E’ il 13 luglio 1942, una mattina di sole. Alle 10, si sente il rumore di una macchina che si ferma vicino alla casa dei coniugi Epstein. Passi veloci, colpi alla porta: si presentano due gendarmi francesi, con un foglio in mano. Sono venuti a cercare Irène: non c’è tempo per i saluti, la figlia maggiore Denise ricorda solo le poche parole rassicuranti della madre, che non vedrà più, ed il pallore sconvolto del padre. Niente lacrime. La portiera della macchina che si chiude, il motore che si avvia, il silenzio.
Michel Epstein sarà arrestato pochi mesi dopo, il 9 ottobre 1942: identico scenario, identici gendarmi. Questa volta, anche le figlie Denise ed Élisabeth sono costrette a seguire il padre alla prefettura di Autun. Là avviene un duplice colpo di scena, decisivo per la sopravvivenza delle bambine: mentre Michel Epstein viene interrogato, un ufficiale tedesco si avvicina alle piccole rimaste sole, cava dal portafoglio la foto di sua figlia e sussurra: “Avete quarantotto ore per sparire”; poi, il padre in procinto di esser condotto via raccomanda alle bambine di conservare gelosamente una valigia in cui si trova un manoscritto. Nei fogli amorosamente conservati dalle figlie per circa 60 anni la voce di Irène Némirovsky riprenderà a distanza di anni a parlare.
La storia della pubblicazione di Suite francese ha del miracoloso e merita di essere raccontata: il manoscritto contenuto nella valigetta seguì le bambine Elisabeth e Dénise -- anch'esse ricercate dai nazisti -- negli anni di fuga e in tutti i nascondigli che riuscirono a salvare loro la vita. Soltanto molti, molti anni dopo le ragazze trovarono il coraggio di leggere quelle pagine scritte dalla madre con una grafia minuscola per risparmiare l'inchiostro e sulla pessima carta del tempo di guerra. Quella lettura era per loro troppo dolorosa.
Alla fine però le due sorelle decisero di pubblicare l'ultima opera della madre.
Quando nel 2004 Suite française venne pubblicato in Francia divenne subito un caso letterario clamoroso, seguito da un successo sempre crescente in tutta Europa.
Anch'io in questi giorni opprimenti di afa e zanzare lo sto leggendo.
E vale la pena leggere questo libro.
Irene scrive in modo sublime; addirittura sin troppo bene per come siamo abituati oggi e questo forse è l'unico difetto del libro: si vede che l'autrice è pienamente consapevole del suo talento e fa di tutto per dimostrarlo, descrivendo talvolta con minuzia di particolari, a tratti davvero eccessiva, la realtà quotidiana in cui si trova immersa la Francia durante l'invasione tedesca.
La sua visione della vita può forse apparire un po' cinica e malinconica, ma questo deriva dal fatto che Irene presagiva già con viva chiarezza lo scenario che si stava delineando sull'Europa e che avrebbe impresso alla vita di milioni di persone, lei compresa, una direzione del tutto insperata.
La storia di questo libro - bellissimo, letto un paio d'anni fa - è commovente. Hai fatto bene a ricordarcela! Buon pomeriggio
RispondiEliminaGrazie Adri
RispondiEliminahai letto anche qualche altra cosa di Irene per caso?
Ho sempre creduto che la vita delle persone, seppur lontane, sia in qualche modo collegata da piccole coincidenze.
RispondiEliminaAdoro la Némirovsky e proprio in questi giorni pensavo se acquistare o meno il libro che hai citato, perchè era da tempo che mi ripromettevo di farlo, senza, peraltro, decidermi. Quando ho letto il post e l'incalzante, tragica storia di questa deportazione - che non conoscevo in questi termini - e sono arrivata a capire chi era quella Irene, sono stata sopraffatta da una grandissima emozione. Grazie. Nonostante tu non potessi saperlo, a mano a mano che leggevo le tue parole, sentivo un piccolo segnalibro sorgere nel mio cuore...
Baci e tazzine di caffè
sono sicuro che ti piacerà Chiara: anche tu se puoi consigliami qualche altro suo libro te ne sarò grato.
RispondiEliminaAbbracci e cubetti di ghiaccio da succhiare!!!
No, nient'altro :-/
RispondiEliminaCiao Luigi!
RispondiEliminaNon ho letto il libro e non so chi sia Irene, ma sembra un bel libro! Anche se in questi tempi non sarebbe la mia lettura preferita.. Infatti sono sul genere più fantasy. Ho appena finito la Biblioteca dei morti e sto affrontando Il libro delle anime.. decisamente un altro pianeta :-)
Son contenta di rivederti all'opera!!
Un abbraccio!
