Sono consapevole che dopo questo post perderò l'amicizia di molte persone che mi stimavano (bontà loro) ed apprezzavano le cose che scrivevo: sin da adesso chiedo loro umilmente scusa se ho mostrato di me una faccia che non corrispondeva a quella reale.
Cercate di capirmi: ho tenuto dentro troppo a lungo questa pena e non ho mai avuto il coraggio di confessarla pubblicamente.
Adesso è venuto il momento di farlo: non ce la faccio più a sopportare questo strazio e sento dentro di me il bisogno ineludibile di manifestare al mondo il mio grido d'aiuto.
Si possono sopportare molti dolori nella vita senza far trasparire mai all'esterno la sofferenza che si prova quotidianamente di fronte ad ingiustizie come questa: si arriva poi ad un punto in cui, come un vulcano non riesce più a trattenere il fiume di lava che lo gonfia, così l'essere umano non riesce più a contenere il grido d'angoscia che lacera l'anima.
Ma adesso basta: non ne posso veramente più!!!
Tutto è cominciato nel momento in cui ho lasciato la mia terra natia per stabilirmi nella pianura Padana.
"Le abbiamo preparato del riso al limone, nella speranza di farle cosa gradita"; "Vi ringrazio molto per la premura" dicevo a queste brave persone, ma dentro di me mi struggevo pensando che a Napoli il riso lo danno solo per curare eventuali indisposizioni di stomaco.
"Pensando che sarebbe stato nostro ospite ho cucinato la pasta con la beciamella, le piace vero?"; "senz'altro, signora" replicavo a denti stretti, pensando però come sarebbe stato meglio evitare di perdere mezza giornata a preparare intrugli di panna e burro, quando in dieci minuti si potavano cucinare due spaghetti col pomodoro fresco, con soddisfazione da parte di tutti.
"Oggi abbiamo cucinato la pasta al pesto, assaggi quanto è buona"; "oh, è veramente deliziosa", aggiungevo, cercando di dissimulare la mia ennesima delusione.
Con il passare degli anni, però, queste continue privazioni hanno cominciato ad influire sulla mia salute.
"Che faccia bianca che ha stamattina, è indisposto per caso?"; "no" replicavo, "ho soltanto dormito poco", ben consapevole che con una bella caccavella (pentola) di sugo al pomodoro, con i maccheroni che galleggiano sopra, la mia faccia avrebbe presto ripreso il colorito abituale.
Ma niente, nessuno più al nord cucina la pasta al pomodoro, ed io non ne posso più di pesto, polenta, riso e beciamella: mi stanno uccidendo!!!
E' per questo che lancio il mio grido d'angoscia: aiutatemi, non so quanti giorni ancora riuscirò a sopravvivere!!!
Faccio appello alla vostra pietà di esseri umani: venite a soccorrermi!!!
Chiamate telefono azzurro; lanciate un ponte umanitario attraverso cui trasportare in Padania un camion pieno di buatte (conserva di pomodoro in barattolo) che mi possa salvare!!!
Non è necessario che siano pomodori di San Marzano o di Gragniano, mi accontento anche di quelli provenienti dalle terre dei fuochi: meglio morire avvelenati dopo una scarpetta come Dio comanda che schiattare soffocato dai risi e bisi!!!
Ciao Luigi, da padana doc...mi spiace tu abbia dovuto subire il cibo dietetico...sarà che a me piace pizza pasta e tutto quanto fa ingrassare. Mi spiace perchè qua al nord ci sono alcune delle eccellenze della cucina italiana. E anche da noi ci sono piatti ben conditi!!! Va beh ma chi ti toglierà l'amicizia per questa stupidaggine...è un pò permalosetto eh!!!
RispondiEliminagrazie della solidarietà Laura: aspetto un tuo invito a pranzo!!!
EliminaAh, ah, Luigi con la saudade!
RispondiEliminaLa mia dispensa è piena di pomodoro, rigorosamente padano ma c'è.
Tuttalpiù se passi di qua ti porto dal mio amico ristoratore sotto casa, tuo connazionale.
:-)
ci conto Stefano: appena passo da Monfalcone ti faccio un fischio!!!
EliminaFeliz Navidad por ti Mirta: che sea muy cerca al nino!!!
RispondiEliminaMerry Cristmas: see you soon!!!
RispondiEliminaMa quando arriva Natale torni a casa tua veroooo???
RispondiEliminaDai...che ci manca poco.
Se ti va passa pure da me, troverai pasta al forno con sugo rigorosamente fatto in casa, secondi tradizionali, e dolci del nostro Sud.
Come dice Morandi: "Dai che ce la fai!"
Spero di non aver peggiorato la situazione...spero...😋.
Bacissimi.
tu si che mi capisci Pia: intanto prepara le buatte, poi al momento opportuno metti pure la caccavella sul fuoco che io ci metto un attimo ad arrivare!!!
EliminaUn abbraccione
Ti capisco molto. Anche a me piace la cucina di Osaka... E in Italia mi piace di più la pasta al pomodoro, semplice ma buonissimo...
RispondiEliminaBuon fine settimana
sono curioso di scoprire anch'io la cucina di Osaka Titti: per il momento ho scoperto solo il sushi!!!
EliminaBuona domenica
e io che adoro il riso al pomodoro come i bambini?
RispondiEliminacome mi classifichi? ;P
sei sulla buona strada Fede!!!
EliminaE poi in Argentina la dieta è più mediterranea di quella della padania!!!
Un sorriso
Qui solo carne!!!
EliminaMa che c'avete voi? Noi ci abbiamo il risotto alla milanese. Ma che c'avete voi?
RispondiElimina:)
perdonami Ambra: non volevo disprezzare il risotto alla milanese; sono sicuro che tu lo cucini benissimo!!!
EliminaE poi io vado pazzo per l'ossobuco; con tanta salsa però...
Ah, quant'è buuona a pummarola!
RispondiEliminaCristiana
mi accontenterei anche di spaghetti alla matriciana Cris: come si dice, in tempo di guerra...
EliminaBuona serata
Ahahahah!
RispondiEliminaMa lo dai che è vero? Quando si hanno ospiti difficilmente si prepara la pasta al sugo, sembra un piatto troppo "semplice", che non fa fare bella figura. Be', puoi sempre farti portare da Napoli una bella passata verace e offrirla ai tuoi amici padani! :-)
hai ragione Vele, come sempre: siamo nati per soffrire!!!
EliminaUn sorriso
m hai fatto murì!
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