lunedì 5 luglio 2021

I DUE AMORI

"Due amori hanno fondato due città, l'amore di sé fino al disprezzo di Dio: la città dell'uomo;

l'amore di Dio fino al disprezzo di sé: la città di Dio". 

Agostino aveva già capito tutto; basterebbero queste semplici considerazioni per comprendere perché viviamo in un mondo malato.

La prima ad ammalarsi è stata l'idea di libertà che caratterizza la mentalità contemporanea: sono libero quando faccio quello che voglio non quando scelgo quello che è giusto.

Anche perché nessuno può permettersi di dirmi quello che è giusto: la seconda grave malattia riguarda infatti la verità; ci hanno convinti che non esiste nessuna verità uguale per tutti, ma che ogni uomo ha la sua verità.

Nel momento in cui la libertà perde il necessario legame con la verità inizia la catastrofe.

La terza grave malattia riguarda proprio l'amore.

Ci siamo fatti un'idea così povera dell'amore da ridurlo a pura passione ingovernabile, giungendo all'assurda conclusione che questo amore giustifica ogni comportamento, per quanto "strano" ci possa sembrare.

Niente di più falso.

La realtà dell'amore è molto più ricca e complessa del triste simulacro che ne abbiamo fatto; essa coinvolge sempre anche la ragione e la volontà, lo spirito e l'intelletto: "amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente", dice Cristo nel Vangelo, e mai come in queste parole ci indica una strada fondamentale per la felicità.

Sembra volerci dire: "guardate che l'amore non si esaurisce nel sentimento ma richiede l'adesione della persona tutta intera, con ogni sua facoltà" e conclude: "non c'è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici".

Che distanza esiste, allora, tra questo amore e quello di cui si riempie la bocca la gente in televisione, sui giornali e sui mezzi di comunicazione così di moda in questo mondo malato, per giustificare ogni tipo di comportamento "spontaneo" ispirato dal moderno stile di vita che abbiamo assunto.

"Non esiste nulla che più dell'amore occupi sulla superficie della vita umana più spazio, e non esiste nulla che più dell'amore sia sconosciuto e misterioso, considerato l'abisso che separa ciò che si trova in superficie e il mistero profondo dell'amore: ecco la fonte del dramma.

Questo è uno dei più grandi drammi dell'esistenza umana"; Carol Woityla, la bottega dell'orefice.

23 commenti:

  1. Allora, condivido in parte.
    Non credo che Dio voglia che noi dobbiamo disprezzare noi stessi. Dio è amore, e vuole che noi amiamo noi stessi, l’importante è non perdere mai l’umiltà. La città dell’uomo non si fonda sull’amore di se’, ma sull’egoismo, sulla tracotanza, sull’arroganza.
    Condivido i punti sulla libertà e sull’amore, ma non condivido quello sulla verità. Il concetto di verità assoluta è pericoloso perché spinge a disprezzare chi ha un’idea diversa. Il concetto di verità relativa,invece, conduce al rispetto delle idee e delle libertà altrui. Poi, chi è che stabilisce la verità assoluta se non l’uomo? Anche il concetto di verità assoluta è frutto di una costruzione sociale. Chi è in grado di stabilire quale sia la verità assoluta, uguale per tutti? Mio personalissimo pensiero. Post molto interessante.

