martedì 13 ottobre 2015

Una storia americana

Arthur Boyle (Artie per gli amici) è un signore del Massachussetts.
Da buon americano cattolico ha tredici figli, tutti avuti da Judi, unico amore della sua vita.
Si sono innamorati che lui aveva dodici anni e lei undici. Quando si sono sposati, lui ne aveva diciannove.
Insomma, una storia, la sua, alla Frank Capra, regista per cui la vita è sempre una cosa meravigliosa e piena di sorprese, anche quando uno dei tuoi figli presenta un handicap e un altro è morto troppo presto (come è accaduto ad Artie).
E di sorprese Artie ne ha avute due, una cattiva e una buona.
Cominciamo dalla cattiva.
A quarantacinque anni si è ritrovato con un brutto male.
Visite, consulti, operazioni, insomma tutto l’apparato consueto che d’improvviso popola di medici e infermieri le giornate, che diventano un susseguirsi di appuntamenti, sale d’attesa, prelievi, ansie.
Ad Artie viene detto che non ha speranza: gli rimangono al massimo pochi mesi di vita.
Ma Artie ha una famiglia alle spalle.
E questa si attiva.
Dove non arriva il medico, arriva la preghiera; quando la scienza getta la spugna, il credente non ha ancora esaurito le sue chances.
Così, un cognato e un amico lo convincono a farsi accompagnare a Medjugorje.
I medici non sono d’accordo, perché Artie è messo davvero male: le metastasi si sono ormai diffuse. Ma per il terzetto è, semmai, un motivo in più per andare.
In cima al Krizevac, il “malato terminale” avverte un acuto dolore e un forte senso di soffocamento; gli accompagnatori temono che, come dicevano i medici, stia morendo per lo sforzo dell’arrampicata.
Invece Artie è sicuro che la Madonna lo abbia guarito.
Ritornato in America i medici scoprono che il tumore è sparito.
Boyle ha atteso fino allo scorso anno per dare alle stampe il resoconto di quanto accaduto ed il suo libro è diventato un bestseller, dopo aver fatto il giro dei media statunitensi.
Ora il libro esce in Italia per le edizioni Ares: Sei mesi di vita. Ma la Madonna è intervenuta a Medjugorje.
Artie si è affidato a una scrittrice professionista (che ha cofirmato) e, visto che c’era, ha coinvolto personaggi eccellenti come Jim Caviezel (il Gesù di The Passion), Raymond Flynn (ex ambasciatore Usa presso la Santa Sede), Ivan Dragicevic (uno dei veggenti bosniaci, che vive in Massachussetts), Bobby Orr (una leggenda dell’hockey su ghiaccio), una famosa attrice, un direttore di giornale…
Ha fatto un’americanata, insomma, ma è più che altro un botto pirotecnico di gioia. E di riconoscenza alla Gospa.
Al Massachussetts General Hospital dicono che "le possibilità di sopravvivenza in questo stadio del tumore, e con questa velocità di sviluppo, sono pari a zero».
Un altro dei medici che seguivano Artie confessa: «Ogni volta che lo incontro mi sento sicuro che Dio esiste».
Un miracolo della fede? Sì, certo, della fede di pochi: la moglie, il cognato, l’amico del cuore.
Artie stesso non era granché roccioso al riguardo; né i suoi numerosi figli, giovani americani dell’era Obama. Ma adesso, ecco che cosa dice uno di loro, Brian, giocatore di hockey (su ghiaccio pure lui) nella squadra dei New York Rangers:
«La guarigione di mio padre è stata una fonte di conversione per me e per i miei undici fratelli. Ci ha cambiato tutti per sempre».
Due miracoli al prezzo di uno, il secondo più importante del primo. Già, perché lo si dimentica sempre: la guarigione fisica è niente rispetto alla conversione spirituale.

Arthur P. Boyle con Eileen McAvoy Boylen, Sei mesi di vita. Ma la Madonna è intervenuta a Medjugorje (Ares), «con Invito alla lettura di Jim Caviezel, Ivan Dragicevic e molti  altri…».

27 commenti:

  1. Si, certo. Non si può non rimanere stupiti davanti a fenomeni di questo tipo. Si aprono domande e perplessità, dubbi che scelte diverse dal "credo" siano quelle più giuste, più opportune.
    Ho sempre saputo che la scienza umana non può spiegare tutto, non dico nulla di nuovo, l'uomo è imperfetto.
    Tuttavia tendo a mantenere dubbi piuttosto che certezze assolute, quali che siano le scelte piuttosto che gli eventi.

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    1. l'uomo non è solo imperfetto, cara Ambra, è ferito; e la cosa più difficile forse è proprio quella di accettare questo elementare ed evidente dato di fatto: solo la grazia può sanare questa ferita!!!

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    2. solo la grazia può sanare questa ferita!!!

      Che l'uomo sia ferito non ho dubbi....ma per ''grazia'' cosa intende esattamente?


      Le auguro una serena giornata, Luigi.

      Linda

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    3. Carissima Linda: sono felici di risentirti!!!
      Ma non ci davamo del tu???
      La grazia è una potenza soprannaturale che fortifica la natura umana e scaturisce dal sacrificio di Cristo in croce.
      E' simboleggiata dal sangue che scorre dalle sue ferite e bagna la terra e dall'acqua che esce dal suo costato per il colpo di lancia.
      La grazia ci arriva generalmente attraverso i sacramenti della Chiesa, che guariscono la ferita presente in ogni uomo dopo il peccato originale e fortificano la lotta contro le nostre cattive inclinazioni.
      Essa può essere accresciuta per effetto dei nostri atti di virtù, specialmente la carità, il cui esercizio ci predispone ad ottenerne in misura ancora maggiore.
      Spero di essere stato esauriente
      Ti auguro uno splendido fine settimana

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    4. Credo che nella spiegazione sei stato esauriente, ma quello che mi confonde è se vi sia differenza tra l'interpretazione di ''grazia'' data dalla Chiesa e la sua interpretazione personale, spesso spiegare un concetto cattolico non vuol dire essere il concetto stesso..

