E' il 1964, siamo in una stazione ormai in disuso nei pressi di Manchester dove i vecchi binari dividono le banchine trasformate da una parte in un palco e dall’altra in gradinate per un pubblico accorso da tutto il regno.
Tra i tanti che affollano quella gradinata ci sono anche giovani musicisti cresciuti a ritmo di blues, specie quello nero, e non si tratta di nomi di poco conto, ma di alcuni tra quelli che a breve avrebbero guidato la “British invasion” e poi messo le pietre angolari della storia del rock del Novecento: Bob Dylan, Eric Clapton, Keith Richards e molti altri.
Sono tutti ad aspettare l’esibizione di una musicista molto particolare, si dice che sia proprio lei la donna che ha inventato il Rock moderno, tanto che quell’atteso concerto sarà filmato anche per uno speciale di Granada Tv, in quanto parte del festival Blues and Gospel Train.
Dylan poi commenterà: “Sono sicuro che ci sono un sacco di ragazzi inglesi che hanno preso in mano una chitarra elettrica dopo averla vista suonare quella sera; Sister Rosetta Tharpe era tutto tranne che ordinaria e insignificante. Era una donna grande, bella e divina, per non dire sublime e splendida. Era una potente forza della natura”.
Rosetta nasce nel 1915 in una piantagione di cotone in Arkansas: i suoi genitori lavorano nei campi, ma sono anche musicisti. Alla fine del 1920 si trasferiscono a Chicago dove si esibiscono in concerti gospel, blues e jazz.
La piccola Rosetta inizia praticamente a imbracciare la chitarra e camminare nello stesso momento: la musica è scritta nel suo DNA: “Ricordo che mia madre mi teneva sulla ginocchia mentre suonava l’organo in chiesa. Io tenevo il tempo di “Nearer my god to thee” con un dito e lei mi accompagnava con la mano sinistra. Sentivo gli angeli cantare!”.
Nel 1921 sua madre si separa dal marito e inizia a viaggiare insieme alla piccola con la Church of God in Christ per portare il messaggio evangelico in giro per gli USA e avere ovviamente l’occasione di fare musica.
La madre suona il mandolino per le strade del Sud, cercando di convertire chi passa, accompagnata dalla bambina. Così la piccola Rosetta conosce il blues del Mississipi e il jazz di New Orleans. Quando si stabiliscono a Chicago e comincia a cantare in piedi su un pianoforte, mostra già di possedere tanto talento e una straordinaria personalità.
Crescendo la ragazza diventerà una vera celebrità: al Cotton Club Revue, a soli ventitré anni, lancia il suo primo brano di successo, Rock Me, un gospel rivoluzionario. Nel titolo è presente la parola “rock”, ancora sconosciuta in ambito musicale, ma che di lì a poco indicherà il genere cui Sister Rosetta diede il suo fondamentale contributo.
Dopo una carriera di grandi successi, morirà il 7 ottobre del 1973 a soli 58 anni: fu per tutta la vita una predicatrice; cantava quasi in estasi mistica gli inni alla bellezza del creato. Lei era il Gospel, che significa ‘parola di Dio’, e la fede non l'abbandonò mai, nemmeno durante la malattia che la portò alla morte.
Sul sito della Rock And Roll Hall Fame è scritto: “Senza Sister Rosetta Tharpe, il rock and roll sarebbe una musica diversa. Lei è la madre fondatrice che ha dato l’idea ai padri fondatori del rock.”
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