lunedì 29 agosto 2011

ogni tanto...

devo riascoltarla!
La prima volta fu una folgorazione: io, così prevenuto verso la musica sinfonica, rimasi senza fiato!
Solo una persona che ha esplorato ed attraversato le profondità dell'animo umano può scrivere musica così...

mercoledì 24 agosto 2011

il manoscritto di Irene

E’ il 13 luglio 1942, una mattina di sole. Alle 10, si sente il rumore di una macchina che si ferma vicino alla casa dei coniugi Epstein. Passi veloci, colpi alla porta: si presentano due gendarmi francesi, con un foglio in mano. Sono venuti a cercare Irène: non c’è tempo per i saluti, la figlia maggiore Denise ricorda solo le poche parole rassicuranti della madre, che non vedrà più, ed il pallore sconvolto del padre. Niente lacrime. La portiera della macchina che si chiude, il motore che si avvia, il silenzio.

Michel Epstein sarà arrestato pochi mesi dopo, il 9 ottobre 1942: identico scenario, identici gendarmi. Questa volta, anche le figlie Denise ed Élisabeth sono costrette a seguire il padre alla prefettura di Autun. Là avviene un duplice colpo di scena, decisivo per la sopravvivenza delle bambine: mentre Michel Epstein viene interrogato, un ufficiale tedesco si avvicina alle piccole rimaste sole, cava dal portafoglio la foto di sua figlia e sussurra: “Avete quarantotto ore per sparire”; poi, il padre in procinto di esser condotto via raccomanda alle bambine di conservare gelosamente una valigia in cui si trova un manoscritto. Nei fogli amorosamente conservati dalle figlie per circa 60 anni la voce di Irène Némirovsky riprenderà a distanza di anni a parlare.

La storia della pubblicazione di Suite francese ha del miracoloso e merita di essere raccontata: il manoscritto contenuto nella valigetta seguì le bambine Elisabeth e Dénise -- anch'esse ricercate dai nazisti -- negli anni di fuga e in tutti i nascondigli che riuscirono a salvare loro la vita. Soltanto molti, molti anni dopo le ragazze trovarono il coraggio di leggere quelle pagine scritte dalla madre con una grafia minuscola per risparmiare l'inchiostro e sulla pessima carta del tempo di guerra. Quella lettura era per loro troppo dolorosa.

Alla fine però le due sorelle decisero di pubblicare l'ultima opera della madre.

Quando nel 2004 Suite française venne pubblicato in Francia divenne subito un caso letterario clamoroso, seguito da un successo sempre crescente in tutta Europa.

Anch'io in questi giorni opprimenti di afa e zanzare lo sto leggendo.
E vale la pena leggere questo libro.

Irene scrive in modo sublime; addirittura sin troppo bene per come siamo abituati oggi e questo forse è l'unico difetto del libro: si vede che l'autrice è pienamente consapevole del suo talento e fa di tutto per dimostrarlo, descrivendo talvolta con minuzia di particolari, a tratti davvero eccessiva, la realtà quotidiana in cui si trova immersa la Francia durante l'invasione tedesca.

La sua visione della vita può forse apparire un po' cinica e malinconica, ma questo deriva dal fatto che Irene presagiva già con viva chiarezza lo scenario che si stava delineando sull'Europa e che avrebbe impresso alla vita di milioni di persone, lei compresa, una direzione del tutto insperata.

sabato 13 agosto 2011

di luce, di specchi e di pietre preziose

devo chiedere scusa a tutti se ho ingenerato timori infondati sul mio stato di salute: mi rendo conto che il titolo dell'ultimo post non è stato dei più felici, prestava il fianco effettivamente ad interpretazioni non troppo rassicuranti.
Vi chiedo scusa nell'unico modo che per il momento mi riesce: e cioè in modo serioso ed insopportabilmente (anche per me) melodrammatico.
In realtà la luce di cui parlavo non potrà mai spegnersi poichè, per sua intima natura, è infinita ed eterna.
Per fortuna questa luce di cui abbiamo tanto bisogno non mi appartiene, perchè non viene da me.
Io sono soltanto un povero e misero strumento di cui talvolta la luce si serve per indirizzare i suoi raggi alla scoperta di qualche pietra preziosa.
Io sono soltanto uno specchio che orienta la luce in maniera tale che illumini più che è possibile.
Ma uno specchio deve essere limpido e pulito per trasmettere fedelmente la luce che gratuitamente riceve.
Succede invece talvolta che lo specchio si appanni, offuscato dalla polvere della strada, dalle particelle che il vento sparge sulla sua superficie, dalle impronte delle persone poco accorte nel maneggiarlo o dalla smania di essere qualcosa di più di un semplice nulla.
Così lo strumento comincia a trasmettere una luce che diventa sempre più opaca e meno capace di illuminare il mondo circostante.
C'è bisogno allora di una pulizia profonda e accurata che cancelli con pazienza ogni traccia di impurità: perchè non è facile pulire uno specchio.
Quando passano gli anni, poi, lo specchio comincia a deteriorarsi fino a diventare inutile, ed allora tutta la supeficie riflettente si deteriora e l'oggetto che un tempo rischiarava gli spazi bui viene buttato in uno sgabuzzino dove non illuminerà più nessuno.
Ma la luce non smetterà per questo di illuminare: troverà facilmente un'altra superficie riflettente, una finestra, uno specchio più resistente attraverso cui rischiarare il mondo: perchè nessuno strumento è indispensabile.

Da quando ho aperto questo blog ho avuto la fortuna di trovare molte pietre preziose, ciascuna con i propri riflessi splendenti e ogni volta illuminanti; sono pietre preziose molto diverse tra loro: alcune brillavano già di luce propria e non hanno avuto difficoltà ad accogliere i nuovi raggi che, unendosi ai propri, hanno sfavillato come mai prima; altre sembra che abbiano paura di essere illuminate e possono sopportare la luce soltanto a piccole dosi, misurate e discrete; altre non sanno ancora di essere preziose ed i raggi svelano poco a poco tutta la loro bellezza; altre ancora fuggono la luce perchè la vedono come una presenza ostile o ingombrante e si rifugiano in spazi riparati ed ombreggiati, dove i raggi non possono arrivare direttamente, ma solo di riflesso; ci sono poi quelle pietre preziose ricoperte da uno strato di terra che ne nasconde l'intima natura e, pertanto, hanno bisogno di un bel bagno nel mare dell'amore per ritornare a splendere come una volta.
A tutte le pietre preziose che ho avuto la grazia di incontrare in questo posto voglio dire che stanno illuminando di riflessi meravigliosi e sorprendenti la mia vita.

Grazie di esistere...