"Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane sterile; se invece muore produce molto frutto".
Ricordo le prime volte in cui cadevo per terra, Signore: era quasi una gioia per me morire.
"Il tuo destino è portare molto frutto morendo continuamente", mi dicevi sottovoce.
Ed io mi tuffavo incontro alla morte, felice di fruttificare e, rinascendo, contemplare i campi di frumento con tutte quelle spighe dorate...
Quanti frutti e quanti fiori ho potuto generare, Padre, grazie al Tuo amore.
Con il passare del tempo, tuttavia, è stato sempre più difficile morire, fino a diventare ogni volta un supplizio.
Quante volte, Signore, mi hai salvato schiacciandomi con il Tuo piede sulla terra umida, perché io non fossi spazzato via dalla tempesta all'orizzonte.
E ricordi quella volta in cui ero appena caduto per terra quando una colombella si è avvicinata pericolosamente e stava per poggiare le sue labbra su di me; per fortuna si è resa conto che ero già morto ed è volata via senza voltarsi indietro.
Negli ultimi tempi mi riesce molto penoso morire, Padre: credo di essermi ammalato.
Deve essere stato l'effetto delle continue morti e rinascite che alla lunga produce un certo logorio che sembra impedirti di portare ancora frutto.
Adesso mi capita di rimanere per terra e guardare la gente che passa sopra di me, e sperare che qualcuno mi raccolga perché, perdonami Padre, non riesco più a morire.
Sono malato Signore e per questo Ti chiedo una volta per tutte, affinché io non debba più rinascere: guariscimi o uccidimi.
una parola molto profonda...a me piace particolarmente. Buona giornata Luigi!
RispondiElimina....morire per poter rinascere...non l'ho mai vissuto sotto questa Luce ...serene ore Luigi..
RispondiEliminadandelìon
Parole che fanno riflettere soprattutto se le transposiamo all'essere umano. Per non essere così triste, vai da me e tirati su il morale. Buona serata.
RispondiEliminaMi devo preoccupare?
RispondiEliminaIn questo momento mi sento proprio come quell'uomo a terra,che spera che qualcuno lo raccolga e abbia cura di lui..sono in un punto in cui, stanca di farcela sempre da sola e di contare solo su me stessa, ora mi sento tanto debole da aver bisogno dell'attenzione degli altri, del loro suporto, del loro incoraggiamento...mi basta poco per ritrovare fiducia in me stessa...
RispondiEliminaCiao Luigi, forse è giunto il momento che il chicco di grano sperimenti la sterilità per conoscere meglio la potenza della sua produttività!
RispondiEliminaUn abbraccio caro amico e gradevole fine settimana!
@ Simo: mi fa molto piacere che queste parole abbiano trovato posto nel tuo cuore!!!
RispondiEliminaUn abbraccio
@ Dan: è il destino del grano amica mia: dissolversi per dare nuova vita!!!
Buona serata
@ Elio: passo subito da te!!!
@ Dony: non c'è nulla di cui preoccuparsi gioia mia; alla fine Lui provvede sempre!!!
Un bacio sulla fronte
@ Rose: come ti capisco amica mia; da soli non ce la facciamo.
E' necessario sempre il Suo aiuto
Un abbraccio
@ Sciarada: "è quando siamo deboli che siamo forti"; hai proprio ragione cara: la Sua potenza si manifesta nella debolezza!!!
Grazie ancora una volta
morire per poi fruttificare,come un foglia che lascia cadendo la sua linfa a nuovi germogli,il miracolo della vita che si rinnova con maggiore vigore.Dalle nostre cadute troviamo l'energia e il coraggio per rialzarci,ci sarà sicuramente Qualcuno che ci tende una mano.Ti abbraccio
RispondiEliminaperdonami Luigi se in questi giorni mi riesce difficile associare qualcosa di positivo alla parola morte.
RispondiEliminaCiao Insight,spero che tu stia un po' meglio Oggi...
