mercoledì 29 maggio 2013

una ferita che sanguina

Quando una persona decide di congedarsi dalla vita, nel cuore del mondo si apre una ferita che sanguina.
Ti ho incontrata una sola volta e non sono più riuscito a dimenticare l'espressione del tuo viso gentile:
gentile e dolce, gentile e triste.
Quel giorno avrei voluto conoscerti meglio e magari dirti tante cose, ma non sono riuscito a dire quasi niente: solo stupide frasi di circostanza.
Adesso tutti si chiedono perchè l'hai fatto; i parenti, gli amici, i colleghi, i tuoi amati pazienti si domandano come hanno potuto non cogliere mai un segnale di malessere nei tuoi occhi, anche solo uno sguardo che rivelasse il dolore che portavi in fondo al cuore.
Anch'io mi sento terribilmente in colpa per l'involontaria indifferenza con cui ti ho trattata quel giorno.
Vorrei tornare indietro adesso; Dio come lo vorrei.
Non sai quanto vorrei essere stato là un attimo prima che succedesse.
Ma non posso e la mia croce adesso è accettare che sono incapace di aiutare le persone che Dio mi mette davanti: sono solo uno strumento inutile.
Si, è vero; ti avevo incontrata una sola volta e, in fondo, non ti conoscevo.
Allora perchè sento nel mio corpo questa ferita che sanguina!!!
E' che talvolta ci facciamo belli pronunciando parole profonde e ricercate senza sapere neanche bene cosa significano; ci riempiamo la bocca ripetendo fino allo sfinimento che siamo tutti parte dello stesso corpo, ma compendiamo davvero cosa vuol dire soltanto quando ci staccano un pezzo di carne dal cuore e la ferita comincia a sanguinare.
Solo allora cominciamo a capire qualcosa.
Io non ti conoscevo, è vero, ma nel momento esatto in cui ho saputo che non c'eri più ho sentito un pezzo del cuore staccarsi e sanguinare.
Siamo realmente tutti parte di uno stesso corpo, come rami intrecciati nel cuore della terra.
E quando un ramo si stacca tutto il corpo soffre e il dolore che proviamo può essere atroce.








venerdì 24 maggio 2013

Identita'

Quando ci si imbatte in un post bello come questo non si può non condividerlo e io lo faccio volentieri; avrei potuto scriverlo io identico, a parte la fede calcistica ovviamente.

"Io sono nata cristiana. Mi hanno battezzata, mandata (senza insistere) al catechismo. Religione a scuola obbligatoria.
Io però non sono cristiana perchè sono nata cristiana.  Entrata nell'adolescenza ho iniziato a fare ciò che ogni adulto fa, o dovrebbe fare, cioè a valutare criticamente. Siccome chi mi aveva fatto cristiana non traeva dal cristianesimo nulla di rilevante per la propria esistenza, ho deciso che fosse evidentemente superfluo, e sono andata a cercare qualcos'altro di interessante.
Non c'era molto.
Mi pareva che tutti gli adulti che vedevo andassero dove li portava il cuore, che non era evidentemente dotato di GPS. Vagavano.
Poi però ho trovato delle persone interessanti. Non vagavano, camminavano. Costruivano.
Erano cristiani, e per loro sono diventata cristiana. Per essere capace di camminare e costruire. Non semplicemente perchè ero nata.
Sono nata anche del Toro. Per motivi di soppravvivenza, perchè se avessi provato a tifare juventus mio padre, che in fatto di pedagogia aveva poche regole ma chiare*, mi avrebbe affogato nella vasca da bagno.  Cresciuta, ho riflettuto sulle ragioni eco-etico-socio-culturali della fede calcistica paterna, trovandole degne di rispetto, ma non particolarmente cogenti per la mia vita personale. Quindi non faccio il tifo per nessuna squadra, riservando una distratta simpatia al Toro, e poichè mi ricordano frequentemente la sua esistenza, alla Fiorentina.
Non riesco semplicemente a capire come si possa essere di una "cosaqualsiasi" solo perchè ci si è nati. Capisco che nascendoci abbia sempre una certa precedenza rispetto all'idea contraria o diversa, ma non comprendo come si possa aderire senza ragioni. Ragioni che si possono discutere, e quindi cambiare.
Quell'appartenenza cieca che vedo in molti alla propria parte politica mi sconcerta. Quel giudicare innnanzitutto in base a "da che parte stai". Quell'avere due pesi e due misure, per cui se rubano gli altri è gravissimo, se rubano i miei è comprensibile, se sparano gli altri sono assassini, se sparano i miei sono giustificabili. Quel dare per scontato che uno sia corrotto e malvagio, solo perchè non è dei nostri. E, peggio ancora, che i nostri non sono mai corrotti.
Con il bel risultato che quando cerco di capire qualcosa in politica, gli antiberlusconiani sono sicuri che io sia berlusconiana, e i pidiellini che io sia comunista.
Io sono allergica alla politica perchè mi crea crisi di identità."
* in realtà una sola: tutto, tranne  un figlio juventino.
 
       dal blog  http://nihilalieno.wordpress.com/
 

lunedì 13 maggio 2013

il Grande Sconosciuto

Fuoco che incendia ma non brucia
Vento che soffia ma non sconvolge
Voce che non grida ma sussurra
Luce che risplende ma non abbaglia
Colomba che aleggia sulla nostra vita
Qualcuno Ti ha chiamato anche il Grande Sconosciuto
Forse perchè il Padre riusciamo ad immaginarlo come un anziano saggio con la barba lunga
Del Figlio abbiamo persino una foto stampata su un lenzuolo misterioso
Ma la Tua fisionomia ci sfugge: non riusciamo a farci un'idea del Tuo volto
Perdonaci: noi figli degli uomini viviamo nella necessità di materializzare il nostro amore
Siamo fatti di anima e corpo e dobbiamo amare con entrambi
Il nostro cuore percepisce però che Tu sei l'Amore per essenza
Oh, se solo gli amanti sapessero che amano in virtù del Tuo palpito d'Amore
Amore che non smette mai di amare
Che amando genera amore
Onde sempre più ampie di amore che allietano i cuori dei figli degli uomini
Se solo il mondo se ne accorgesse...
VENI, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende.
Emitte Spiritum tuum et creabuntur;
Et renovabis faciem terrae.