Nel 1950 un giovane sacerdote tedesco sta tornando in bici da un pellegrinaggio fatto a Roma.
Prima di rientrare in Germania, su richiesta del suo padre spirituale, si reca a fare visita ad un convento di suore, presso il quale non era mai stato, con l'incarico di chiedere di una certa suor Veronika.
Bisogna premettere che il giovane era arrivato al sacerdozio attraverso circostanze molto rocambolesche e per certi versi incredibili, basti ricordare soltanto che, quando era già seminarista, fu arruolato nelle S.S. e alla fine della guerra accusato ingiustamente di essere un criminale nazista; per questo condotto davanti al plotone d'esecuzione dai francesi e, un attimo prima della fucilazione, salvato da un capitano appena giunto sul luogo che lo scagionava da tutte le accuse.
Ma torniamo alla porta del convento.
Quando suona il campanello, e pronuncia il suo nome, la suora che lo accoglie emette un grido di gioia, lasciandolo lì in piedi per andare a chiamare la superiora, la quale appena giunta si rallegra anch'ella di vederlo, dicendo che lo stavano aspettando da molti anni.
Il sacerdote replica che si tratta senz'altro di un equivoco, perché non aveva mai avuto contatti con quel convento. Ma la madre sorride dicendo: "venga, la prego, e vedrà quale contatto esiste tra questo convento e lei".
Lo condusse in infermeria, dove alloggiava suor Veronika, una donna molto anziana e malata: il suo volto era segnato da molta sofferenza, ma splendeva di una gioia luminosa.
"Quando ero ancora una giovane suora", cominciò a dire l'inferma, "il suo padre spirituale venne un giorno a predicare gli esercizi in questo convento e ci raccontò di una famiglia con molti bambini, allora erano undici; tra questi ce n'era uno che certamente sarebbe potuto diventare sacerdote, ma bisognava superare molte difficoltà affinché questo sogno si potesse avverare.
Chiese se una suora fosse disposta a sacrificarsi per il ragazzo e mi feci avanti io, con il consenso della superiora. Allora il padre mi condusse in cappella dove offrì al cuore sacerdotale di Gesù tutti i miei futuri sacrifici e sofferenze.
Fino ad allora non mi ero mai ammalata, ma pochi giorni dopo la mia promessa, fui costretta a mettermi a letto e per vent'anni non mi sono più alzata.
Che gioia provai quando venni a sapere che il Signore aveva accettato la mia offerta e quel ragazzo era diventato sacerdote.
Da allora ho pregato affinché prima di morire io potessi vedere il frutto dei miei sacrifici.
Quanto è buono Iddio che oggi ha esaudito la mia preghiera".
Il sacerdote allora cominciò a piangere, adesso comprendeva perché il Signore lo aveva condotto così in fretta al sacerdozio, addirittura prima di completare gli studi teologici, per espressa richiesta del Papa, Pio XII.
tratto dal libro: "Missione S.S.", autobiografia di Gereon Goldman.
E così mi hai fatto commuovere.
RispondiEliminaGrazie Luigi.
Una domanda, perché non ho capito.
Il padre spirituale della suora era il futuro papa Pio XII?
Abbraccio forte e buon fine settimana. Ciao.
lo sapevo che avevi il cuore tenero!!!
EliminaGrazie a te per la sensibilità
p.s. Pio XII era già papa all'epoca ma non era il suo padre spirituale.
Ah ok! Grazie!
EliminaCaro Luigi
RispondiEliminaBellissimo e commovente questo racconto.
Mi ricorda mia nonna che mi raccontava che, anche lei prima della 2^Guerra Mondiale, aveva aiutato economicamente un ragazzo italiano di famiglia povera, per farlo diventare sacerdote!
Ci riuscì! Ma accadono ancora questi fatti?
Un caro saluto. Stefano G.
accadono ancora caro Stefano, per grazia di Dio!!!
RispondiEliminaBuon week-end
Mi piacerebbe molto leggere il libro intero e cercherò di vedere se è stato tradotto in francese.Come sempre sai secegliere molto bene le cose da pubblicare perché tocchino i sentimenti. Buona settimana.
RispondiEliminagrazie Elio!!!
EliminaBuona settimana anche a te