EliminaTi ricorda niente questa frase:"..impara l'arte del distacco, gioisci per coloro che si ricongiungono nella Forza" diceva il Maestro Yoda ad uno smarrito Anakin ....
*L'arte del distacco *...ho ancora queste righe scritte da una parte...allora non capivo il senso....finché qualcosa non mi ha portato a sperimentarlo..
Ciao Stefano!
Buona giornata ed un ciao anche a te Luigi...
L.
Chi crede nella Resurrezione sa quanto sia necessario, indispensabile morire, per poter poi rinascere a vita nuova. Attraversare il deserto per arrivare alla terra promessa!!
RispondiEliminaL'importante è sapere di essere nelle mani del miglior seminatore. ciao e buona notte
Parole vere...
RispondiElimina...sante !!!!!!!!!!!!
Amico mio, se c'è qualcosa che ti rattrista, la mia preghiera è anche con te, ogni giorno...
...e dici bene: Lui provvede, sempre, anche laddove segue strade a noi incomprensibili...
...ma INSINDACABILI, e anche qui SEMPRE!
Baci, con il cuore!
M@ddy
Davvero fuori da qualsiasi polemica mi chiedo: ma perchè gli uomini di (e vicino alla) Chiesa non riescono a fare a meno di tutte quelle metafore?
RispondiEliminaTi confesso che molti punti mi sono rimasti oscuri, ma mi pare di capire che stai vivendo una grossa crisi e me ne dispiace sinceramente. Da laica ti direi: non star lì ad aspettare che qualcuno fuori da te ti indichi la strada, così rischi di restare per sempre in un pantano di indecisione. Non fare sempre quello che pensi ci si aspetti da te, ma prova semplicemente ad interrogare il tuo cuore e fare quello che ti suggerisce: sei una persona buona, non sbaglierai. Insomma, prendi la tua vita nelle tue mani e ricomincia da subito a progettare. Non è mai tardi, e si può comunque essere utili agli altri in moltissimi modi. Pensaci, ti prego, e scusa tanto se mi sono permessa, ma mi conosci... :)
Beh Luigi, il chicco di grano è qualcosa di veramente importante...solo che molti se lo dimenticano purtroppo.
RispondiEliminaLe stagioni iniziano e finiscono, i fiori sbocciano e poi appassiscono, viene l'autunno, le foglie cadono, e poi l'inverno stringe tutto nella sua morsa di gelo... e tutto sembra morto. Ma poi, ogni anno, tutto rinasce. E' il ciclo della vita e noi siamo parte di esso, quindi anche per noi c'è rinascita...
RispondiElimina@ Graziella: ne sono convinto anch'io cara, grande virtù quella della speranza!!!
RispondiEliminaBuona domenica
@ Stefano: non ti preoccupare amico mio; sei più che giustificato!!!
@ Rita: è vero amica mia; la consapevolezza di essere nelle mani del miglior seminatore possibile aiuta molto!!!
Un abbraccio
@ Maddy: grazie di esistere cara; mi è di grande conforto sapere che ci sei!!!
Un abbraccio
@ Dona: da laico ti rispondo: non basta essere buoni; dobbiamo diventare santi cara Donatella: è l'unico motivo per il quale siamo stati creati. Per diventarlo è necessario però identificarci con Cristo che ha offerto la sua vita per la salvezza del mondo!!!
Questo è il modo migliore per progettare il nostro futuro: talvolta offrirsi continuamente costa molto ma fa parte del gioco e non per questo dobbiamo voltarci indietro!!!
Buona domenica
@ Laura: direi che la sua importanza è vitale cara, ma soltanto in cielo capiremo quanto!!!
Un abbraccio
@ Vele: hai ragione cara; anche la natura segue lo stesso criterio.
Buona domenica
Abbi fede, e prega con perseveranza... Lui ti guiderà per farti rinascere e ti darà la pace in mezzo della tormenta!
RispondiEliminaCaro Luigi Ti auguro una settimana piena di luce, sorrisi e angolini di cielo dove riposare! Felice settimana!
Caro Luigi, ho apprezzato molto il tuo post.