      Ad esempio la'' grazia ''potrebbe essere per me quella di capire come curare l'UOMO FERITO, le definizioni della chiesa non dovrebbero essere delle consolazioni e nemmeno delle scusanti , se non parte di principio dallo stesso Uomo la volontà di capire dove stiamo continuando a sbagliare...

      Grazie , per le tue risposte

      Buona serata e buon inizio settimana....

      Linda


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    5. hai pienamente ragione Linda: la prima grazia, forse quella più grande, è cominciare a vedere "con occhi nuovi" la realtà di cui siamo fatti; solo riconoscendoci "feriti" possiamo cominciare a trovare una cura. Se manca questo fondamentale presupposto impediamo alla grazia "sacramentale" di guarirci, perchè semplicemente non andiamo dal medico e non ci lasciamo curare: chi non è consapevole di essere malato non accetterà mai di prendere una medicina!!!
      Un abbraccio

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    6. ''....solo riconoscendoci "feriti" possiamo cominciare a trovare una cura''.

      - Verissimo, dal momento che abbiamo raggiunto questa consapevolezza diventiamo il ''medico'' (a cui tu ti riferivi ) di noi stessi, sapendo valutare anche quella giusta '' medicina '', risolutiva per la purificazione delle nostre ferite (grazia).

      Detto questo , Luigi , io per - UOMO FERITO- includevo anche il ''medico'' che poi comunque si è rivelato il ''guaritore'' non solo degli altri ma soprattutto di se stesso.

      Un ultima cosa chi non è medico di se stesso, e quindi non è in grado di ''riconoscere ''le proprie ferite potrà mai riconoscerle negli altri??

      Grazie per la tua attenzione.

      Un caro saluto a te.........

      Linda

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    7. in effetti è molto difficile riconoscere la ferita presente nel cuore degli uomini se non si riconosce la frattura presente nel proprio, a meno di una grazia speciale che consenta di vedere con occhi nuovi se stesso e gli altri!!!
      Grazie a te per la pazienza

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    8. ....... a meno di una grazia speciale che consenta di vedere con occhi nuovi se stesso e gli altri!!!


      Per una grazia speciale, e del tutto immeritata, questa felicità piena io l'ho incontrata qualche volta, seppur per brevi istanti, ed il mio cuore non l'ha più dimenticata, percependo la netta sensazione che non provenga da questa terra.

      Ciao Luigi............queste parole sono sue, le ho collegate allo stesso modo con le quali collego le mie percezioni..

      Cerca di star bene....
      Linda

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    9. Luigi ciao,

      spesso una non risposta è paradossalmente una risposta.....ed io sono una persona che cerca sempre ''risposte'' , provando rispetto per qualunque forma esse arrivino e sperando di averti dato una maggiore consapevolezza della coerenza dei tuoi pensieri.

      Buon fine settimana.

      Linda



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    10. cara Linda: il tuo commento era così bello, spontaneo e naturale che mi sembrava di offuscarne la purezza aggiungendovi qualcosa.
      Qualche volta non serve una risposta!!!
      Ti lascio un abbraccio forte forte

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  2. un'americanata rende bene l'idea :)

    son storie importanti che meritano di essere conosciute...

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    1. in effetti possono essere d'aiuto talvolta a vincere i pregiudizi che purtroppo si danno con riferimento ai miracoli mariani!!!
      Un sorriso

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  3. E' una storia incredibile, ma bellissima.

    Buon fine settimana.

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  4. Ciao Luigi... ho visto che alla fine hai partecipato anche tu all'antologia sugli angeli, e siamo stati pubblicati tutti e due! Che bello! Devo andare a ritirare la mia copia in posta, non vedo l'ora di leggerti!

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    1. E' proprio una bella raccolta Ivy: elegante e raffinata!!!

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  5. le vie del Signore sono davvero infinite...
    è buona cosa che noi ne si prenda coscuenza una volta ogni tabto

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    1. Benvenuta Alice: la realtà talvolta sorprende di più della fiction!!!
      Un sorriso

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  6. Io credo, caro Luigi! Un abbraccio.

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  7. Difficile credere nei miracoli, ai tempi nostri, ma ... perché non crederci e aggrapparsi alla speranza fino all'ultimo respiro?
    Un sorriso e un abbraccio per te, Luigi.

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    1. Grazie Carla
      Ti auguro uno splendido fine settimana
      A presto

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  8. Torno da te dopo diverso tempo ma con piacere trovo una pagina molto bella, da non perdere, che dona serenità: è una conferma a quello in cui credo fermamente. Avere fede è sicuramente essenziale in certe difficili situazioni : sono credente da sempre e più mi sono trovata in difficoltà più ho creduto e mi sono affidata completamente a Dio, trovando aiuto e conforto.
    Una bellissima storia: oggi tanti non vogliono ammettere che esistano i miracoli eppure, come si può chiamare tutto questo?
    Grazie Luigi di averla raccontata. Ti abbraccio

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  9. Cercherò il libro qui in Francia perché penso sia stato tradotto anche in francese. Grazie per averci fatto conoscere sia la vita che la guarigione di Artie che può indubbiamente essere considerata come un miracolo. Ciao.

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    1. Grazie a te Elio, per la tua amicizia!!!
      Buon fine settimana

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