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    1. Grazie di aver commentato Caterina.
      In effetti quando S. Agostino parla di disprezzo di sé intende il disprezzo di quella parte di noi che si oppone a Dio e si manifesta nelle espressioni che tu hai citato, e che abitano in ciascuno di noi.
      Sul concetto di verità assoluta bisogna stare attenti a non cadere nel tranello del relativismo etico: affermare che la verità oggettiva non esiste vuol dire già imporre una verità assoluta.
      Per essere davvero coerenti bisognerebbe dire: io soggettivamente non credo nella verità assoluta, o non so se esista o meno, perché nel momento stesso in cui affermi che non può esistere stai già affermando una verità indiscutibile.
      Però io non credo che si debba aver paura della verità oggettiva: i tuoi timori sarebbero giustificati se si identificasse questa verità con una ideologia, ma noi sappiamo invece che la verità è una persona: "io sono la via, la verità e la vita".
      La verità si è incarnata in una persona: ha lavorato con mani d'uomo; ha pianto con occhi umani; ha gioito con cuore d'uomo; ha sofferto fino all'ultima goccia del suo sangue per dirci cosa? Ecce homo. Questo è l'uomo.
      Soltanto nella misura in cui ci identifichiamo con Cristo saremo veramente uomini liberi.

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    2. Che bello e che intelligente commento quello di Caterina.
      La tua risposta però, caro Luigi è dettata dalla fede che in effetti è anche la mia.
      Però è importante considerare anche l'opinione di chi non ne ha.
      La verità assoluta potrebbe esistere solo se la cerchiamo veramente e se anche non la dovessimo trovare pazienza ma almeno ci abbiamo provato.
      Intanto valutiamo anche le altre verità... Sbagliamo e continuiamo a cercarla fino a quando non ci soffermiamo su quella che ci appare più giusta per noi. Ma anche quella potrebbe essere sbagliata...
      In quanto a ciò che hai scritto sulla libertà è quella ricerca del giusto che spesso non facciamo, preferendo l'egoistico "sono libero perché posso fare tutto quello che voglio". Senza rispetto per il prossimo aggiungo io.
      Ed anche il senso della "spontaneità" può essere fraintesa e tutto dipende dal nostro modo d'intenderla. Quindi sarebbe meglio valutare ogni parola con attenzione. 😉
      Intanto io mi aggrappo fortemente su quel "io sono la via, la verità, la vita". Vedessi mai che ci abbia azzeccato! 😀🙄😊
      Ti abbraccio forte e grazie per tutte le grandi riflessioni che ci proponi. Abbraccio!!!

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    3. sono sicuro che tu non sei lontana dalla verità cara Pia: si vede che l'hai incarnata nella tua vita limpida!!!
      Un bacione

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  2. Un post davvero illuminante, la chiosa del grande Giovanni Paolo II non può che portare ricchezza alla già tanta ricchezza delle parole di Agostino.

    La parola amore oggigiorno è sulla bocca di tutti, ma tra il dire e il fare…

    Troppe volte è adoperata solo per indicare la passione del momento, le emozioni derivanti dal desiderio, dall’innamoramento, ma l’amore è davvero molto, molto più che passione, desiderio, innamoramento, emozione. L’amore è attenzione, ascolto, abnegazione, è agire e pensare più al bene altrui che al proprio, è lavorare e gioire per il successo altrui più che per il proprio… insomma, il Signore ci ha indicato quale sia il “peso” dell’amore: “perdonare settanta volte sette (sempre)”, amare l’altro come sé stessi, dare la vita per l’altro e San Paolo, con il suo inno all’amore, ce ne indica le tappe.
    Ciao Luigi, buona serata.
    sinforosa

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    1. grazie per questo bel commento Sinforosa!!!
      Ti lascio un forte abbraccio

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  3. "non c'è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici".

    Ecco leggendo queste righe mi veniva in mente un altro passo del vangelo quando Gesù dice «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano» (Mt 5,44);


    Sembrerebbe vi sia un senso paradossale tra le due frasi perché nella prima vi è un incitamento ad amare l'amico al punto da perdere la stessa vita per lui, nella seconda, amare un nemico è impresa ancora più ardua perfino per gli stessi discepoli...


    È chi ci dice che nella prima frase non vi sia un amore talmente immenso da non considerare proprio il "nemico"! Ma allora stiamo mettendo in discussione la parola di Gesù portando anche l'Amore stesso ad una definizione di estremismo? "Estremismo" quante volte abbiamo sentito questo termine da averne quasi il terrore per il suo significato negativo, compiuti i peggiori crimini. Allora perché oggi leggo
    “L’unico estremismo cristiano lecito è quello dell’amore”.