RispondiEliminaHai descritto molto bene come dalla morte si genera la vita: le foglie secche, cadendo in terra, si trasdormano in nutrimento per le nuove nascite. E in tutto il ciclo vitale, Gesù è con noi e ci protegge.
Grazie e buona serata.
Ciao Luigi bellissimo post che fa riflettere profondamente buona serata
RispondiEliminaIl senso che colgo nel tuo post è quello della rinascita continua, un uomo muore ma un altro nasce e l'umanità continua. Ma ora c'è qualcosa di malato in tutti noi, forse l'uomo si è spinto troppo avanti dimenticando di avere un'anima.
RispondiEliminaCaro Luigi,
RispondiEliminainnanzitutto GRAZIE di passare spesso da me, e scusami se io lo faccio un pò meno, ma il tempo che ho è davvero poco e a malapena riesco a scrivere sul blog ... questo tuo post comunque è degno di una profonda riflessione, e non può, a mio avviso, essere spiegato in due parole! ma il suo spessore mi ha molto commossa, e sebbene condivida molti dei commenti lasciati, mi unisco più volentieri a quelli di Vele Ivy,Gianna E Ambra ... spero che tu abbia trascorso una serena domenica. A presto.
Sul serio non riesco a tradurre le tue parole su un piano pratico. Mi mancano le conoscenze necessarie, mi spiace...
RispondiEliminaSe capisco bene stai attraversando un momento di grave fatica. Umano, molto umano. Potrei suggerirti quello che non spesso riesco io per prima a fare. Quando cadi non devi basarti solo sulle tue forze per rialzarti. Devi appoggiarti a Lui, perché non solo bada al disegno generale , ma anche al particolare della tua vita
RispondiElimina@ Mirta: proprio ieri si è aperto un angoletto di cielo; sarà stato l'effetto delle tue preghiere!!!
RispondiEliminaUn abbraccio
@ Gianna: grazie a te per la sensibilità!!!
Buona settimana
@ Tiziano: sono felice che le mie parole ti facciano riflettere!!!
A presto
@ Ambra: è vero amica mia; viviamo in un mondo malato e proprio per questo c'è ancora più bisogno di persone che si offrono di guarirlo, per quanto è possibile!!!
Un abbraccio
@ Stefania: grazie per l'empatia cara; dimostra ancora una volta che ho scelto bene i miei amici in questo spazio non solo virtuale!!!
Buoni giorni
@ Dona: il tuo desiderio di comprendere mi commuove cara; rivela un affetto sincero di cui ti sono grato!!!
@ Occhi profondi: mi sono state risparmiate anche le cadute in questi ultimi anni amica mia; forse sto semplicemente invecchiando!!!
Un abbraccio
Gesu',dammi la forza e la saggezza per attraversare questa terribile foresta della vita. ( Santa Faustina-Q.II,885)
RispondiEliminaCiao Luigi!
RispondiEliminaQuesto tuo post mi porta tante domande, così come i commenti e le risposte...
Perché il seme si è ammalato?
Perché morire e rinascere da logorio?
Perché il seme chiede di essere guarito o ucciso? ... non riesce a morire...
Perché la sofferenza è felicità? O meglio, come può la sofferenza dettata e chiesta dalla chiesa dare felicità? Non sarebbe meglio essere semplicemente felici e vivere la vita?
.... mi fermo qua, anche io come Dona probabilmente non ho abbastanza conoscenza...
Perdona le mie domande... ma nel tuo post anche quando parli di gioia e rinascita ci ho trovato tanta tristezza...ma magari sono io che la leggo in chiave sbagliata!
:-)
@ Mirta: grande santa Faustina, e grande amica tu!!!
RispondiEliminaTe quiero mucho
@ Sara: amica mia il cristianesimo non è basato sulla croce e sulla sofferenza ma sull'amore, un amore infinito e immenso capace di illuminare tutte le stelle del cielo e nutrire tutti i pesci del mare; ma non c'è amore più grande di quello di chi offre la sua vita per i propri amici.
