui e Lui soltanto sa COSA DAVVERO è meglio x ciascuno di noi ...

    Abbraccio, Luigino ^_^

    M@ddy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. forse la risposta sta proprio in quelle parole di Chiara: "non potevo pretendere di capire tutto e subito, e forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere"; i Suoi pensieri non sono i nostri pensieri, ma Egli rimane sempre e comunque un Padre buono, anche se a volte dobbiamo fermarci davanti al mistero e sperare contro ogni speranza, credendo contro ogni evidenza!!!
      Un abbraccio forte cara Maddy

      Elimina
    2. Sottoscrivo ^_^

      *** Un bacio ***

      M@ddy

      Elimina
  4. Questa storia mi fa venire la pelle d'oca. So di dire una cosa forse sgradevole, ma c'è qualcosa di inumano in questo persistere nell'accettare sempre e comunque la vita così come il destino (scusa non sono credente) te l'ha riservata, senza ribellione, con molta serenità. Così pare almeno.
    E' tutto così triste, questo susseguirsi di disgrazie terribili! Piangere e disperarsi è più umano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se ti può confortare, cara Ambra, in un primo momento ho avuto anch'io la tua stessa reazione di ribellione: l'uomo è stato creato per la vita non per la morte, e proprio dal quel Dio che dice di se stesso d'essere Signore dei vivi e non dei morti!!!
      Poi ho pensato che in casi come questi avere o non avere fede è determinante, perchè, nonostante tutto, continuare a credere ad un Dio che non chiede mai sacrifici inutili ci conduce ad accettare con pace ogni Sua volontà, per quanto umanamente dura ci possa sembrare.
      Personalmente sono certo che attraverso la testimonianza di questa ragazza Egli compirà tanto bene a moltissima gente in tutto il mondo.
      Un abbraccio

      Elimina
  5. Te confieso que esta historia de vida me conmovió muchísimo, no tengo mucho par agregar, solo pensar en cuantas veces nos molestamos por pequeñeces y como existen personas que tienen una fuerza y una fe tan enorme!
    Gracias por compartir esta historia tan grandiosa, abrazos miles!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. gracias a ti por tu sensibilidad Cristina!!!
      Miles besos

      Elimina
  6. Encantada de haber encontrado tu visita en mi sitio Luigi, gracias por pasar!
    Te dejo un fuerte abrazo, bella jornada!

    RispondiElimina
  7. Mioddio Luigi!!
    Io non ce la faccio a vedere la bellezza e la magnificenza di questa famiglia!!
    Perdonami, è solo un mio modestissimo parere; ma vedere i propri figli soffrire giorno dopo giorno è una tale sofferenza che solo una fede assolutamente incondizionata può permetterti di accettare. Voglio essere sincera con te: io non penso che dobbiamo per forza soffrire per sentirci vicino al Signore o in stato di grazia, sembra quasi una punizione...
    Non lo so, mi provoca sofferenza il solo leggerla questa storia..
    Ti abbraccio e ti auguro buon w.e.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per grazia di Dio storie come queste sono straordinarie (cioè fuopri dall'ordinario) e per questo particolarmente significative cara Antonella.
      Cristo non ha predicato la sofferenza ma l'amore ed ha percorso le strade del mondo sanando i lebbrosi, ridando la vista ai ciechi e curando ogni sorta di infermità.
      Egli è il Signore della gioia non del dolore; la gioia cristiana però ha radici a forma di croce e prima o poi l'uomo che vuole seguire Cristo incontra la croce: il suo peso tuttavia sarà leggere ed il suo carico soave, perchè sarà sempre Cristo a portarla per noi!!!
      Come si fa a non amare un Dio così???

      Elimina
  8. Caro Luigi, chi lo sa come ci si potrebbe comportare in una situazione simile. Se non ci si trova nella situazione è impossibile da prevedere. Però... di sicuro leggere di queste vicende ridimensiona quelli che noi chiamiamo "problemi" nella quotidianità. E può esserci di aiuto per affrontare la vita con più coraggio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma che bello questo commento Vele!!!
      Dimostra che abbiamo molte cose in comune, più di quante non immaginiamo.
      Grazie di cuore

      Elimina
  9. io personalmente non ci sto. Non concepisco il dolore come salvazione mistica. Sono divenuto apostata per mancanza di vangelo nella chiesa da me frequentata. Sono un matematico taoista post moderno. E posso testimoniare che il dolore della vita non è finalità,prova,esercizio di sottomissione. Quindi sì, mi incazzerei con il padre eterno se fosse ritenuto colpevole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti capisco molto bene amico mio: il problema è che il dolore riguarda ineluttabilmente sia le persone che credono nel valore redentivo della croce di Cristo sia quelli che non ci credono; l'unica differenza è che i primi proprio grazie a quella croce possono dare un senso al loro dolore, i secondi neanche quello possono fare.

      Elimina