Ciao Luigi, bentornato! dalle tue parole si deduce che sei carico e pronto per presentarci temi profondi, toccanti e riflessivi
RispondiEliminaBuona serata
Da quello che dici, è un libro assolutamente da non perdere. Me ne tengo nota, dovrei andare domani o dopodomani in libreria. Grazie del suggerimento.
RispondiEliminaLuigi non conoscevo questa storia, sto leggendo Ettie Briest...poi ricercherò questo libro.
RispondiEliminaNeanch'io conoscevo questo libro... una storia davvero commovente, e tu l'hai descritta con parole meravigliose... grazie per avercela fatta conoscere!
RispondiEliminaGrazie x la segnalazione...ne farò buon uso!
RispondiEliminaUn grande, grande abbraccio!
Maddy
@ Sara: la biblioteca dei morti!!!
RispondiEliminaNon è sopravvissuto nessuno???
@ Simo: grazie amica mia; a presto!
@ Ambra: sono sicuro ti piacerà!
Un abbraccio
@ Laura: Ettie Briest non la conosco; fammi sapere com'è!!!
@ Vele: grazie a te Ivy...di esistere!!!
@ Maddy: un abbraccio fortissimo anche a te!!!
A presto
Buongiorno Luigi, una testimonianza che supera la vita e che fortunatamente non potrà mai essere messa a tacere!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Ottimo libro da consigliare a tutti quelli che vogliono ricordare i tristi avvenimenti di quel periodo. E forse dopo si potrebbe rileggere "Il diario di Anna Frank.
RispondiEliminaBentornato Luigi
è una storia che ha colpito molto anche me, amica mia, perchè dimostra che niente si perde in questo mondo!
RispondiEliminaUn abbraccio a te
bentrovato Elio: spero che in Francia ci sia meno umidità che nel belpaese!!!
RispondiEliminaA presto
il libro l'ho comprato ma, come altri, giace impilato in attesa della lettura. Ho sempre divorato i libri ma ultimamente non riesco a dedicare loro il tempo che vorrei. La tua recensione mi incuriosisce. Stasera faccio un tentativo :D
RispondiEliminaCiao Luigi,
RispondiEliminaè sempre un piacere tornare a leggere i tuoi interessanti post. Bentornato ancora!
Hai scelto un libro non da evasione per il tempo estivo, ma un testo intenso e drammatico. Ne ho sentito parlare ed ora dopo la tua recensione la voglia di leggerlo è grande. Lo metto nel mio elenco.
ciao
Giusto stasera devo andare a "fare la spesa" in libreria. Questo post cade a pennello caro Luigi!
RispondiElimina@ Turista: in piccole dosi forse l'impresa diventa più accessibile!
RispondiEliminaA presto
@ Rita: in realtà è meno drammatico di quanto possa sembrare; a tratti addirittura divertente!!!
Buona serata
@ Eva: aspetta che cali il sole, però; ieri a Padova stavo svenendo per l'umidità!
Un abbraccio
Ciao, l'ho preso! E anche "Jezabel" - che ho già iniziato. Non ho resistito. Bellissimo, che ho già letto: "Un bambino prodigio".
RispondiEliminaBaci e bruschette pomodoro e basilico
grazie....... e parmigiana di melanzane preraffreddata per questa sera!!!
RispondiEliminaNon ho letto questo libro, ma deve essere una testimonianza molto interessante. Grazie per la segnalazione, lo terrò presente, per i mesi invernali però. In questi giorni così afosi di leggere non ne ho per niente voglia e se mai dovessi farlo sceglierei qualcosa di più leggero ed estivo, magari un giallo. Bentornato Luigi, mi fa piacere leggerti nuovamente!
RispondiEliminaanche a me fa piacere ritrovarti!!!
RispondiEliminaA prestissimo
Grazie Luigi della tua recensione.
RispondiEliminaTi auguro tanti giorni di felicità quante sono le gocce del mare e tanto amore quante sono le stelle in cielo. Buon fine settimana!
Vorrei leggere questo... grazie!
RispondiEliminaLuigi qui da noi abbiamo avuto un solo giorno veramente "umido" e con 38°, ma già il giorno dopo si respirava meglio. Ieri poi ha fatto un temporale e, come ben sai, "La prima pioggia d'agosto rinfresca il bosco". Ed io aggiungo "anche la città". Buona domenica.
RispondiEliminaNon ho ancora letto nulla di questa scrittrice, ma ho comprato proprio Suite francese perché mi incuriosiva. Per cui il tuo post, oltre a essere molto intenso, arriva con un tempismo straordinario. Grazie!!
RispondiEliminaCiao, che bel blog... splendido sfondo oltretutto... :)
RispondiEliminaNon conosco questo libro, ma mi ispira molto, ora vado a cercarlo su anobii :))