    L'Amore che scende in campo e si manifesta sempre anche attraverso la parola, magari quella più scomoda ... ma soprattutto si manifesta attraverso l'umanità... si diffonde in totale Libertà, come Verità e come non " terza grave malattia" ma come malattia dei secoli con anticorpi che mai necessiterebbe di alcun vaccino!

    Cos'altro aggiungere!?

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    1. amare i propri nemici e pregare per loro non vuol dire però giustificare il loro comportamento, che è e rimane sbagliato, soprattutto quando pretende di chiamare bene il male e male il bene: l'amore si può diffondere in totale libertà soltanto se rimane legato alla verità, altrimenti diventa egoismo!!!

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    2. Oddio "giustificare" il male?

      Semmai avere pietà per coloro che non conoscono il bene e qui mi ricordo di nuovo di un passo del vangelo, Gesù sulla croce che prega per quelli che «lo uccidevano»: «Perdonali, Padre, non sanno cosa fanno».

      Ho sentito spesso rispondere su queste parole :io non sono Gesù,Lui perdona io non ci riesco.

      Quanto è difficile la logica di Gesù?

      Eppure in questo passo c'è un "invito ad amare, all'amore"

      --La realtà dell'amore è molto più ricca e complessa del triste simulacro che ne abbiamo fatto; essa coinvolge sempre anche la ragione e la volontà, lo spirito e l'intelletto: "amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente", dice Cristo nel Vangelo, e mai come in queste parole ci indica una strada fondamentale per la felicità..

      Come possiamo amare il Signore nostro Dio con tutto il cuore se non entriamo nella Grazia delle sue parole e del suo significato?

      Possiamo anche non riuscire ad amare nella sua misura, possiamo fallire e non per questo giustificare il male, anche quello di non riuscire a convertire il cuore al perdono o alla cessazione del male...di certo mai nessuno Lo ha visto scendere dall'alto e punirci ma sentire qualcosa che si muove dentro, quello si. Fosse anche un senso di dolore e di impotenza o di mancanza di ascolto... Mancanza di ascolto interiore, siamo interessati a questo ascolto?


      Anche tu con questo post stai comunicando il tuo ascolto, è un esempio che se davvero vogliamo possiamo, credo.

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    3. Scrivi poi che Agostino aveva capito, tutto...

      Lo credo anche io, già leggendo questa sola frase

      “Ama il peccatore e odia il peccato.”




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    4. esatto: è proprio questo che intendevo!!!
      Un abbraccio

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  4. Ho letto La città di Dio ed è un testo meraviglioso, che apre la mente su molte tematiche importanti dell'esistenza umana.
    Purtroppo oggi si mercifica tutto e si è convinti di sapere ciò che in realtà non si sa affatto.
    Un saluto.

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    1. sono contento che tu sia riuscito a leggerlo: non è da tutti, perché è sicuramente bello ma anche impegnativo!!!
      Ti auguro una buona giornata

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    2. Luigi...mr loto, a proposito di Sant Agostino ho bisogno del vostro aiuto ,c'è un post che fa sanguinare,per favore Non può passare questa assurdità (l'origine dell'erroreblogdigus)...per favore ,io non posso entrare li,ma cerco di muovermi diversamente

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    3. scusami ho letto solo adesso; io ci ho già litigato con questa persona: ho dovuto cancellare due suoi interventi sul mio blog; non mi ammetterà.

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    4. Non scusarti di nulla,capisco bene e so delle sue visite qui da te e altrove ,mi basta sapere adesso che non sono la sola a capire certe dinamiche.Ti ringrazio di cuore e ti abbraccio

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  5. Se permetti aggiungo il mio commento a questo struggente post.
    L'amore pagano è Eros, che è desiderio di prendere, amore di chi non ha verso chi ha.
    L'amore cristiano è Agape, che è dare, amore di chi ha verso chi non ha.

