mercoledì 4 maggio 2022

il mio nome è dolore

“Quando verrai alla mia tomba, tu bussa e io ti risponderò"; lo ha lasciato scritto nel testamento spirituale per dire che lui anche da morto ci sarebbe sempre stato per chi avesse chiesto il suo aiuto.

La gente ha preso il consiglio alla lettera, viene qui e bussa davvero.

Entrando nella seicentesca chiesa di San Giuseppe dei Vecchi a Napoli si resta colpiti dal flusso di persone e dagli ex voto, ma è soprattutto una semplice sepoltura posta lungo la navata ad attirare l’attenzione.

È la tomba di don Dolindo Ruotolo (Napoli 1882-1970) punto di riferimento, in vita, per migliaia di persone, la cui devozione si sta diffondendo sempre di più nel mondo man mano che aumentano le grazie ricevute.

In questa chiesa la gente viene per bussare, e anch'io ci sono andato l'estate scorsa: mi sono inginocchiato davanti alla tomba e ho bussato!

Con stupore mi sono accorto che la lastra di marmo si muoveva: si vede che a furia di bussare si sono allentate le viti che la tengono chiusa; altro motivo di meraviglia è stata la presenza nella chiesa di un nutrito gruppo di fedeli polacchi in pellegrinaggio a Napoli. Pare che in Polonia don Dolindo stia facendo molti miracoli.

Leggendo la sua storia si rimane stupefatti per la gigantesca statura spirituale di questo santo che pochi ancora conoscono e di cui lo stesso Padre Pio, suo contemporaneo, aveva grandissima stima.

Si sta diffondendo in questi anni soprattutto l'atto di abbandono che don Dolindo (che significa dolore) ha composto su ispirazione divina, di cui riporto solo la parte conclusiva:

Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi:

 "Gesù, pensaci tu".  

E distràiti, perché la tua mente è acuta... e per te è difficile vedere il male. Confida in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa' così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Io ci penserò ve lo assicuro. Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell'immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di' con tutta l'anima: "Gesù pensaci tu". Non temere ci penso io. E tu benedirai il mio nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. Non c'è novena più efficace di questa: 

O Gesù m'abbandono in Te, pensaci tu!


12 commenti:

  1. Non conosco don Dolindo, molto bella la preghiera che ha composto. Approfondirò la sua conoscenza. Grazie di aver parlato di lui. Buona giornata.

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    1. se hai tempo fai un salto nella chiesa: è molto vicina al museo archeologico!!!

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  2. Abbandonarsi a Dio equivale alla consapevolezza di un amore eterno che non perderemo mai...

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  3. Ma che bello. Ecco perché mi sembrava di averlo sentito nominare. Probabilmente perché ha avuto a che fare col mio amato S. Pio. Chissà se mi ricorderò di lui se dovessi ritornare a Napoli. Spero di sì. La sua preghiera è perfetta anche per me. Grazie di questo regalo. Ti abbraccio forte Luigi.

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    1. una volta si sono anche incontrati: il santo di Pietralcina lo ha abbracciato e gli ha detto "tu hai il paradiso nel cuore".
      un abbraccione anche a te

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  4. Sono pienamente convinto che affidarsi a Gesù sia l'unica cosa che possiamo fare per alleviare le nostre pene in questo mondo sempre più in mano al "male".
    Sinceramente non conoscevo don Dolindo ma ora provvedo a colmare questa mia lacuna.
    Un saluto

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    1. viviamo in un mondo malato e perciò la Provvidenza ci manda testimoni sempre adeguati alle necessità in cui ci troviamo!!!
      Buona settimana

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  5. Mi ha inquietato 'sta cosa del bussare alla tomba fino ad allentarne le giunture.. come una goccia cinese a scavare roccia, qua una nocca a smuovere coscienza..

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    1. in un certo senso significa materializzare la vita spirituale!!!

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