lunedì 6 febbraio 2023

pescatori (inadeguati) di uomini

 

Mi incoraggia molto considerare la vocazione dei primi dodici.

Quei primi apostoli, per i quali ho grande devozione e affetto, se li giudichiamo secondo i criteri umani erano ben poca cosa.

Non erano colti, e neppure molto intelligenti, almeno per ciò che si riferisce alla comprensione delle realtà soprannaturali. Perfino gli esempi e i paragoni più semplici risultavano loro incomprensibili e dovevano ricorrere al Maestro:  Signore, spiegaci la parabola. Quando Gesù con una metafora allude al lievito dei farisei, credono che li stia rimproverando per non aver comprato del pane.

Sono poveri e ignoranti. Tuttavia non sono né semplici né schietti. Pur nella loro ristrettezza di vedute, sono ambiziosi. Li troviamo più volte a discutere su chi sarà il maggiore quando Gesù — secondo la loro mentalità — avrà instaurato sulla terra il regno definitivo di Israele. Discutono e si accalorano nel momento sublime in cui Gesù sta per immolarsi per l'umanità: nel raccoglimento del cenacolo.

Di fede ne hanno poca. Gesù stesso lo afferma. Eppure lo hanno visto risuscitare i morti, guarire ogni genere di malattia, moltiplicare il pane e i pesci, placare le tempeste, scacciare i demoni.

Questi uomini di poca fede eccellevano forse nell'amare Gesù? Lo amavano, senza dubbio, almeno a parole. Però nel momento della prova fuggono tutti, tranne Giovanni che amava veramente, con le opere.

Erano questi i discepoli scelti dal Signore: tali apparivano prima che, ripieni di Spirito Santo, diventassero colonne della Chiesa.

Sono uomini comuni, con i loro difetti, le loro debolezze, la parola più lunga delle opere. 

E tuttavia Gesù li chiama per farne dei pescatori di uomini.


San Josemaria Escrivà, E’ Gesù che passa: la vocazione cristiana

13 commenti:

  1. Credo che Gesù abbia voluto dimostrare che tutti gli uomini possono inoltrarsi nel cammino giusto, che non serve avere conoscenza, essere colti. Quel che conta è la bontà che si ha nel cuore.

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    1. é proprio così Caterina: in definitiva quello che conta veramente è la buona volontà, poi Lui farà il resto!!!

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  2. E' dolce il tuo post. I Magi e i Pastori hanno visto segni andando a vedere di che si trattava e gli Apostoli hanno fatto domande perchè nulla del messaggio andasse perduto... si sono dati da fare, insomma. E noi? Noi ci difendiamo dal messaggio evangelico, anche capendo che è giusto, perchè spesso siamo mentalmente pigri e ignavi. Sono e saranno tempi duri, questi.
    Sono affranta, scusami Luigi.

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    1. hai ragione cara Sari: abbiamo adattato il messaggio evangelico al nostro stile di vita egoista e superficiale; non sappiamo più riconoscere Cristo che passa nel volto delle persone che ci circondano. Prevedo anch'io tempi durissimi. Un abbraccio

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  3. Secondo me bisogna tener conto che Natanaele stava sotto il fico. Si metteva sotto il fico chi cercava di interpretare la Scrittura. Di certo questi uomini non erano completamente comuni, erano osservanti (Pietro dice: “nessun cibo impuro è mai entrato nella mia bocca”). Conoscevano sicuramente a memoria la Torà e facevano ricerca. Aspettavano il Messia e si preparavano, assieme alle attività varie che facevano per mantenersi. Poi erano comuni, nel senso di peccatori, e hanno dovuto fare un cammino per imparare a capire chi era davvero il Messia. D’altronde Dio non si incarna tutti i giorni.

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    1. in effetti solo Natanaele e Giuda erano istruiti: il primo però era troppo legato alla legge antica e ci mette un bel po' prima di riconoscere i tempi nuovi; il secondo spera solo nella gloria umana in un regno terreno. Solo Giovanni vede subito in Gesù il messia.

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  4. È un post che mi fa riflettere,frutto anche di una mia richiesta altrove nel voler veder scritto qualcosa in più sugli apostoli che hanno avuto un ruolo non poco importante ; portare il messaggio di Cristo come salvezza nel mondo.Chiaramente poi spetta ad ognuno di noi averne cura ,un dovere e un piacere oserei dire...anche se i diritti stanno assumendo maggiore importanza e pretesa ,dettati proprio da una smisurata forma di ego.Grazie e buona settimana.

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    1. si tende per lo più a reclamare i propri diritti calpestando quelli degli altri (il caso dell'aborto è emblematico).
      Grazie a te

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  5. Immagino siano stati scelti da Gesù proprio per il loro essere uomini comuni, un esempio di come si possa cambiare, facendo emergere ciò che di buono c'è in noi. Ma non sono io a doverlo dire visto la mia ignoranza in materia...infatti vengo qui ad imparare. E' un piacere leggere di nuovo i tuoi post, ciao Luigi!

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    1. sono io che devo imparare da te amica mia, e non lo dico per falsa umiltà!!!
      A presto

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  6. Buongiorno carissimo Luigi.
    Gran bel post. San Josemaria Escrivà ha per me una grande valenza. Fondatore dell' Opus Dei e della Società sacerdotale della Santa Croce. Forse sarebbe meglio comprendere a fondo ciò che Lui ha fatto tramite questo mirabile Santo.
    Io lo conosco ma ho ancora molto da imparare da tutto ciò.
    Forse nella nostra vita comune percorriamo strade che dovremmo offrire al suo volere. Il lavoro, le famiglia, la vita semplice o complicata che sia deve portare necessariamente a lui. Questo dovremmo comprendere davvero. Lo so è difficile da capire e realizzare.
    Ma il Signore ama la nostra semplicità ed ingenuità. Ci guiderà Lui. Lasciamoci guidare da Lui. E non sbaglieremo mai.
    Ciao Luigi! Grazie!

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    1. carissima Pia: è una gioia risentirti!!!
      Effettivamente san Josemaria Escrivà è un santo molto caro anche a me: attraverso di lui il Signore è entrato nella mia anima in maniera sorprendente e inaspettata. Da allora ho cercato di incarnare sempre di più la Sua volontà nella mia vita quotidiana, cominciando questa grande avventura della fede vissuta nelle piccole cose di ogni giorno. Ti lascio un grande abbraccio

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