    Naturalmente in ogni coppia le due forme coesistono e si fondono. Ma agli occhi di Dio chi dà di più vince.

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    1. interessante la prospettiva che proponi: aggiungerei soltanto che in definitiva se siamo capaci di dare qualcosa agli altri è perché noi per primi l'abbiamo ricevuta!!!
      Ti auguro una buona serata

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    2. Posso capire te Luigi,ma non riesco a capire gli altri,qui presenti a commentare su S.Agostino ma abbandonandolo a se stesso senza un solo intervento...se amiamo cosa ci impedisce di difendere soggettivamente questa "verità oggettiva"?

      "“Ero su un percorso stradale
      e spesso non erano nitide le immagini , trovavo banchi di nebbia, spesso vento ,spesso pioggia che mi scorreva sul volto e assaporavo il suo sapore salato e delicato…poi mi accorsi che nessuno poteva udirmi o vedermi mentre io percorrevo quel cammino…quel cammino percorreva me ,quel cammino …si rivelava a me,così decisi di ascoltare i tuoni dentro e non quelli fuori, decisi di bere la pioggia delle mie lacrime…decisi di nutrirmi di me stessa e di ciò che di grande avevo compreso .

      Un finale ove non esiste un passato,un futuro ma un presente eterno dove scorgi altre essenze eternamente presenti!”


      Dove siete finiti tutti?Dov è il vostro senso di amore se non scende in campo senza timore?

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  6. Discotso piuttosto scivoloso quello sulla verità, che, se è vero che ci sono valori che dovrebbero essere comuni a tutti (rispetto, amore e cose così) è vero che dio stesso (o chi per lui) ha creato religioni diverse, credenti diversi, omosessulai, transessuali e chi ne ha più ne metta. Forse per insegnare a guardare con occhi aperti e non con la mente chiusa dalla "verità".
    Perché è chiaro che se dio è il creatore è dio che ha creato il tutto.
    P.s. carol woityla quello che non voleva che i divorziati prendessero la comunione in quanto fuori dal disrgno divino e che invece ha dato personalmente la comunione a Punichet fulgido esempio di amore di dio? Quel carol woityla?

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    1. caro Alberto, come dicevo a Caterina non dobbiamo aver paura della verità: se c'è una cosa che chiude la mente e la ingabbia in mille relativismi è proprio il pregiudizio di non accettare a priori che esista una verità oggettiva.
      Per essere davvero coerenti bisognerebbe dire: io soggettivamente non so se esista o meno, perché nel momento stesso in cui affermi che non può esistere stai già affermando una verità indiscutibile.
      Anch'io ero convinto che libertà volesse dire fare tutto quello che volevo e per molti anni l'ho fatto pure: poi mi sono reso conto che la mia libertà non mi liberava per niente.
      Siamo veramente liberi non quando facciamo quello che vogliamo ma quando scegliamo quello che è giusto fare: "conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi" dice Gesù nel Vangelo.

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    2. Poi ci sono un sacco di altre verità scritte su altri libri sacri che sono vere verissime per credenti che sono micredenti per altri credenti che hanno altre verità. Perché Dio, se c'è ovviamente, e qualsiasi Dio esso sia, ha creato tante persone e le ha fatte tutte diverse e si è rivelato, se si è rivelato, in forme diverse. Credo che questo sia il messaggio più importante di Dio, se c'è e qualunque esso sia, qualunque nome vogliate darci. Per conto mio io sono agnestico e tutte le risposte sbagliate me le cerco da me senza preconfezionamenti

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    3. fai bene Alberto, la diversità è una ricchezza che bisogna valorizzare: se la tua ricerca è sincera come credo ci arriverai da solo alla verità e solo allora sarai libero!!!

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