Diceva Agostino che l'amore e l'odio hanno fondato due città: l'amore di Dio sino al disprezzo di sè ha fondato la città di Dio; l'amore di sè sino al disprezzo di Dio ha fondato la città terrena, su cui regna il principe delle tenebre.
Per questo più si ama più si soffre cara; una madre questo lo comprende meglio di chiunque altro perchè deve ogni giorno morire alla propria comodità, al proprio egoismo, alla propria superbia se vuole alzarsi nel cuore della notte per accudire il suo bambino che piange disperato nel buio della stanza.
Ma pur nella fatica che questo le comporta è felice perchè ama il frutto del suo grembo più di sè stessa!!!
Ti abbraccio forte
ciao luigi, bel video grazie, quando si pensa che tutto sia perduto e' proprio il momento della rinascita,si riparte speranzosi, non dobbiamo mai disperarci, c'e' sempre una luce che segna la strada giusta da percorrere, ciao a presto rosa grazie.)
RispondiElimina@ Rosa: grazie di esserci sempre amica mia!!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Vorrei tanto capire le ragioni profonde del tuo malessere, delle tue continue morti e rinascite.
RispondiEliminaSe posso aiutarti, sono qui.
Ciao, caro Luigi.
Personalmente dissento sul fatto che più si ama e più si soffre.
RispondiEliminaNell'esempio della madre, che hai fatto in risposta a @Sara, si tratta solo di stanchezza fisica, a volte pesante... ma suvvia, non è certo il caso di drammatizzare. Non si "muore", ma semplicemente si affrontano volentieri delle piccole rinunce e dei sacrifici, a cui dobbiamo essere preparati quando scegliamo di avere un figlio. Se non ci sono problemi davvero gravi, tutto il resto è gioia. Anche perchè, se fosse davvero una sofferenza come dici, nessuno farebbe più figli, ti pare? :)
Ricordo ancora le parole di un maestro yoga, incontrato quache anno fa: siamo nati per essere sani, santi e beati.
RispondiEliminaIl problema è che non sempre siamo capaci di trovare la via per percorrere e intrecciare armonicamente le tre dimensioni costitutive del nostro essere. Ciao. Grazie.
@ Sonia: forse è solo la classica crisi dei 40 anni amica mia, traguardo che peraltro ho superato da un pezzo, quando un medico avrebbe vuluto fare l'ingegnere, un architetto avrebbe voluto fare l'insegnante e un avvocato avrebbe voluto fare lo scrittore...
RispondiEliminamomenti di scoraggiamento che capitano a tutti ma che, per fortuna passano presto!!!
Grazie della vicinanza
@ Dona: sai che mia mamma dopo la mia nascita era arrivata ad un tale punto di esaurimento (perchè non dormivo mai di notte e la svegliavo continuamente) che arrivò quasi a concepire un infanticidio (voleva buttarmi giù dal balcone).
Ogni volta che lo ricorda col senno di poi ci viene da sorridere ma quanto l'ho fatta soffrire...
Io sono sempre stato il primo a sostenere che la vita è una cosa meravigliosa, purchè però non si abbia paura di soffrire!!!
@ Mari: hai ragione cara, l'equilibrio che facciamo tanta fatica a costruire a volte rischia di saltare e quando accade ci serve molta pazienza con noi stessi!!!
Grazie a te per la sensibilità
Ciao Luigi ... passo velocemente a dirti grazie per le parole lasciate oggi al blog. A presto!
RispondiEliminaPer questo sostengo che la maternità dev'essere una scelta ben ponderata, e ancora non basta. In aggiunta bisogna avere una buona scorta di coraggio per affrontare gli inevitabili imprevisti, e tua mamma alla fine ha dimostrato di averla. :)
RispondiEliminaE' bello morire per fruttare qualcosa...
RispondiEliminaBuona giornata!
La vita d'altronde non segue una linea retta ma una circonferenza, dove la fine coincide con l'inizio.
RispondiEliminaVero?